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27 maggio 2008

Comunicato stampa per Bologna-Pisa dei gruppi ultras della Curva Andrea Costa

I gruppi ultras della Curva Andrea Costa in occasione di Bologna-Pisa non effettueranno nessuna coreografia, coerentemente con la scelta fatta dallo scorso campionato di NON RICHIEDERE ALCUN PERMESSO ALLA QUESTURA, come obbligatoriamente previsto dalla DETERMINAZIONE n° 14 dell'8/03/2007 dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, emanazione del Ministero degli Interni.
Ancora una volta rivendichiamo il diritto di portare i nostri striscioni dentro lo stadio, di sventolare le nostre bandiere, di suonare i tamburi, di utilizzare il megafono e tutti gli "strumenti del tifo", che ad oggi possono varcare la soglia (anzi i tornelli !!!) dello stadio solo richiedendo il permesso alla polizia!
Noi non ci siamo piegati a chiedere nulla fino ad ora e non lo faremo neanche questa volta, rammaricati di non poter regalare alla nostra curva un'indimenticabile coreografia, ma orgogliosi di non assoggettarci alle norme repressive che da sempre rifiutiamo e combattiamo!
Invitiamo tutti a venire allo stadio vestiti di rossoblu dalla testa ai piedi e a cantare per 90 minuti insieme a noi.

I gruppi ultras della Curva Andrea Costa

21 maggio 2008

Catania-Roma: daspo per due ultras siciliani

Fonte: www.tuttomercatoweb.com

Sono stati notificati i divieti per assistere a manifestazioni sportive emessi dal questore Michele Capomacchia nei confronti dei due tifosi etnei che durante la partita con la Roma di domenica scorsa hanno, uno distrutto un vetro dell'autobus sul quale erano i giallorossi, e l'altro lanciato un fumogeno in campo. Il Daspo sarà in vigore per entrambi per cinque anni.

20 maggio 2008

COMUNICATO CURVA NORD PISA

COMUNICATO CURVA NORD MAURIZIO ALBERTI
I GRUPPI DELLA NORD COMUNICANO CHE NEI PRIMI 20 MINUTI DELLA PARTITA PISA-SPEZIA EFFETTUERANNO UNA PROTESTA CONTRO LA DECISIONE DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE DI VIETARE LA TRASFERTA ALLA TIFOSERIA SPEZZINA COME ERA SUCCESSO ALL'ANDATA PER NOI.
I DETTAGLI DI QUESTA PROTESTA VERRANNO COMUNICATI SUCCESSIVAMENTE, SICURAMENTE POSSIAMO ANTICIPARE CHE IN QUESTI 20 MINUTI NON VERRANNO FATTI CORI PER SOSTENERE LA NOSTRA SQUADRA.
SAPPIAMO BENISSIMO L'IMPORTANZA DI QUESTA PARTITA, PER QUESTO INVITIAMO GIA' DA ORA L'INTERA TIFOSERIA NEROAZZURRA AD ENTRARE PRIMA DEL SOLITO NELLO STADIO PER FAR SENTIRE ALLA SQUADRA DURANTE IL RISCALDAMENTO TUTTO IL NOSTRO CALORE, TRASFORMANDO POI L'ARENA IN UNA VERA "BOLGIA" DOPO IL VENTESIMO MINUTO PER SPINGERE I RAGAZZI VERSO LA CONQUISTA MATEMATICA DI QUESTI MERITATI PLAY OFF.
DETTO QUESTO VIENE SPONTANEO CHIEDERSI: "MA CHE DERBY E' QUESTO..(??)" SENZA LA TIFOSERIA SPEZZINA DAVANTI? IL CALCIO PER NOI E' PASSIONE, CALORE, COLORE.. SEGUIRE LA SQUADRA IN TRASFERTA E' LA COSA PIU' BELLA, IN UN DERBY IN PARTICOLARE!!
QUESTO DECRETO STA CERCANDO DI SPENGERE TUTTO QUESTO,MA CHE DERBY E' SENZA UNA TIFOSERIA OSPITE,SENZA UNO STRISCIONE,SENZA UNO SFOTTO' E CON TUTTI GLI STRUMENTI PER TIFARE VIETATI!!
E' IMPORTANTE CHE L'INTERA TIFOSERIA CAPISCA L'IMPORTANZA DI QUESTI 20 MINUTI DI PROTESTA, PERCHE' SE NON CAMBIA QUALCOSA IL CALCIO COME SIAMO ABITUATI A VIVERLO NOI FINIRA'.
GLI STORICI DERBY CON LA TIFOSERIA AVVERSARIA PRESENTE E LE GRANDI COREOGRAFIE CHE LI CONTRASTINGUEVANO POTREBBERO NON ESISTERE PIU'.
IL PROSSIMO ANNO COMUNQUE VADA A FINIRE QUESTO CAMPIONATO DOVREMMOAFFRONTARE DERBY SENTITISSIMI, DERBY CHE DA ANNI ASPETTIAMO E CHE SE NON CAMBIA NIENTE VERRANNO ROVINATI DAI "SANTONI" DELL'OSSERVATORIO. COME SAREBBE UN LIVORNO-PISA SENZA NEMMENO UN PISANO ALL' ARDENZA.. OPPURE A FIRENZE??
NOI NON POSSIAMO ACCETTARE TUTTO QUESTO, IL BELLO DI QUESTI DERBY SONO IL TIFO, GLI SFOTTO', LA FORTISSIMA RIVALITA' E IL CAMPANILISMO CHE LI CONTRADDISTINGUE.. CHE DERBY SONO SENZA QUESTI FATTORI??
CHIARIAMO INOLTRE A TUTTII TIFOSI NEROAZZURRI CHE SIA DURANTE I 20 MINUTI DI PROTESTA, SIA DOPO, NON VERRA' MANDATO NESSUN CORO OFFENSIVO VERSO LA TIFOSERIA SPEZZINA, SAREBBE RIDICOLO OFFENDERE UN SETTORE OSPITI VUOTO! SAREBBE ASSURDO OFFENDERE UNA TIFOSERIA SEPPUR ODIATA COME QUELLA SPEZZINA COSTRETTA A STARE A CASA A CAUSA DI UN DECRETO ANTICOSTITUZIONALE.

COMBATTIAMO QUESTO DECRETO
CURVA NORD MAURIZIO ALBERTI

16 maggio 2008

Pene ridotte a quattro ultras rossoblù

Fonte:tuttiallostadio.it

Erano stati arrestati dopo la partita del 6 aprile dell'anno scorso. In appello riformate le sentenze di primo grado emesse nel luglio scorsoErano stati arrestati dopo la partita di calcio del 6 aprile 2007 contro il Napoli, sono state ridotte le pene (e in tre casi annullate dalla sospensione condizionale) a quattro ultras del Bologna. L'ha deciso la sezione terza della Corte d'appello di Bologna che ha cosi' riformato le sentenze di primo grado emesse nel luglio scorso, quando i quattro furono condannati a pene tra i due anni e quattro mesi e i due anni e due mesi, per resistenza pluriaggravata, grazie all'applicazione del decreto Amato contro la violenza negli stadi.

In appello, nei confronti degli ultras, si e' passati a un anno e otto mesi. Negato a ad uno di loro il beneficio della sospensione, visto che si trova in carcere per una rapina commessa qualche giorno fa in una farmacia del centro di Bologna.

Soddisfatto l'avvocato Matteo Murgo, uno dei difensori insieme ai colleghi Marzio Bonfiglio, Desi Bruno e Giorgio Stella. ''Questa sentenza - dice - dimostra che i giudici pensano che gli imputati si asterranno dal commettere reati''. L'arresto dei quattro aveva portato anche a proteste dei tifosi rossoblu': dallo sciopero del tifo (la curva Andrea Costa in silenzio per il primo tempo) a cori come 'Liberta' per gli ultras', a un comunicato congiunto con i tifosi di Virtus e Fortitudo basket.

I tifosi interisti: "A Parma sarà invasione pacifica"

Fonte: Gazzetta dello Sport

Il sito della Nord: "Domenica ci saremo. I sostenitori nerazzurri di tutta Italia, con mail e telefonate, ci manifestano la volontà di accogliere la squadra al suo arrivo all'esterno del Tardini e attenderla al termine dell'incontro: e per questo non ci sono divieti".

Nonostante il divieto del Prefetto, i tifosi dell'Inter confermano che domenica saranno a Parma, ma garantiscono "un'invasione pacifica" della città. "La Nord, nel caos che regna, tiene a confermare l'unica certezza: gli interisti ci saranno!!! - si legge su un comunicato apparso sul sito della curva Nord nerazzurra -. Sia chiaro che domenica, piaccia o no, ci sarà comunque un'invasione nerazzurra che sarà assolutamente pacifica e che la nostra voce, dentro o fuori dallo stadio, dovrà essere un boato!!!".
VICINI ALLA SQUADRA - "Non si può pensare - prosegue la curva Nord - che 100 km che separano Milano, l'Inter e soprattutto gli interisti dalla possibilità di vincere uno scudetto, possano rappresentare per qualcuno un ostacolo. La volontà diffusa ed accertata dalle centinaia di mail che arrivano al nostro sito oltre che dalle centinaia di telefonate provenienti da ogni parte d'Italia, è di accogliere la squadra all'arrivo all'esterno dello stadio e, se proprio non ci sarà l'opportunità di assistere all'incontro, di attenderne l'uscita al termine dell'incontro. Per far questo non c'è decreto o divieto che tenga o possa arginare questo diffuso desiderio".

I nostri diritti e quelli degli ospiti

Fonte: boysparma1977.it

La Prefettura di Parma ha deciso di impedire la vendita dei biglietti del settore ospiti, per Inter-Parma di domenica prossima. Una decisione che era nell'aria, consapevoli che il Potere si sarebbe speso per bilanciare un'altra scelta ingiusta, quella di chiudere il settore ospiti di Catania ai romanisti. Ma "uguaglianza" non sempre è sinonimo di giustizia, giacché la "par condicio" che invochiamo noi è quella che si fonda sul rispetto dei diritti, non sulla loro violazione.
Chiudere i settori ospiti è sbagliato, ingiusto e pericoloso. E' una decisione che contestiamo, perché ogni tifoseria (così come la nostra!) ha diritto a seguire la propria squadra in trasferta. Esprimiamo quindi totale solidarietà agli ultras e ai tifosi dell'Inter, così come a tutte quelle tifoserie private dei lori diritti fondamentali.
Non vogliamo certo un Tardini nerazzurro, tutt'altro. Il Tardini è lo stadio di Parma (e Parma è gialloblù), ma come ogni stadio: anche il nostro ha un settore ospiti, riservato a chi viene in trasferta. Viceversa: bisogna impegnarsi affinché i settori parmigiani (tutti gli altri) siano occupati da chi è fedele ai nostri colori. E questa consegna vale sempre, soprattutto adesso, con gli interisti alla disperata ricerca di biglietti negli unici settori aperti: i nostri! Chi è abbonato al Parma e acquista biglietti con la formula "Amico abbonato" li deve destinare solo ed esclusivamente a chi può sostenere la nostra squadra, e a nessun altro.
La decisione della Prefettura di Parma è sbagliata, ridicola ed insensata. Sbagliata, perché nega diritti sacrosanti e genera tensione. Ridicola, perché è una dichiarazione d'impotenza. Insensata, perché tanti tifosi interisti arriveranno comunque in città e al Tardini. Dove li manderà la Prefettura???
I precedenti non ci confortano di certo, perché la gestione dell'ordine pubblico a Parma è sempre stata "bizzarra", al limite della "strategia della tensione". Troppe invasioni di tifoserie ospiti, con gruppi di tifosi e di ultras avversari liberi di girare e mescolarsi ai locali, mentre le forze dell'ordine rimangono ferme e decise a controllare, sorvegliare e pedinare, solo chi è di Parma.
Che piaccia oppure no, l'ordine pubblico a Parma lo hanno sempre gestito i tifosi e gli ultras, utilizzando quello che a molte autorità sembra mancare: il cervello!
Se l'obbiettivo della Prefettura è quello di chiudere un settore ospiti, per poi regalare l'intera città agli interisti, ci dovrà essere una mobilitazione totale per impedirlo.
Invitiamo le autorità a rivedere la loro decisione, ma sia chiaro a tutti: Parma è la NOSTRA città, il Tardini è il NOSTRO stadio.


ULTRAS LIBERI!

13 maggio 2008

Trasferta dei romanisti a Catania. L'Osservatorio decide domani

Fonte: repubblica.it

Slitta la decisione dell'organismo che convoca anche Parma e Inter
Ma i giallorossi non ci stanno: "Seguiremo comunque la squadra"

Matarrese: "Serve equità, non si possono fare due pesi e due misure"

C'è una partita nella partita che si gioca in questo finale di campionato. Una partita che affianca il calcio giocato e gli ultimi 90 decisivi minuti. Riguarda i tifosi della Roma. L'imprevedibile finale di campionato, la rimonta sull'Inter, hanno dato sfogo all'entusiamo dei sostenitori giallorossi. Che non fanno mistero di voler seguire la squadra domenica a Catania. Ma potrebbero essere costretti a restare a casa. Visti i precedenti tra le tifoserie, infatti, l'Osservatorio potrebbe vietare la trasferta. Cosa che invece non dovrebbe accadere ai tifosi dell'Inter che si trasferiranno in massa nella vicina Parma.

Certo, i rapporti tra ultras catanesi e giallorossi sono tutt'altro che buoni. Sia lo scorso campionato che questo le sfide all'Olimpico hanno fatto registrare incidenti e accoltellamenti. Lo scorso anno i romanisti non andarono a Catania (stadio chiuso dopo la morte dell'ispettore Raciti), quest'anno in Coppa Italia la trasferta è stata vietata per motivi di ordine pubblico. E questa serie di divieti aveva fatto pensare a più d'uno che l'Osservatorio avesse già deciso l'ennesimo stop. Cosa che invece non è ancora decisa.

La delicata situazione, infatti, verrà discussa domattina. Alle 11.30, l'Osservatorio si riunirà per valutare tutti gli aspetti di un evento che al Viminale ritengono "straordinario". Nella riunione di domani saranno presenti anche i rappresentanti delle quattro società coinvolte nella sfida scudetto-salvezza, ovvero Catania, Roma, Parma e Inter, più i gestori della vendita dei biglietti. Nel frattempo il presidente della Lega calcio Antonio Matarrese, chiede equità per evitare polemiche: "Dobbiamo mettere tutti sullo stesso
piano, non credo che non si potranno fare due pesi e due misure". Da Catania, intanto, arriva il via libera della società etnea: "Da parte nostra non c'è nessun problema nell'ospitare i sostenitori giallorossi all'interno del settore ospiti".

In attesa delle decisioni, i tifosi giallorossi si mobilitano. In Rete si moltiplicano gli appelli ad andare comunque a Catania. Una mossa che potrebbe creare grossi problemi di sicurezza. Non è la prima volta, infatti, che nonostante le limitazioni alla vendita dei biglietti, alcune tifoserie si presentano (non attese) negli stadi. Con conseguenti frenetici movimenti per assicurare l'ordine pubblico. In questo caso, visti i pessimi rapporti tra i due gruppi ultras e la delicatezza della posta in gioco, la miscela rischia di dare effetti preoccupanti.

8 maggio 2008

GIP FIRENZE, SCARCERATI 14 DEI 17 ULTRAS NAPOLI

Fonte: agi.it

Sono tornati in liberta' in virtu' del loro stato di incensuratezza, anche se con il vincolo dell'obbligo di dimora presso il comune di residenza, 14 dei 17 ultras napoletani finiti in manette quattro giorni fa con l'accusa di aver assalito un pullman di tifosi romanisti nei pressi di un autogrill di Montepulciano, in provincia di Siena.
Lo ha deciso il gip che, nell'interrogatorio di garanzia, ha accolto le argomentazioni difensive avanzate dagli avvocati di Roma, Lorenzo Contucci e Alessandro Cacciotti. I tre indagati rimasti in carcere, secondo la valutazione del giudice, sono quelli che avevano precedenti specifici. Il gip ha convalidato l'arresto solo in relazione ai reati di violenza privata e lancio di oggetti contundenti, non lo ha fatto, invece, con riferimento alle accuse di associazione per delinquere e danneggiamento. Secondo la ricostruzione della questura di Firenze, il gruppo di ultras napoletani, incappucciati e armati di spranghe, bastoni, mazze e catene, avrebbe accerchiato, costringendolo a darsi alla fuga, il mezzo su cui viaggiavano i tifosi della Roma diretti a Genova.

7 maggio 2008

La polizia sequestra

Fonte: parmaok.it

Brutta avventura, la scorsa domenica, per alcuni tifosi del Genoa in trasferta nella città ducale. Il pullman con a bordo i sostenitori liguri è infatti stato intercettato dalle forze dell’ordine in corsia di accelerazione, al chilometro 102 dell’Autostrada del sole, dove era in sosta per mancanza di carburante.

Ad n controllo ulteriore, dovuto perlopiù alle cattive condizioni del mezzo, gli agenti scoprivano che l’autista era titolare di una patente di tipo B, e di solo un’autorizzazione ad esercitarsi alla guida per i veicoli di categoria D. Il mezzo era inoltre privo di copertura assicurativa, senza carta di circolazione, non era stato sottoposto a revisione periodica e l’apparato crototachigrafo non era in funzione.

Il pullman è stato così scortato presso il parcheggio scambiatore Nord, dove i tifosi hanno potuto usufruire di un pullman Tep per il trasporto prima allo stadio, e poi alla stazione ferroviaria dove, grazie alla collaborazione della Polfer parmigiana, hanno acquistato i biglietti per il ritorno a Genova. Il mezzo è stato sottoposto a fermo amministrativo

Curva Nord Matteo Bagnaresi


Fonte: boysparma1977.it

Domenica 4 maggio alle ore 14:30, prima di Parma-Genoa, in Nord sarà ufficialmente scoperta la targa che intitola la nostra Curva al Bagna. Su di essa è incisa la scritta "Curva Nord Matteo Bagnaresi", il simbolo dei Boys (suo Gruppo ultras, il cui emblema aveva tatuato su tutta la schiena), e la frase a lui dedicata "Il tuo urlo libero sempre nella Nord".
Sarà una cerimonia semplice ma carica di significato, a cui tutti i tifosi della Curva Nord Matteo Bagnaresi sono invitati.
La targa verrà appesa su uno dei primi piloni della Curva, in modo da esser vista appena si entra. Una dedica su marmo, dopo quelle nel vento e su stoffa. Una dedica popolare, perché non arriva dall'alto ma nasce spontanea da chi il Bagna lo considerava un fratello. Un dedica, per rendere immortale un ricordo.

Domenica la Curva Nord Matteo Bagnaresi avrà un compito fondamentale: lottare fino alla fine per spingere il Parma alla vittoria contro il Genoa. Essere, sempre e comunque, indipendentemente da come si metteranno le cose, il dodicesimo uomo in campo. Perché bisognerà crederci, sempre, senza pause e senza tentennamenti, fino alla fine. Abbiamo sempre detto di cantare per la Maglia. E per la Maglia si canta sempre, indipendentemente da tutto. E se la Maglia rischia di cadere in B... si può, e si deve, cantare ancora di più.
Domenica è il 4 maggio. Una data che per la Nord significa battaglia.
Vogliamo una marea di gente, di bandiere e di colore (per ciò che è possibile a causa delle norme anti-tifo). Venite in Curva e venite colorati. Soprattutto portare la voce e la voglia di cantare. Preparatevi ad intonare le nostre canzoni e a non smettere mai.
Le speranze di rimanere in Serie A sono poche, per questo tutti devono moltiplicare i propri sforzi. Sono anni che combattiamo per essere dove siamo e vogliamo rimanerci.
Vi diciamo "No alla resa" e vale sempre, nel bene e nel male, quando si è in piedi a lottare o quando bisogna rialzarsi. Perché i Boys non lasceranno mai il Parma da solo.

Rissa in Salaria tra sambenedettesi e perugini: ora indaga la polizia

Fonte: ilrestodelcarlino.quotidiano.net

Continua escalation di violenza nel mondo del calcio italiano. La procura di Ascoli indaga sull'episodio avvenuto nella tarda serata di domenica quando un gruppo di tifosi della Samb ha atteso e aggredito i supporter del Perugia

Continua escalation di violenza nel mondo del calcio italiano. Le indagini della procura di Ascoli si stanno concentrando su un episodio avvenuto nella tarda serata di domenica quando un gruppo di tifosi della Sambenedettese Calcio, che tornava dalla trasferta dei rossublù da San Giovanni Valdarno, ha atteso e aggredito i supporter del Perugia che tornavano verso l’Umbria, dopo la trasferta di Martina Franca.

I tifosi rossublù, al passaggio della carovana di auto dei ‘colleghi’ perugini, alla periferia di Acquasanta, hanno messo in atto la loro aggressione. Le autovetture su cui viaggiavano i suppoter perugini sono state bloccate e i tifosi aggrediti brutalmente. Con corpi contudenti a molte macchine sono stati infrati i vetri e i tifosi umbri si sono dovuti difendere dai colpi.

Ci sono stati momenti di paura, poi per fortuna da Ascoli sono arrivati in forze gli agenti della Polizia di Stato. Dopo i momenti concitati, quando l’aggressione stava degenerando, i supporter sambenedettesi hanno intuito l’arrivo delle forze dell’ordine ed hanno cercato di abbandonare in fretta la zona. Sul posto sono rimasti, invece, i numerosi tifosi perugini che, benchè contusi pesantemente, non hanno fatto ricorso alle cure mediche, cercando invece di riparare i danni alle loro autovetture, per riprendere la via di casa.

Secondo una prima ricostruzione, sono stati danneggiati i vetri di alcuni automezzi (auto e minibus) ed è volato qualche colpo proibito, ma nessuno ha dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso.

Tra tifosi rossublù e perugini non ci sono stati mai buoni rapporti. Alcuni anni fa un gruppo di supporter rossublù incrociò sull’autostrada A14 i tifosi perugini che andavano a seguire la loro squadra: dall’incontro scaturì uno scontro che sfociò in momenti di tensione, con numerosi feriti. In molti furono identificati e sanzionati, con provvedimenti pesanti.

Della brutale aggressione si sono subito interessati gli uomini della Digos, che ieri sono riusciti ad identificare i sambenedettesi che viaggiavano sul pullmino e che si sono resi responsabili dell’aggressione ai perugini, di ritorno da Martina Franca, dove la partita non si è neanche giocata perché la formazione locale ha rinunciato a presentarsi in campo permettendo agli umbri di qualificarsi per i play-off.

Un’aggressione ingiustificata e premeditata, dato che i tifosi sambenedettesi sapevano che i perugini sarebbero passati sulla Salaria superiore, per raggiungere la loro città attraverso il traforo di Forca Canapine.

Spezia, se i tifosi salvano la squadra

Lo Spezia, club iscritto al campionato di serie B, ha rischiato seriamente di scomparire. La missione impossibile di sventare un fallimento annunciato frutto di una maxi colletta dei tifosi. Che hanno dato vita a una società di azionariato popolare, divenuta azionista di maggioranza del club. Si chiama “Spezia Siamo Noi”. Il nome, vista la storia, non avrebbe potuto essere diverso.
Si è riunita ieri a Milano, presso lo studio notarile Barassi, l’assemblea dei soci dello Spezia Calcio. Il club ligure milita in B. Ha attraversato una lunga burrasca finanziaria, dalla quale sembra ormai essere riuscito a tirarsi fuori.
L’assemblea ha come prima cosa ratificato le dimissioni di Cristina Cappellutti, cioè l'amministratore unico che rappresentava la vecchia proprietà. Dopo di che ha proceduto alla nomina del nuovo Cda.
Il consiglio dello Spezia è composto adesso da sei membri. Si tratta di Roberto Quber (indicato come prossimo presidente), Angelo Molinari (imprenditore, ex presidente della squadra di pallanuoto di Lerici), Stefano Carzola (allenatore di calcio giovanile), Paolo Garbini (assessore comunale), Marco Frione (uno dei capi storici della tifoseria bianconera) e Pino Sciumbata (dirigente della società di vecchia data).
Tutti questi nominativi sono stati indicati dallo “Spezia Siamo Noi”. Vale a dire la società di azionariato popolare che detiene il pacchetto di maggioranza dello Spezia Calcio. Mai nome fu più giusto. Quale altro poteva essere scelto per dare il nome a una società di azionariato popolare costituita dai tifosi e diventata azionista di maggioranza del club ligure dopo aver rilevato, dal dimissionario presidente Giuseppe Ruggieri, il settanta per cento delle azioni?
Il nuovo esecutivo ha preso atto che sono stati versati i 771mila euro di contributi previdenziali relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2007. Si tratta ora di presentare alla Covisoc la relativa documentazione al fine di non incappare in pericolosi deferimenti. Che pregiudicherebbero la stagione agonistica della squadra, mettendola a rischio retrocessione più di quanto non sia già.
Il denaro per realizzare queste complesse operazioni è il frutto di una maxi-colletta alla quale hanno dato vita i grandi tifosi spezzini. Un evento di cui si è molto parlato e che ha, di fatto, salvato dal rischio di una sicura scomparsa la loro squadra del cuore. Un gesto che dimostra come, nella vita, nessuna missione sia impossibile.



calciopress

6 maggio 2008

ULTRAS VENETI, CORI SHOCK

Fonte: leggonline.it

Un gruppo di ultras del Verona ha più volte intonato il coro "Padre Pio terrone" dagli spalti dello stadio di Manfredonia (Foggia) in occasione della partita giocata domenica scorsa dalla squadra veneta in Puglia per il campionato di C1 girone A. Le offese sono state lanciate sin da quando il gruppo di sostenitori scaligeri, alcune centinaia di persone, è entrato nell'impianto, e sono riprese a fine gara (conclusasi con l'inutile vittoria del Manfredonia per 2-1, retrocesso in C2, mentre il Verona giunto a pari punti con i foggiani disputerà i playout). «Non ci sono parole verso gente così - afferma l'ex azzurro Beppe Signori, vicino da sempre ai frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo - provo pena verso queste persone, credo che la migliore cosa sia l'indifferenza. Chi è così imbecille da avere il coraggio di insultare un santo come Padre Pio non merita neanche la ribalta dei giornali».

INDAGINI IN CORSO La questura di Foggia ha avviato indagini per accertare se ultras del Verona calcio hanno gridato offese contro Padre Pio domenica scorsa, in occasione di Manfredonia-Verona, chiamandolo più volte terrone, come riportato oggi da un quotidiano. «Al momento - ha detto il capo di gabinetto della questura, Romagnosi - stiamo cercando di accertare quanto accaduto domenica scorsa». «Certamente - ha aggiunto - saranno analizzati i filmati per cercare di individuare se e chi può eventualmente aver insultato San Pio».

IL SINDACO: «EPISODIO GRAVISSIMO» «A me non risulta ma, se fosse vero, sarebbe un episodio gravissimo che denota grande stupidità da parte di chi l'ha messo in atto». È il commento del sindaco di Manfredonia, Francesco Paolo Campo, sui cori offensivi gridati contro Padre Pio da ultras veronesi in occasione della partita Manfredonia-Verona. «In ogni caso - aggiunge il sindaco - non l'ascriverei nè alla città di Verona, nè alla sua tifoseria ma soltanto all'imbecille che l'ha detto».

5 maggio 2008

SCONTRI STAZIONE DI GENOVA, DENUNCIATO TIFOSO DELLA ROMA

Fonte: romanews.eu

Un tifoso giallorosso di 18 anni, di Roma, è stato denunciato per uso ingiustificato di oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale nell'ambito della sassaiola che ieri sera poco dopo le 23 si è scatenata alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, quando un gruppo di una cinquantina di romanisti che stavano aspettando il treno per tornare a casa si è incontrato con un più folto gruppo di tifosi del Genoa. Secondo quanto spiegato in questura, il giovane denunciato avrebbe lanciato un sasso contro lo schieramento degli agenti di polizia ed avrebbe tentato di fuggire spintonando e sferrando calci ai poliziotti. Sarà ora il questore del capoluogo ligure Salvatore Presenti a valutare se procedere anche con un provvedimento di Daspo

ARRESTATI 17 TIFOSI NAPOLETANI

Sono diciassette i tifosi del Napoli arrestati dalla polizia con l'accusa di associazione a delinquere, danneggiamento, detenzione di oggetti per offendere e violenza privata. A tutti e' stato notificato un Daspo di cinque anni. I provvedimenti sono stati presi dalla questura di Firenze dopo i disordini provocati ieri mattina, intorno alle 7, nella stazione di servizio di Montepulciano (Siena) dell'Autosole.
Un testimone inchioda i tifosi del Napoli. “C´era gente che urlava e con il volto coperto da fazzoletti e sciarpe correva verso il pullman dei tifosi della Roma mentre stava per rientrare in autostrada”. Lo racconta il gestore della stazione di servizio Esso dell´area di sosta di Montepulciano sull´A1, Ivo Baracchi, che ieri mattina era al lavoro quando un centinaio di tifosi partenopei ha dato l´assalto al pullman di romanisti. “Non è durato molto - prosegue il gestore -. Comunque saranno stati in quaranta, cinquanta. Avevano anche dei bastoni, e tiravano di tutto contro il bus”.
Alla stazione di servizio manca uno dei secchielli con la sabbia antincendio. “Forse hanno tirato anche quello contro il pullman, non saprei - dice ancora Buracchi -. Comunque non ho avuto altri danni”. Durante gli scontri non c´erano molte persone nell´area di sosta e neppure in autostrada. “Era ancora presto - aggiunge -. Ho chiamato la polizia ma era già al corrente della situazione”. Poi, quando il pullman è rientrato in autostrada, “i tifosi napoletani sono risaliti sulle loro macchine continuando ad andargli dietro”.
L´inseguimento, secondo la polizia, sarebbe andato avanti, in autostrada, per alcuni chilometri. Nel pomeriggio polizia stradale e Digos hanno iniziato ad esaminare i filmati delle telecamere situate nella stazione di servizio, una delle due presenti nell´area di Montepulciano.


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