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27 marzo 2021
24 marzo 2021
Comunicato Associazione Noi Samb
A seguito del comunicato ufficiale del 19 marzo, l’Associazione Noi Samb ha chiesto e ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale e la Sambenedettese Calcio. All’incontro hanno partecipato il Sindaco Pasqualino Piunti, gli assessori Pierluigi Tassotti e Pierfrancesco Troli, il commercialista del club rossoblu Massimo Collina oltre a una delegazione dei gruppi organizzati della Curva Nord Massimo Cioffi.
A diretta richiesta, il commercialista della società ha confermato una sostanziosa massa debitoria prodotta negli ultimi mesi. Riguardo la trattativa tra i soci della SudAires, rimaniamo in attesa delle comunicazioni delle due parti in causa, consapevoli che qualsiasi dichiarazione da parte di chi ha mentito fino ad oggi non sarà presa in considerazione fino a quando non vedremo l’ufficialità.
Non c’è più tempo da perdere e non siamo più disposti a farci prendere in giro né a vedere calpestata la dignità della Samb. Qualunque sia l’esito della trattativa, noi tifosi chiediamo l’allontanamento di Domenico Serafino e di chiunque abbia fatto il male dei colori rossoblu in questi mesi: questa è la prima garanzia dell’esistenza di una flebile speranza per il futuro della società.
A colpi di bugie e rinvii di un confronto diretto, la Sambenedettese Calcio è stata portata sull’orlo del baratro. Questo ci spinge alla consapevolezza che solo un coinvolgimento diretto dei tifosi, nella vigilanza costante della gestione del club, potrà salvare il calcio nella nostra città. Per questo motivo abbiamo chiesto all’amministrazione comunale l’apertura di un gruppo di lavoro che si occupi di monitorare quotidianamente la situazione attraverso il dialogo tra i tifosi e i rappresentanti politici cittadini.
Associazione Noi Samb
Curva Nord Massimo Cioffi
22 marzo 2021
Comunicato Fedelissimi e Q.d.s.s.
Siamo stati mesi a chiederci: “Ma il campionato riparte? E se riparte, facciamo finta che nulla sia successo – al netto della pandemia, dei morti, dei ricoverati in terapia intensiva, delle zone rosse, gialle, arancioni, arancio-rinforzato ecc. – o ne traiamo un minimo di riflessione per capire chi siamo, dove vogliamo andare e, soprattutto, come ci poniamo nel contesto di uno scenario sociale e drammatico come quello attuale?”.
Ora che il momento fatidico della ripartenza è arrivato, dobbiamo rispondere a queste domande. Ma, per farlo, dobbiamo tornare indietro, ai mesi di settembre e ottobre dell’anno passato.
La stagione di Eccellenza laziale 2020/21, nonostante le porte chiuse, sembrava dovesse svolgersi “regolarmente”. Tre gironi (prima volta nella storia del massimo campionato regionale), 34 partite davanti a noi, poche promozioni, tante retrocessioni.
In un contesto, almeno allora, “quasi normale”, ci siamo detti che in maniera “quasi normale” potevamo seguire: recinzione esterna del Francesca Gianni in casa, come capita in trasferta. Ma sempre presenti, al netto degli effettivi.
Tutto questo, prendendoci sempre le nostre responsabilità e anche dei rischi di “incontri poco piacevoli”, e non parliamo dei tifosi avversari). E, a proposito di tali incontri, l’ultima trasferta, in quel di Pomezia, ci aveva già fatto capire che non sempre la ruota della fortuna avrebbe girato dalla nostra parte. Poi, è arrivata l’interruzione di campionato e la conseguente attesa di capire cosa ne sarebbe stato della stagione calcistica. Che, nel frattempo, è stata sempre meno una priorità nella vita di tutti noi.
Di sicuro, tutto pensavamo tranne che oggi, nel mese di marzo 2021, potessimo rivivere i lockdown, le emergenze sanitarie continue, le limitazioni della libertà personale. In tutto ciò, aggiungiamoci una ripartenza ostinata e contro ogni logica di un campionato che, nonostante sia stato dichiarato di “Interesse nazionale”, interessa veramente a pochi.
Un mini-torneo improvvisato con 11 squadre a girone (nell’eccellenza laziale ben 15 hanno rinunciato), senza gare di andata e ritorno, senza la sicurezza di arrivare alla fine, senza garanzia di regolarità.
Date tutte queste premesse, una parte della tifoseria (“Quelli del secolo scorso” più una buona parte di componenti che hanno superato gli “anta” o vi sono vicini) ha deciso quanto segue:
Non verrà attuata nessuna forma di tifo e di aggregazione per tutto il resto del campionato, riservandoci, per la prossima stagione, di capire se vi saranno le condizioni per poter tornare a tifare come ci è sempre piaciuto.
Per far sentire la presenza alla squadra, una nostra delegazione di non più di quattro persone, lascerà uno striscione tematico o di incitamento in casa e in trasferta, in un orario da definire a seconda delle regole in vigore sugli spostamenti (zone rosse, arancioni ecc. ecc. ecc.).
Il presente comunicato non è firmato a nome dell’intera tifoseria; altri gruppi o singole persone, chiaramente, agiranno con la massima libertà e in base al proprio metro di giudizio.
La decisione verrà rivista solamente qualora si verifichino delle condizioni favorevoli al ritorno della normalità. E per normalità intendiamo il riappropriarci dei nostri spalti e della possibilità di aggregarci e assembrarci senza rischiare fastidiose conseguenze.
Fedelissimi e Q.d.s.s.
19 marzo 2021
18 marzo 2021
17 marzo 2021
16 marzo 2021
Comunicato Curva Ferrovia
Entro 31/ 03/ 21 ogni amministrazione comunale deve dichiarare le opere pubbliche che intende realizzare nel futuro immediato.
Entro il 30 / 06/2021 la società Spezia Calcio deve dichiarare alla Lega dove disputerà le partite casalinghe del campionato 21/22.
Allo stato attuale, visto il bando realizzato dal Comune della Spezia, relativo alla manifestazione pubblica per la realizzazione della “Sola curva piscina”, stiamo realizzando drammaticamente che, dovremo assistere a questo….
Ebbene se mantenessimo la categoria attuale , come ci auspichiamo tutti Noi che amiamo questa maglia, dovremo dare un arrivederci al ns. Stadio A. Picco e per assistere e sostenere una partita casalinga delle Aquile in massima serie dovremo percorrere soltanto dai 450 ai 600 km?
Abbiamo scelto di essere sintetici nell’esposizione del problema, perché il tempo a disposizione è pochissimo e la nostra pazienza dopo tante promesse è terminata.
Vogliamo come gruppi organizzati della Ferrovia e dei distinti farci portavoce di questa battaglia, con la speranza che l’intera città e tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello Spezia e della nostra città, si uniscano alla nostra lotta, perché non è una battaglia solamente calcistica ma una battaglia per il futuro della nostra amata Perla sul Mar !
Il Picco è patrimonio della città, la serie A è patrimonio della città e deve essere la stessa città a schierarsi in difesa di questo inestimabile tesoro, per non disperderlo e far si che venga utilizzato come trampolino di lancio per un migliore futuro economico, sociale e sportivo di Spezia.
Nessuno ha vissuto in prima persona la promozione, così come nessuno ha potuto vedere la A al Picco. La situazione sanitaria ci ha solo in parte imbavagliato ma nessuno dimentica le promesse fatte a suo tempo e nessuno è più disposto a non vivere queste irripetibili emozioni per l’incapacità e l’immobilismo di chi ha solo promesso e non mantenuto …E LA PAZIENZA È FINITA!
Lo Spezia è la squadra della nostra città e deve giocare al Picco, lo Spezia deve esultare sotto la Ferrovia ed ogni singolo spezzino ha il diritto di vivere la A nello stadio della propria città!
Non è più solo una questione sportiva, ma di rispetto di una curva, di una tifoseria ma anche dell’intera cittadinanza, ci meritiamo una città diversa e ci meritiamo la serie A nella nostra città.
LO SPEZIA DEVE GIOCARE A SPEZIA!!!
CURVA FERROVIA
12 marzo 2021
Comunicato Curva Nord Lauro Perini
Oggi, in seguito ad un accordo intrapreso con le componenti societarie per un confronto pacifico, ci siamo riuniti allo stadio. Al nostro arrivo il piazzale di fronte alla tribuna era già corredato di agenti DIGOS. Così dopo alcuni minuti si presentano il DG G.Berti e il Team Manager I. Pasciuti, che mettendoci la faccia, subiscono una contestazione soprattutto per chi non c’era.
Questo perché è sempre mancata una comunicazione diretta con Noi da parte di una gestione societaria (se così si può chiamare) menefreghista e superficiale, che ha radici già a inizio anno quando ancora prima di iniziare il campionato si chiedevano aiuti esterni, nonché l’unico comunicato stampa ufficiale firmato Carrarese Calcio 1908.
Da lì il nostro presidente (o presunto/i tale/i) non ha mai rilasciato commenti né interviste riguardo al momentaccio che stanno vivendo i nostri colori.
Stasera chiediamo pubblicamente quello che era stato fatto stamani, un confronto faccia a faccia con il Sig. Manrico Gemignani in modo che possa rispondere ai nostri dubbi.
Siamo stanchi di aver solo un confronto con il mister, siamo stufi di questa pseudo-società la quale si è dimostrata anche oggi senza attributi mancando all’appuntamento prefissato.
Le partite si vincono e si perdono, qua non si parla solo di una semplice sconfitta, qua sotto sotto c’è qualcosa che non va, Noi esigiamo CHIAREZZA.
Questo è l’ultimo comunicato a riguardo.
SOLO PER QUESTI COLORI
SOLO PER LA NOSTRA GLORIOSA MAGLIA CHE MERITA RISPETTO.
Curva Nord Lauro Perini
8 marzo 2021
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