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29 ottobre 2022

Il Bocia fine dei Daspo e ritorno allo stadio

Il ritorno allo stadio di Claudio Galiberti, storico capo ultrà dell’Atalanta noto ai più come il Bocia, non è mai stato così vicino.

Dopo che, a metà luglio, il Tar ha annullato il Daspo emesso a suo carico il 29 maggio 2018 e che allungava di un anno e mezzo il divieto di frequentare stadi (e zone limitrofe), lunedì 24 ottobre il Tribunale di Bergamo ha assolto il Bocia anche dalle accuse (penali) di quattro violazioni di Daspo, con il pm che aveva chiesto una condanna a tre anni e tre mesi più quindicimila euro di sanzione pecuniaria.

«Queste due sentenze gli hanno fatto molto piacere, ma Claudio sa bene che ci sono ancora alcuni paletti da superare», spiega l’avvocato Federico Riva, che insieme al collega Andrea Pezzotta rappresenta Galimberti. «È ancora lunga, le due sentenze favorevoli sono importanti e ci danno spunti importanti, ma bisogna avere pazienza».

Sulla testa del Bocia, infatti, è ancora pendente il Daspo emesso dalla Questura di Terni, risalente al 2021 e della durata di ben otto anni, basato proprio sulla presunta violazione del precedente Daspo del 2018 annullato dal Tar in estate. «È quindi evidente - spiega Riva - che, a nostro parere, quest’ultimo provvedimento non abbia ragione di esistere».

La vittoria amministrativa rappresenta dunque l’appiglio più importante in questa battaglia legale che il Bocia sta portando avanti ormai da anni, ma l’assoluzione del 24 ottobre dà ai legali ancora più forza: «Grazie a queste sentenze possiamo imbastire una nuova linea difensiva in merito alle violazioni che lui avrebbe commesso per il Daspo dichiarato illegittimo. Questa situazione ci può aiutare per il ricorso che abbiamo già presentato e per cui stiamo aspettando la fissazione dell’udienza».

fonte : https://primabergamo.it/

27 ottobre 2022

Comunicato Ingrifati Perugia

 

SKRONDO, STORIE DI AMICIZIA
E SOLIDARIETÀ NEL MONDO ULTRA
Matteo Minelli
IL RENATO CURI HA UN'ARIA SPENTA anche se la Nord è
quasi gremita.
sulla panchina siede Maurizio Sarri, i risultati sono altalenanti,
tant'è che l'allenatore toscano non arriverà in fondo alla stagione,
Il Grifo sta in prima divisione,
La presidenza è quella di Leonardo Covarelli, duramente contestato da una parte della tifoseria al momento del suo insediamento .
Ma tutto questo in quella giornata non conta.
Sull'erba non corre nessuno , non ci sono palloni, giocatori
e arbitri. C'è soltanto una bara circondata dalla gente. Sul
legno i simboli del Grifo , la maglietta, i fiori e le sciarpe.
E poi una foto , la foto di Andrea. Andrea che non
c'è più e che manca terribilmente a tutti. Nella testa la nostalgia prende il sopravvento , le lacrime scendono anche sui
volti di chi nella vita di tutti i giorni difficilmente si lascia
andare alle emozioni. E poi, improvvisamente parte un coro
che da allora ogni domenica investirà tutto lo stadio .
Skrondo alè
Skrondo alè
Skrondo alèèèè!
E un coro in cui le voci si fondono ma restano distinte.
Come in una carica di cavalleria, è l'intero gruppo ad avanzare ma puoi apprezzare ogni destriero dal colore del manto dalla polvere che alza. Basta saper guardare bene per
vedere tutti i ragazzi degli Ingrifati e se li conosci puoi sentire le loro voci che tagliano il silenzio . Sui volti e nel timbro
la commozione prende il sopravvento . Specialmente tra coloro che, insieme allo Skrondo , il gruppo lo hanno fondato ,
portato in curvn, difeso e rilanciato , lo hanno fatto esplodere
e crescere di anno in anno , I ricordi si intrecciano e il pensiero va a ritroso di due decenni.
Era il 1987, il muro stava ancora bene in piedi ma già si
capiva che la fase era quella del reflusso . Dopo gli anni Settanta, quelli dell'impegno sociale e politico , gli anni Ottanta
portano un trionfo di individualismo e consumismo . Ma c'è
chi non si arrende e vuole fare della socialità qualcosa di
più che una parola detta tra un' incoerenza e l'altra; vuole
farne una bandiera, un simbolo , un modo di vivere quotidiano . C'è chi sceglie di partire dal mondo del calcio , Ma
attenzione, non si tratta dello stadio e nemmeno della partita.
Si tratta della città, dei suo i colori, della sua storia. Si tratta
dell'amicizia che diventa così forte da essere una fratellanza
in cui il sangue si colora di rosso e di bianco . Si tratta di una
vita passata fianco a fianco , dalle curve del Curi ai bar della
periferia, dalle trasferte alle cene del sabato sera.
E su questi valori che un gruppo di adolescenti di San
Sisto fonda gli Ingrifati. Tra loro c'è Andrea, ma tutti lo
chiamano Skrondo , come il mostriciattolo dai capelli biondi
e l'accento romanesco che nella tv degli anni Ottanta prende
di mira politici e uomini dello spettacolo .
Andrea è un ragazzo con una vicenda dura alle spalle, di
quelle che ti fanno crescere in fretta, di quelle che fatichi a
sostenere se non hai qualcuno che ti cammina sempre a
fianco . Andrea è una vita di periferia. Di quella periferia
che anche a Perugia non è una passeggiata, dove se resti
solo tutto diventa tremendamente difficile. Ma Andrea non era solo e la sua storia è soprattutto la storia di un'amicizia
che si fatica ad aggettivare perché ogni definizione ne risulterebbe limitante. Andrea è il simbolo della fratellanza che
non si può spezzare, di un legame che diventa il significato
stesso dell'esistenza.
Un'amicizia che corre veloce attraverso il tempo . I primi
ingressi allo stadio dietro lo striscione che allora portava la
firma INKAZZATI. Un nome che non ha bisogno di essere spiegato.
E poi la prima volta in cui
lo striscione degli Ingrifati viene appeso al parapetto , l'11
novembre del 1991 . Una posizione da cui non si è più mosso
fino ad oggi, a dimostrazione della solidità e della longevitàdi
questo gruppo ultras.
Dopo essersi guadagnati quei quindici metri, gli Ingrifati
li riempio no di contenuti. Contenuti chiari. Come quando
alzano uno striscione a sostegno dei lavoratori delle acciaierie
ternane (AL FIANCO DEGLI OPER AI AST !), dimostrando
che la solidarietà nella lotta supera anche i confini della rivalità più accesa. Oppure quando lanciano , nel 2000, le gradinate antirazziste per dimostrare che in curva non ci sono
soltanto quelli che urlano scimmie e che partono coi buuu
quando un giocatore di colore prende palla, per lottare contro quello che definiscono "un serpente strisciante che sta
dilagando ". O ancora quando espongono uno striscione in
memoria di Federico Aldovrandi, o per sostenere la causa
dei rifugiati politici, o proprio negli ultimi mesi per aiutare
le popolazioni colpite dal sisma del centro Italia.
E Andrea è sempre li tra fumogeni e striscioni, tra trasferte
e DASPO, a ricoprire un ruolo chiave tra gli Ingrifati: il bastian contrario , Quello che ridiscute ogni decisione, che rimette in ballo anche le questioni più scontate, quello che
anima il dibattito interno del gruppo . Un contributo fondamentale che spesso serve a far maturare la scelta migliore in
seno ad una comunità che non smette mai di crescere. Da moltissimi anni non è più solo lo stadio ad essere il
Teatro in cui gli Ingrifati mettono in scena i loro valori. Perché ultras si è sempre, dentro e
fuori la curva, E così nel loro quartiere di San Sisto aprono
dapprima la PALESTRA POPOLARE, luogo di aggregazione,
di allenamento , di crescita fisica e di dibattito culturale. E più recentemente lo SPAZIO POPOLARE RUDE GRIFO, in cui
cene sociali si accompagnano ad iniziative pubbliche su
tantissimi temi. Risocializzare nella società della disgregazione, investire nella comunità nell'epoca dell'atonomismo ,
recuperare spazi in una periferia sempre più abbandonata.
Insomma, gli Ingrifati viaggiano contro vento , anzi vanno
diritti contro la tempesta, ma la loro barca sembra non temere uragani né bonacce. Intendiamoci, sono loro stessi a
sottolinearlo , non stiamo parlando di buoni samaritani.
Stiamo parlando di ragazzi che vivono in un ambiente pieno
di contraddizioni, che hanno fatto e faranno dei "danni",
perché essere ultras per loro significa anche questo . Ragazzi
che pero , in un mondo sempre più contorto e contraddittorio , riescono a tenere la bussola dritta, che credono nella
fratellanza, nell'amicizia, nella solidarietà, nella comunità e
nella nostra città
Esattamente come lo Skrondo , uno che aveva il cuore
d'oro , che sapeva essere aperto e generoso , ma che non si
tirava mai indietro se c'erano da difendere i suo i valori, i
compagni e i colori del Grifo .
Andrea se n'è andato nell'ottobre del 2008, mentre era in
Sudamerica. Nel giro di poche ore gli Ingrifati, sorretti da
una solidarietà che ha attraversato tutta la penisola, hanno
raccolto il necessario per riportarlo a casa. Lo Skrondo è
tornato nelle attività di tutto il gruppo , negli spazi sociali
che i suo i fratelli di curva animano quotidianamente, tra i cori della Nord, nelle corse dei bambini all'interno del parco
che porta il suo nome, E non se ne andrà mai..
 

Comunicato Curva Sud Avellino

 


24 ottobre 2022

Comunicato Centro Storico Lebowski


Il discorso è semplice: tutto quello che succede in una curva, e più in generale la vita delle persone come noi, è "un'adunata". Pranzi, ritrovi, pullman e pub capovolti. È una questione di gruppo, di forza. Per cantare i cori, devi essere spalla a spalla con gli altri. Bisogna stringersi, essere vicini. Sennò non funziona.
In questi giorni sono arrivate oltre 25 diffide ai ragazzi della Curva Fiesole, incriminati del reato di "adunata sediziosa". In pratica, viene utilizzato questa ipotesi di reato per avviare immediatamente la procedura del daspo, così le persone "indesiderabili" vengono colpite.
Che importa se poi il reato non sussiste, e mesi dopo magari il processo archiviato.

Intanto ti isolo, ti vieto di andare allo stadio, ti sbatto in prima pagina

"Sei in piazza con il tuo gruppo? Siete più di dieci persone? Potreste diventare pericolosi, per sicurezza allo stadio non ci andate più".
In pratica, stanno colpendo la base di tutto ciò che siamo: stanno provando a rendere normale punire chi invece, per propria natura, cerca di stare insieme, fare gruppo, aggregarsi. Provano a dividerci, perché così siamo più deboli. Più provano a farlo, più ci stringiamo. È la nostra essenza, è il motivo per cui stiamo stretti dietro uno striscione.

Come CSL e come URL vogliamo ribadire ancora una volta che questa roba è una merda. Diffide, firme, avvocati, rapporti, soldi, tempo, fine settimana (magari) e lavori rovinati per questi procedimenti imbarazzanti e al tempo stesso gravi e liberticidi. La risposta è solo una, stringere i denti. E stringersi stretti.

Ci siamo stati quando è capitato a noi, ci siamo quando capita attorno a noi.
Avanti Ultras.

fonte :  https://www.facebook.com/cslebowski/

Comunicato Supporters 1999 Alessandria

 


𝙎𝙊𝘾𝙄𝙀𝙏𝘼' 𝙄𝙉𝙀𝙎𝙄𝙎𝙏𝙀𝙉𝙏𝙀, 𝙎𝙌𝙐𝘼𝘿𝙍𝘼 𝙋𝙍𝙀𝙎𝙀𝙉𝙏𝙀
 
Ieri a Pesaro la squadra e il mister (ai quali abbiamo parlato al fischio finale per dimostrare la vicinanza della Nord a loro) hanno dato l'ennesima conferma di quanto ogni tifoso va ripetendo da inizio stagione: sarebbe stata sufficiente una normale campagna acquisti per disputare un campionato tranquillo e senza particolari scossoni.
Il prezioso punto colto a Pesaro ci permette di guardare con più serenità al prosieguo del campionato ma senza dimenticare che l'organico è deficitario a livello tecnico e quindi i crolli potenzialmente sono sempre dietro l'angolo.
Buona presenza del nostro gruppo a Pesaro che ha fatto parlare di sè per l'originale contestazione messa in atto allo Stadio Benelli: stanchi di continui rifiuti all'ingresso degli striscioni di contestazione alla proprietà (che in un qualsiasi altro contesto extracalcistico si potrebbero esporre senza alcun problema), abbiamo deciso di stampare 13 magliette per andare a comporre la scritta umana "DI MASI VATTENE" così da superare facilmente gli ostacoli di natura burocratica; un modo originale per proseguire la contestazione al Presidente, in una piazza avvilita dalle bizze e dai silenzi di un uomo che ha buttato nel cesso con i suoi comportamenti ciò che di buono ha fatto in passato.
Ci vediamo mercoledì al nostro solito ritrovo settimanale della Boccia: prosegue il tesseramento e la vendita del nostro materiale, inoltre è già possibile segnarsi per la trasferta di Lucca.
 
NON SI MOLLA!
Direttivo Supporters 1999 Alessandria
 

22 ottobre 2022

Comunicato Ultras Catanzaro UC1973

 


Comunicato Rione Alfano 167 Angri

 


Comunicato Curva Nord 12 Palermo

 


È passato un pó di tempo dall'ultima volta che abbiamo parlato alla curva e alla piazza ed è arrivato il momento di fare di nuovo un pó di chiarezza.
Innanzitutto ci scusiamo per quello che è accaduto tre settimane fa in curva, è stato un pessimo spettacolo e ne siamo consapevoli.
Ci piace ricevere i complimenti quando facciamo qualcosa di bello ed è giusto ricevere e accettare le critiche quando invece qualcosa va male o malissimo come in questo caso. Questi episodi nuocciono a tutti, lo sappiamo, in primis ai bambini presenti che sono e restano il nostro target in quanto tifosi di domani.
In Curva Nord Superiore c'è solo la Curva Nord 12 quindi queste liti finiranno definitivamente, visto che sono i protagonismi di chi vuole apparire che creano queste discussioni.
Chi volesse ancora creare gruppi nuovi si può direttamente spostare altrove, invece di creare tensione, ne vogliamo sentire più parlare di unione con nessuno visto e considerato che finisce sempre così!
Fatte le dovute scuse ci teniamo a dire e a ricordare che la Curva Nord Superiore è un settore dove si sta in piedi a tifare per la squadra, si usa sventolare le bandiere, dove si seguono i battimani e cori che partono solo dai megafoni ed inoltre ribadiamo che si sta in balconata solo per determinati motivi, altrimenti si sta sui gradoni.
Il nostro progetto di aggregazione è valido per chi rispetta queste semplici regole che sono alla base di ogni tifoso da curva. Chi non è d’accordo dunque o non ha voglia di cantare o è infastidito dalle bandiere può allontanarsi da noi o cambiare settore. Meglio pochi ma buoni e compatti!
Rimanendo su chi non vuole incitare la squadra aggiungiamo che tutti coloro che pensano che siamo sul punto di contestare, si sbagliano di grosso. Abbiamo più volte ribadito che i risultati lasciano il tempo che trovano, quando diciamo che la nostra fede va “oltre il risultato” non sono parole buttate al vento ma ci crediamo veramente, a noi interessa altro: impegno, coesione, grinta, determinazione, sacrificio, fiducia, rispetto, senso di appartenenza. Queste qualità determinano e caratterizzano una squadra vincente, prima però si deve diventare una squadra.
L'importante quindi adesso è lavorare bene per costruire le basi. Abbiamo avuto conferme in questo senso e quindi continueremo a sostenere questi ragazzi specialmente adesso che ne hanno più bisogno.
Pazienza e fiducia sono invece ciò che noi dobbiamo avere. I risultati arriveranno.
Come al solito c'è chi lavora sodo fin dall'inizio, chi non si risparmia e c'è chi non fa altro che giudicare per poi presentarsi solo all'inaugurazione per festeggiare e mangiare a sbafo.
Questa città è ancora malata di “Zamparinismo” e al primo momento di difficoltà tutti pensano che devono saltare teste. Il Palermo di oggi invece ha finalmente una società tra le più robuste al mondo, un progetto a lungo termine che ci dà la possibilità di fare le cose per bene, con calma, senza bisogno di bruciare le tappe.
A questo proposito proprio oggi è stato messo un altro tassello importante, i lavori per la costruzione del nuovo centro sportivo di proprietà del Palermo Calcio sono cominciati ed è un fatto di cui andar fieri.
Oggi come ieri (Baldini docet), il percorso è la cosa più importante, anche se non vediamo apparenti miglioramenti, l'importante è lavorare bene.
Goccia dopo goccia, anche la pietra più dura diventa malleabile.
Ad un certo punto, tutto il lavoro, i sacrifici e gli sforzi verranno fuori e con violenza ci regaleranno un salto esponenziale. Bisogna solo lavorare con convinzione!
Testa alla prossima quindi, finalmente la prossima partita sarà di domenica, crediamo sia una buona occasione per rivedere la curva piena... sempre a difesa e a sostegno dei nostri colori!
 

Comunicato Curva Fiesole

 


Comunicato Curva Nord Andria

 


11 ottobre 2022

Ultras Brescia 1911: «Vogliamo la B di domenica!»



Comunicato Curva Ferrovia La Spezia

Tramite SOCIAL leggiamo con stupore di uno striscione con scritto “Spezzino infame questurino” firmato ULTRAS LAZIO!!!

Siamo una curva che da sempre ha pagato sulla propria pelle tutte le conseguenze e vedere uno striscione così ci lascia veramente perplessi…soprattutto se a farlo e’ la curva nord di Roma!
Senza dover nascondere niente a nessuno, durante Spezia-Lazio c’è stato qualche episodio tra divisori con il settore vicino agli ospiti dove sono presenti famiglie e tifosi normali ,un TIFOSO spezzino è’ stato ferito con un piccolo taglio in fronte e dopo essere stato medicato ha sporto denuncia contro ignoti.
Una settimana fa siamo stati contattati da un esponente della curva nord laziale che ci ha fatto presente l’accaduto e noi ignari della cosa ci siamo immediatamente adoperati per far ritirare la querela (cosa che è avvenuta) pensato la questione fosse finita lì ma così non è’ stato.
Se per fare parlare di loro e prendere qualche like sui social ci si abbassa a questi gesti di mitomania dando degli infami ad un intera curva in maniera gratuita significa che dobbiamo veramente ricrederci su chi realmente abbiamo di fronte.
Possiamo tranquillamente concludere che noi possiamo girare a testa alta..cosa che al giorno d’ oggi non tutti possono permettersi di fare!
Se un altro problema per gli Ultras Lazio è stato il post partita dello scorso anno, potevano semplicemente dimostrarlo in altra maniera…
MAI STATI INFAMI!!!
CURVA FERROVIA

4 ottobre 2022

Comunicato Scioglimento Gruppo Ultras Potenza 1997

Dopo sedici anni, la maggior parte dei quali trascorsi in “campi di periferia”, lo striscione Ultras non comparirà mai più in nessuno stadio d’Italia. 

Il mondo ultras oramai è diventato solo la brutta copia di quello che per anni ci ha affascinato e ci ha spinto a viverlo in maniera totalizzante. Le leggi, la repressione, tessera del tifoso etc.. sono serviti solo a dimostrare che non è mai esistita una vera mentalità ultras condivisa. Ognuno, nei momenti di difficoltà, ha pensato di agire solo per il tornaconto del proprio gruppo. Noi non potremmo mai vivere chiedendo l’autorizzazione per uno striscione o una coreografia, non potremmo mai accettare che “qualcuno” decida per noi. In un calcio in cui viene continuamente calpestata la dignità dei tifosi tra calcioscommesse, società improvvisate, presidenti loschi e affaristi noi non ci riconosciamo più. 

La nostra dignità calpestata in continui e indecorosi fallimenti che hanno macchiato indelebilmente l’onore della città. Abbiamo attesto tre anni fuori dallo stadio prima di poter ripartire ma la consapevolezza di trovarci di fronte a una realtà diversa da quella in cui siamo nati e abbiamo vissuto dal 1997 ci spinge a scrivere la parola fine all’esperienza del gruppo Ultras Potenza. Tutto ciò che è stato fatto rimarrà scolpito nella memoria e nei cuori di chi l’ha vissuto. Non tocca a noi dire e rivendicare ciò che è stato fatto ne nome e nell’onore di Potenza, ci basta il pensiero delle mille trasferte fatte al seguito dei colori rossoblù, dei rischi e delle follie condivise con gli amici, dell’adrenalina e delle palpitazioni genuine che solo questo mondo sapeva farci provare. Il Potenza siamo noi Ultras, noi tifosi e pertanto la passione e l’amore per questi colori non muore ma non saremo più lì ad organizzare coreografie, trasferte e lanciare cori certi che chiunque sia Ultras non può continuare a farlo come da 40 anni a questa parte. 

Il Potenza non è uno sport, non è una squadra, è un’idea e le idee non muoiono mai. 

Ultras Potenza rimarrà solo nel cuore di tuttii, nella storia della Ovest, sui muri della Città.

Comunicato Curva Nord Foggia

CURVA NORD FOGGIA
- Senza Parole? -
- Siamo soltanto alla sesta giornata ed è già caos. Ad inizio campionato nessuno lo avrebbe immaginato, tirapiedi a parte, di navigare nei bassi fondi della classifica soprattutto dopo aver fatto figuracce su figuracce. Credevamo di avere una rosa competitiva, di esperienza e di spessore, invece oggi prendiamo atto che in realtà ci sono tante figurine ma una rosa di conigli, uomini senz'anima senza carattere e privi di orgoglio. Siamo stanchi di vedere la nostra maglia disonorata in casa e fuori, di subire umiliazioni che causano ferite profonde ed indelebili, ora la pazienza è finita.. la nostra rabbia è rivolta principalmente al capitano di questa società, a chi ne regge il timone, a chi dovrebbe metterci per primo la faccia ed invece abbandona anzitempo gli spalti e mette la squadra in silenzio stampa. "Caro" presidente il suo atteggiamento ci ricorda quello di Schettino, la nave non va mai abbandonata anzi va difesa e tutelata, il suo modo di fare non fa altro che aumentare le tensioni e alimentare la nostra rabbia. L'unica volta in cui l'abbiamo vista in questa stagione e subito dopo la gara interna col Francavilla vinta per opera Divina, in quella circostanza l'abbiamo vista pavoneggiarsi nella sala stampa rivolgendosi ad una piazza intera dicendo che chi "contesta boscaglia non è un intenditore di calcio" , oggi i fatti raccontano altro. Lei dovrebbe essere il primo a mettere la faccia nei momenti del bisogno e non solo quando si vince, cerchi di cambiare atteggiamento e mostri di avere un po' di attaccamento e di rispetto per la città e per i nostri colori. È quasi una settimana che siamo senza allenatore e martedì c'è la gara di Coppa pertanto pretendiamo che oggi stesso venga dato l'incarico ad un nuovo mister che riesca a tirar fuori qualcosa da questa "bella senz"anima" come intitolava la canzone di Cocciante... La nostra pazienza è finita e se vuole che le cose non degenerino tiri fuori un po' di orgoglio e rimetta il Foggia in carreggiata perché dopo allenatore e calciatori tocca alla dirigenza!!! -

Atalanta : Sta nascendo un nuovo gruppo Ultras ?

 


1 ottobre 2022

Comunicato Ultras Nucleo Compatto Bitonto


Prima il silenzio dopo la combine, poi la "fuga" da Bitonto per inseguire il suo sogno ed infine l'ultimo atto dedito a mercificare i colori neroverdi solo per fare cassa. Questo è il signor Francesco Rossiello, colpevole, insieme all'attuale sindaco e ad alla precedente amministrazione, della lenta distruzione di una passione insormontabile. L'uno, ingolosito dal vile denaro che i tifosi barlettani porteranno nelle sue tasche e gli altri, che da padri padroni, decidono quando e dove giocare. State distruggendo tutto quello che più amiamo. Vergognatevi!

(facebook)


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