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23 dicembre 2016

Comunicato Curva Ferrovia Spezia

Lo zoccolo duro del tifo spezzino diserterà la trasferta di Pisa. La decisione è clamorosa per certi versi, ma coerente con l'atteggiamento tenuto dagli ultras in questi giorni che precedono Pisa-Spezia, che torna a disputarsi in campionato dopo otto anni. Un comunicato lanciato in questi minuti e titolato Adesso parliamo noi rompe ogni indugio e cambia radicalmente lo scenario in vista del punto sull'ordine pubblico che domani verrà fatto nella città toscana.
"Non è sicuramente nostra responsabilità che una situazione societaria degenerata, malata sin dal principio, sfoci proprio prima di questa partita, mettendo in mezzo situazioni che con il calcio, il tifo, il campanilismo non c'entrano nulla. Non vogliamo e non possiamo essere solo spettatori di questo teatro", è il preambolo da cui partono le conclusioni degli ultras.

"È giusto però che la nostra voce sia chiara e soprattutto rigorosa: non attenderemo decisioni prese da qualsiasi istituzione e qualora non ci vengano concessi almeno 600 tagliandi (a fronte dei 2mila richiesti) la Curva Ferrovia e tutti i gruppi vicini non prenderanno parte alla trasferta di Pisa. Chiediamo a tutta la città di sostenere questa nostra decisione". L'invito è chiaro e rivolto a tutti i tifosi spezzini: non andare, a malincuore, all'Arena Garibaldi sabato prossimo.
L'idea di dover partecipare a una corsa al biglietto, che necessariamente avrebbe tenuto fuori una grande porzione di tifosi, non piace agli ultras. Che se ne chiamano fuori in nome del motto o tutti o nessuno. Impossibile non correre alla mente al gennaio del 2008. Si giocava Spezia-Pisa, con il club bianco che già navigava in brutte acque. La trasferta fu vietata agli ospiti per motivi di ordine pubblico, e gli ultras di casa inscenarono cavallerescamente uno sciopero del tifo per protesta.
E' in questo solco storico che si può leggere la netta presa di posizione di oggi, che cambia lo scenario anche a Pisa rendendo la gestione dell'ordine pubblico molto più leggera. Non c'è dubbio che anche la maggior parte dei tifosi "normali" accoglierà l'appello degli ultras. A Pisa arriverà, forse, solo qualche famiglia e supporter più in là con l'età. E' un derby dimezzato insomma. E pensare che poteva essere l'anticipo televisivamente più importante di tutta la stagione di serie B.

 

Comunicato RED BLUE EAGLES L' Aquila

 


7 dicembre 2016

Pisa: comunicato Curva Nord "Maurizio Alberti"

Sono ormai troppi gli ultimatum di tutti i generi che in questi mesi la tifoseria, e l’intera città, ha dovuto subire sulla propria pelle e che non sono mai stati rispettati….
ORA BASTA, adesso è PISA a dare l' ULTIMATUM:
il primo appuntamento, per far si che la nostra voce sia riportata "il più in alto possibile", e' mercoledì alle 17:30 davanti al palazzo della Prefettura.
Per giovedì l'appuntamento e' agli allenamenti pomeridiani all’Arena Garibaldi, in modo da far sentire il nostro appoggio non solo alla squadra ma anche a tutti quei dipendenti che sono mesi che non riscuotono lo stipendio.
In fine venerdì sera: se il passaggio di società non sarà avvenuto, "sarà impedito" al pullman della squadra di raggiungere lo stadio.

Questo è quello che l’intera tifoseria pisana ha deciso durante la numerosissima ed infuocata assemblea di ieri sera presso la Leopolda.

I GRUPPI DELLA CURVA NORD "MAURIZIO ALBERTI"

17 novembre 2016

Comunicato Ultras 1898 Ascoli: "Siamo tifosi, non marionette"

Apparteniamo a quella categoria di persone che da bambini andavano allo stadio e rimanevano incantati dallo spettacolo della Curva Sud. Crescendo ci siamo resi partecipi e fautori dello stesso. Crediamo che lo stadio non sia un teatro e che il pubblico sia una componente fondamentale del calcio stesso; solo 22 uomini in un rettangolo d'erba senza spettatori azzererebbero il calcio di ogni emozione e per questo non vogliamo assolutamente tediarvi con i soliti discorsi sul calcio moderno, sulle leggi repressive, sui biglietti nominativi, sulle assurdità dei provvedimenti che subiamo ogni volta poiché potete constatare ogni settimana voi stessi quello a cui siete costretti per seguire la vostra passione per l'Ascoli e farvi un'idea propria, che, siamo certi, non può che coincidere con la nostra.
Torniamo allo spettacolo di cui sopra. Non siamo più messi in condizione di realizzarlo; ci hanno tolto striscioni di carta, megafoni, tamburi, fumogeni; ci lasciano fuori se dimentichiamo il segnaposto. Siamo soggetti ad ogni decisione di ogni ente o osservatorio magari inventata 3 minuti prima senza che le nostre società dicano una sola parola per non perdere i soldi delle televisioni che evidentemente per loro valgono più di una tifoseria al seguito. Ma non basta...
Negli ultimi mesi siamo diventati anche il bersaglio della Questura che cerca di falcidiare la nostra aggregazione con provvedimenti "preventivi" con motivazioni allucinanti (ultimi, ma non ultimi, dei fotogrammi dove alcuni di noi facevano il gesto del silenzio) solo per essersi opposti a questa deriva sociale dello stadio. Crediamo onestamente di non meritarcelo.
Guardateci in faccia, guardate quello che abbiamo fatto in questi anni: aggregazione, coreografie, materiale, sostegno alla squadra, scalda-biberon per gli ospedali, collette per salvare la squadra dal fallimento, spalare la neve per essere sugli spalti, essere a Pescara del Tronto alle 6,00 del mattino del 24 Agosto, e certo, poiché non siamo chirichetti, anche farci rispettare fisicamente in casa e in trasferta, senza mai cambiare faccia.
Ma se questo basta per diventare il capro espiatorio di tutti i mali per la stampa, per la Questura e per chi non ha mai visto l'Ascoli calcio lontano dalla sua comoda poltrona, noi invece non abbiamo voglia di subire di tutto e farlo passare sotto traccia. Siamo tifosi e non marionette.
Utilizzeremo l'unica arma che ci è rimasta: IL SILENZIO. Invitiamo, pertanto, in occasione della partita di questo fine settimana, tutte le persone solidali con noi, a lasciare vuota la balaustra da ogni drappo e/o striscione dei gruppi organizzati, rimanendo per i primi 10 minuti di gara in silenzio e iniziando a sostenere la squadra, come abbiamo sempre fatto, solo al termine di questi. Un silenzio che spinga a riflettere e che faccia chiedere a qualcuno: "perché tutto questo?
"Tutto ciò a prescindere dal vergognoso teatrino in atto in queste ore sul discorso stadio; a poco più di 3 giorni dalla partita non sappiamo ne dove giocheremo ne se giocheremo a porte chiuse o aperte o se la partita stessa sarà rinviata. Questa situazione oltre ad essere ridicola e paradossale, mortifica oltremodo l'intera tifoseria, costretta nuovamente ad assistere inerme alla totale mancanza di rispetto da parte delle figure preposte alla vigilanza, figure ci sembra tanto solerti e celeri nel rilasciare dichiarazioni ed interviste rassicuranti ai giornali, quanto abili nello scomparire e nel ridursi all'"ultimo momento" in presenza di situazioni scomode e di difficile gestione,come la presente.
RINGRAZIAMO, FIN D'ORA, TUTTI QUELLI CHE APPOGGERANNO LA NOSTRA CAUSA.

11 novembre 2016

Comunicato Ultras Catanzaro 1973

"Viste le decisioni adottate dalla questura di Catania, di inserire restrizioni per la trasferta dei supporters giallorossi, tra cui l’emissione del biglietto solo tramite tessera US Catanzaro (non saranno valevoli VivoAzzurro e TESSERE DEL TIFOSO di altri club), gli Ultras Catanzaro 1973 comunicano a tutto il popolo di fede giallorossa che contro ogni forma di repressione e restrizione seguiranno lo stesso il Magico in terra sicula, CON O SENZA BIGLIETTO. Quindi invitano tutto il popolo giallorosso a seguire il gruppo in massa. La trasferta sarà affrontata in autobus e chiunque vorrebbe iscriversi può rivolgersi all’Andy’s Pub o ai soliti addetti di curva. AVANTI AQUILE!”.

10 novembre 2016

Comunicato Bothers Nocerina: "sospendiamo ogni attività"

In seguito ai recenti fatti accaduti nella nostra città, comunichiamo la sospensione di ogni attività in attesa che venga fuori la verità e che siano chiarite determinate dinamiche… L’ONORE PRIMA DI TUTTO!
BOTHERS NOCERA 1987
 

9 novembre 2016

Comunicato Poggibonsi, per i tifosi la proprietà deve andarsene

“La misura è colma. Nessuna frase potrebbe riassumere in modo migliore il nostro pensiero riguardo l’attuale gestione e situazione societaria dell’Us Poggibonsi.
A distanza di poco più di 3 mesi dall’arrivo della nuova misteriosa cordata di imprenditori capeggiati dal signor Capuani Nobile (di nome ma sicuramente non di fatto), tutto è già precipitato. Nonostante un approccio da “operazione simpatia” e mille ridicole promesse su un fantomatico campionato da protagonisti, uniti a conferenze stampa da circo e a sceneggiate degne del peggior cabaret, abbiamo cercato fino all’ultimo di mantenere un briciolo di fiducia verso questa dirigenza che, nel bene o nel male, in estate aveva rappresentato l’unica vera alternativa alla Terza Categoria.
Adesso, consci che la fiducia che ad inizio anno avevamo riposto in questa dirigenza è stata totalmente tradita da un gruppo di persone che si sono rivelate, oltre a pessimi dirigenti sportivi, anche delle persone meschine, consigliamo vivamente a queste persone di sparire definitivamente dal nostro stadio, dalla nostra squadra, dalla nostra città.
Non ci interessa entrare nel merito di fantomatiche trattative in corso, in quanto in questo momento la nostra unica priorità è quella di non rivedere più, in nessun modo, le facce di coloro i quali ci hanno portato al punto più basso della nostra storia, riducendo il nostro amato Leone in una squadra che definire amatoriale è poco: calciatori arrivati da tutta Italia, senza uno stipendio e talvolta senza un alloggio; stadio totalmente abbandonato a sé stesso, staff medico e tecnico azzerato, dirigenti che spariscono lasciando tutto in balìa delle onde.
Una situazione che fa quasi passare in secondo piano il “progetto tecnico”, che non a caso ci vede ultimi in classifica. Consigliamo altrettanto vivamente al signor (la s minuscola non è un caso) Capuani di non riprovare mai più ad infangare la nostra Gradinata con la sua sgradita presenza.”
Gruppo di tifosi La Gradinata - Poggibonsi 1925
Fonte: gonews.it

11 ottobre 2016

"La Nuova Guardia", nasce un nuovo gruppo a San Salvo

 

Dopo lo scioglimento degli Sconvolts nasce una nuova tifoseria a sostegno dell'U.S. San Salvo. A partire da sabato 8 ottobre infatti sugli spalti del "Bucci" è stato presente un nuovo gruppo organizzato chiamato "La Nuova Guardia".

"Un gruppo -si legge in una nota della tifoseria- che nasce da giovani ragazzi che in passato hanno fatto parte della tifoseria sansalvese, da cui hanno ereditato passione e mentalità. Il nostro obiettivo sarà quello di portare la nostra squadra alla vittoria, partita dopo partita, e cercheremo di coinvolgere la vecchia leva così da far tornare la tifoseria al massimo dello splendore. Dopo varie riflessioni, abbiamo deciso di fondare questo gruppo legato all'amore per la nostra città".

Ultras o Ultrà ?


STORIA ULTRAS O ULTRA'

 Che cosa sono gli ultrà? Chi sono gli ultrà?

Gli ultrà sono i tifosi fanatici dei club del calcio italiano che vogliono sostenere la loro squadra preferita, specialmente nelle trasferte. I club degli ultrà vogliono rappresentare “il dodicesimo uomo” per le squadre. Gli ultrà sostengono le squadre con coreografie con tante bandiere ma non solo le coreografie con gli striscioni, ma anche l'uso di articoli pirotecnici, l'accompagnato corale delle azioni dei giocatori, l'uso di tamburi e trombe e naturalmente l'uso delle sciarpe. A metà degli anni ottanta il movimento degli ultrà è stato sulla cresta dell'onda e ci sono stati tanti club ultrà con tanti da diecimila a quindicimila iscritti. Ma oggi ci sono ancora gruppi ultrà con all'incirca diecimila membri, come Irriducibili Lazio, Fossa dei Leoni e AS Roma Ultras.
Gli ultrà sono parte del sistema calcistico e hanno importanza persino nelle cacciata di allenatori o nell'acquisto di calciatori. Soprattutto i capi dei gruppi ultrà sono dei personaggi famosi. Naturalmente gli ultrà sono di natura diversa per quanto riguarda la colorazione/direzione politica. Per esempio ci sono gruppi ultrà di destra come Irriducibili Lazio, di sinistra come gli ultrà di Livorno e ci sono gli ultrà neutrale.
La definizione di ULTRASULTRA' : deriva da una parola di origine francese (ultrà-royaliste) che stava a significare i reazionari, i conservatori, coloro che volevano conservare la monarchia assoluta nel periodo della Restaurazione in Francia. Dal 1860 circa la parola scomparve ma rimase la dicitura "ultrà" per indicare qualcosa di esagerato, troppo grande o superlativo, e molti decenni dopo fu adattata al contesto dei tifosi fanatici per una squadra di calcio in uno stadio.Si dice "Ultrà" o "Ultras"?
Il dibattito è quanto mai aperto a proposito di questo interrogativo. La risposta più gettonata e che si può adottare come attendibile però è questa: in questa scelta di termini si differenziano i due modi di fare il tifo, quello inglese (al quale si ricollega "ultras"), fatto non di organizzazione, non di mentalità, non di coordinamento ma di spontanea aggregazione negli stadi, e la cultura invece europea (o latina, per cui anche italiana), secondo cui vige un sistema organizzativo propriamente strutturato (quindi "ultrà"): coreografie, fanzine, lancia cori, bilanci e programmazione trasferte, un vero e proprio movimento organizzato, il cosiddetto tifo organizzato.

Così l'ultrà è colui che sventola la sciarpa in una sciarpata coreografica, l'ultras è invece colui che spontaneamente fa partire un coro insieme ad altri individui, l'ultrà è colui che si occupa di stendardi e di coreografie, l'ultras invece si colloca nel proprio settore cantando a squarcia gola e limitandosi ad appendere qualche bandierina alla transenna ritmando battimani imponenti. In parole povere: fateci caso quando arriveranno squadre inglesi a san siro, non vedrete nessuno striscione come in Italia, nessuno stendardo, ma solo una massa enorme di gente e appese in transenna una unita all'altra semplici bandierine inglesi, bandierine a scacchi con i colori della squadra, bandierine con colori di un paese che richiamano i colori della squadra.STORIA ULTRAS

La storia: ANNI '50-'60

E' sul finire degli anni '60 che si introduce il concetto di movimento ultras. Ma in realtà si deve fare qualche passo indietro. E' Helenio Herrera (allenatore dell'inter che vinceva qualcosa in quegli anni) a introdurre il concetto di tifo organizzato. "Perchè non dobbiamo avere tifosi anche al seguito della squadra quando ci rechiamo in trasferta?", chiese al presidente Moratti-padre. Da lì la nascita dei Moschettieri Nerazzurri (il loro striscione è ancora presente credo al primo anello verde), i Fedelissimi del Torino (1951), il Viola Club Vissieux (dal nome della piazza in cui si radunavano), non riconosciuti però gruppo ultras perchè non aveva i crismi necessari. E quali sono questi crismi? L'esponente del gruppo ultras è un tifoso atipico dal resto dello stadio. Masse di giovani sui 18-20 anni si distaccano completamente dal modello omologato di tifoso per occupare una propria zona di stadio (la CURVA, il settore dietro alla porta), restando in piedi e gridando a squarcia gola per la propria squadra. Forte senso di territorialità quindi, e amore viscerale per i colori sociali della squadra in questione. Questi anni rappresentano quelli del pionierismo ultras: gli strumenti e l'abbigliamento sono ancora rudimentali (sciarponi di lana lunghi, capelli a mezzo collo, giacconi, tamburoni in latta), ma i movimenti politici nascenti e alle aggregazioni studentesche nelle scuole (il movimento studentesco del '68 per intenderci) fanno da embrione per quelli che saranno i gruppi ultras.


 CRESCITA MOVIMENTO ULTRAS

Sviluppo e stabilizzazione degli ultras: ANNI '70

Ecco così che nascono i primi gruppi: nel 1968 abbiamo l'onore di poter dire che la nostra FOSSA DEI LEONI è riconosciuto come il primo gruppo ultras italiano. Il suo fondatore principale si chiama Umberto Calza (morto nel 1996), e prende il nome dal precedente campo di allenamento del Milan, che aveva cominciato ad allenarsi a Milanello solo pochi anni prima della nascita del gruppo. Seguono a ruota i Boys dell'Inter (1969), nati da un gruppo di ragazzi membri dell'Inter Club Fossati, e che prendono il nome da "Boy" un ragazzino dispettoso che compare su di un fumetto pubblicato sul giornale dell'Inter, e che aggiungerà la dicitura SAN (Squadre d'azione nerazzurra, a testimoniare la tendenza politica di destra dei componenti) dal 1981; gli UTCS (Ultras Tito Cucchiaroni Sampdoria, 1969), i primi a utilizzare nel loro nome la dicitura "Ultras". Arrivano poi gli Ultras Granata (1969), le Brigate Gialloblu del Verona (1971) che saranno i primi a importare lo stile "english" in Italia dopo una trasferta a Londra contro il Chelsea e che si scioglieranno nel 1991; gli Ultrà Napoli e i Boys della Roma (1972), gli Ultras Catanzaro, la Fossa dei Grifoni Genoa, i Commandos Pro Patria (1973), le nostre Brigate Rossonere (1975) nate dall'unione di ULTRAS e CAVA DEL DEMONIO, i Fighters Juventus, Brigate Nerazzurre Atalanta (sempre nel 1975), e il Commando Ultrà Curva Sud della Roma (1977), più noto come CUCS, che farà scuola prima di sciogliersi ufficialmente nel 1999 dopo una spaccatura a causa dell'acquisto di un giocatore gradito solo a metà della curva. Su ogni striscione campeggiano vari simboli inneggianti all'imponenza del gruppo: teschi, teste di tigri, pantere, leoni. C'è da aggiungere che in questi anni il movimento ultrà prende piede soprattutto al nord, con rare eccezioni meridionali.


BOOM ULTRAS

Il boom degli ultras: ANNI '80

Se chiedete a molti "vecchi" frequentatori delle curve quale è stato il periodo più florido e bello del movimento, vi risponderanno sicuramente gli anni '80. Il movimento è sulla cresta dell'onda, prende piede ora in tutta Italia e dalla serie A alla C2; viene elaborato il concetto di "coreografia" con strumenti quali i palloncini, le striscie, le cartate, i bandieroni, e scatta una corsa all'approviggionamento dei materiali per rendere colorata e lussuriosa ogni curva. Il boom-ultras è testimoniato anche e soprattutto dai tesseramenti ai gruppi: nel 1987-88 la Fossa (ancora loro!) raggiungerà la quota-record di ben 15.000 tesserati. Le maggiori coagulazioni derivano per esempio dai centri sociali o da determinate aree geografiche: capita così che gli UTC sono formati da ragazzi che derivano dal quartiere genovese di Sestri Ponente, e che i milanisti si riuniscono al centro sociale del Leoncavallo. Cominciano però a diffondersi anche gli scontri fra frange opposte, e i primi episodi spiacevoli di violenza talvolta "errata"; arrivano così le prime vittime, e la nostra tifoseria ne è purtroppo una spiacevole protagonista in più di un'occasione: nel 1984-85 Stefano Furlan viene ucciso dalle ripetute manganellate di un poliziotto durante un Triestina-Udinese di Coppa Italia, nella stessa stagione un milanista poco più che maggiorenne uccide un suo stesso tifoso (forse per sbaglio?) dal nome Marco Fonghessi, nel 1989 (il 4 giugno) sempre un gruppetto di milanisti affianca Antonio de Falchi, tifoso romanista, e lo colpisce fatalmente prima della partita fuori dallo stadio, prima di un Milan-Roma 4-1. Ad onor del vero anche alla fine degli anni settanta si registrano incidenti e conseguenze: il 28 ottobre 1979, prima di un derby, un tifoso laziale di nome Vincenzo Paparelli viene centrato in pieno viso da un razzo sparato da un romanista sito nella curva opposta, un anno prima durante Milan-Fiorentina 4-1 scattano violenti scontri fra toscani e rossoneri. A metà di quegli anni si assite a violenti scontri fra milanisti e interisti, dettati anche dal fatto che entrambi, al derby, erano situati nella stessa tribuna (l'attuale secondo anello arancio). Dal 1985 vengono così istituite le scorte, ossia plotoni di poliziotti che scortano i gruppi in trasferta dalla stazione allo stadio, mentre prima i cortei erano totalmente incontrollati.


CADUTA VALORI ULTRAS
Il movimento in crisi: ANNI '90

E' in questo decennio che i valori ultras (appartenenza ai colori sociali, presenza ovunque, rispetto dell'avversario, scontro leale a mani nude e quanti altre regole) entrano in crisi. La cosiddetta "mentalità ultras" non viene recepita dalle nuove leve, ossia dai giovani che si affacciano per la prima volta al mondo delle curve. Andare in curva sembra ora essere diventata una moda, e molti gruppi non si rispecchiano più in questo ricambio generazionale. Capita così che nel 1993 si sciolga la Fossa dei Grifoni del Genoa dopo un ventennio di grande splendore, e che la repressione giochi ora un ruolo fondamentale nelle sorti dei gruppi. Dopo gli ennesimi episodi di violenza le Brigate Gialloblu vengono etichettate come "associazione a delinquere", e decidono l'autoscioglimento. Inoltre l'arresto dei capisaldi delle curve, la morte di alcuni di loro, uniti alla già citata repressione e al cambio generazionale, fanno sì che molti gruppi arrivino al tramonto. Il culmine di questa crisi si raggiunge nel gennaio del 1995 quando prima di Genoa-Milan Simone Barbaglia, 18 anni, accoltella in pieno torace Vincenzo Spagnolo, ultras genoano. La partita viene sospesa e a seguito di quell'avvenimento alcune tifoserie si radunano nel week-end successivo per fare un esame di coscienza di dove questo mondo possa andare a finire. Durante l'incontro, promosso da genoani e sampdoriani insieme, si elabora il motto "Basta lame, basta infami". Si scoprirà poi che il giovane assassino aveva partecipato alla trasferta disgiuntamente ai gruppi dei milanisti, per farsi notare davanti a un nuovo gruppetto che stava per nascere da una costola delle BRN (le cosiddette BRN 2). Dopo quell'episodio la curva sud diserterà le restanti trasferte di campionato. Arriviamo così ai giorni nostri, in cui il vergognoso monopolio delle pay-tv (Sky, digitale terrestre e chissà quante altre in futuro), il caro-prezzi (dalla metà di questo decennio anche la tifoseria ospite deve essere munita di biglietto regolare per entrare allo stadio mentre prima si entrava gratis in qualità di "ospiti"), le conseguenti leggi-repressive e lo stravolgimento degli orari e dei calendari, stanno mettendo a dura prova la pazienza delle curve che però non vogliono mollare, vogliono combattere per ritrovare quegli ideali di appartenenza al gruppo e di stile di vita ultras che sembrano andati smarriti. E questo rappresenta anche l'unico momento di unione fra tifoserie di colore diverso. Tutti uniti per la sopravvivenza degli ultras: è questo il grido di battaglia odierno.



10 ottobre 2016

Comunicato Ultras Giallorossi Benevento

Comunicato della Curva Sud Beneventana. Ieri, sul proprio blog ufficiale, gli ultras giallorossi hanno fornito delle importanti dichiarazioni in merito della trasferta di Salerno, e sulla volontà di proseguire un percorso di rispetto reciproco con gli ultras granata.


Questo il comunicato:

Come ben sapete quella di domenica è una partita importantissima che dovremo vivere con la massima concentrazione. Occorre dare il massimo di noi stessi per offrire al Benevento un ottimo sostegno. Il settore ospiti, come noto, è diviso in due parti. Come accaduto nel corso dell’ultimo derby, il lato ultras sarà occupato nello spazio confinante con il settore Distinti. L’altra parte, quella posta nei pressi della Tribuna, preferiamo che sia per quei tifosi che non amano sgolarsi per tutti i novanta minuti. Vi chiediamo, ugualmente, un contributo determinante alla causa.

Il ritrovo è fissato alle 13 di domenica nei pressi della tettoia dell’Antistadio Imbriani. La partenza avverrà alle 14. Invitiamo tutta la tifoseria a radunarsi in questo punto per poi partire tutti insieme alla volta di Salerno. Non serve dimostrare compattezza nel settore ospiti, ma anche all’esterno dello stadio sin da Benevento per creare un’unica macchia pronta a dirigersi verso l’Arechi.
Massimo rispetto per chi ci sta di fronte. Nella serata di ieri una nostra rappresentanza si è recata a Salerno per effettuare una donazione (fatta anche dalle Teste Matte primo anello) per il piccolo Francesco Pio, a cui gli ultras granata hanno dedicato una partita di beneficenza.
Qualcuno potrebbe dire che in passato c’è stata una rivalità. Questo è vero, ma le cose sono cambiate. C’è stato un ricambio generazionale e tra noi è nato un profondo rispetto. Tutto è iniziato qualche anno fa quando, in occasione di un derby in programma a Benevento, fummo contattati dagli ultras salernitani che ci chiesero un aiuto per acquistare i biglietti, essendo non tesserati. Ci impegnammo a soddisfarli, ma non ci fu permesso. Nonostante tutto da quel giorno ci sono giunti tanti messaggi di stima che, da parte nostra, sono ricambiati. Il rispetto è andato avanti negli ultimi anni e ci farebbe piacere se continuasse al meglio in futuro. Mettiamo in chiaro che non avverrà nessun gemellaggio.
Inoltre, vi invitiamo tutti a venire domani sera al L@P ASILO31 di via Firenze, che ringraziamo tantissimo per il locale che ci ha  messo a disposizione, per una serata organizzata dalla Curva Sud. L’appuntamento è fissato alle ore 20. Si mangeranno panini accompagnati da tanta birra all’insegna della fratellanza. Il ricavato della serata servirà per finanziare le prossime iniziative. Siete tutti invitati per creare dibattiti e suggerimenti con l’obiettivo di crescere tutti insieme.
Chiudiamo nel comunicarvi che sono ancora disponibili le sciarpe estive e, prossimamente, saranno pronte anche quelle invernali. Dalla prossima settimana metteremo in vendita le nuove felpe della Curva Sud, di colore rosso e con dettagli ricamati, al costo di 25 euro. Potrete prenotarla presso la Publik Center di via Massimo D’Azeglio. 

CURVA SUD BENEVENTO

Benevento: comunicato degli ultras giallorossi

Comunicato della Curva Sud Beneventana. Ieri, sul proprio blog ufficiale, gli ultras giallorossi hanno fornito delle importanti dichiarazioni in merito della trasferta di Salerno, e sulla volontà di proseguire un percorso di rispetto reciproco con gli ultras granata.
Questo il comunicato:

Come ben sapete quella di domenica è una partita importantissima che dovremo vivere con la massima concentrazione. Occorre dare il massimo di noi stessi per offrire al Benevento un ottimo sostegno. Il settore ospiti, come noto, è diviso in due parti. Come accaduto nel corso dell’ultimo derby, il lato ultras sarà occupato nello spazio confinante con il settore Distinti. L’altra parte, quella posta nei pressi della Tribuna, preferiamo che sia per quei tifosi che non amano sgolarsi per tutti i novanta minuti. Vi chiediamo, ugualmente, un contributo determinante alla causa.
Il ritrovo è fissato alle 13 di domenica nei pressi della tettoia dell’Antistadio Imbriani. La partenza avverrà alle 14. Invitiamo tutta la tifoseria a radunarsi in questo punto per poi partire tutti insieme alla volta di Salerno. Non serve dimostrare compattezza nel settore ospiti, ma anche all’esterno dello stadio sin da Benevento per creare un’unica macchia pronta a dirigersi verso l’Arechi.
Massimo rispetto per chi ci sta di fronte. Nella serata di ieri una nostra rappresentanza si è recata a Salerno per effettuare una donazione (fatta anche dalle Teste Matte primo anello) per il piccolo Francesco Pio, a cui gli ultras granata hanno dedicato una partita di beneficenza.
Qualcuno potrebbe dire che in passato c’è stata una rivalità. Questo è vero, ma le cose sono cambiate. C’è stato un ricambio generazionale e tra noi è nato un profondo rispetto. Tutto è iniziato qualche anno fa quando, in occasione di un derby in programma a Benevento, fummo contattati dagli ultras salernitani che ci chiesero un aiuto per acquistare i biglietti, essendo non tesserati. Ci impegnammo a soddisfarli, ma non ci fu permesso. Nonostante tutto da quel giorno ci sono giunti tanti messaggi di stima che, da parte nostra, sono ricambiati. Il rispetto è andato avanti negli ultimi anni e ci farebbe piacere se continuasse al meglio in futuro. Mettiamo in chiaro che non avverrà nessun gemellaggio.
Inoltre, vi invitiamo tutti a venire domani sera al L@P ASILO31 di via Firenze, che ringraziamo tantissimo per il locale che ci ha  messo a disposizione, per una serata organizzata dalla Curva Sud. L’appuntamento è fissato alle ore 20. Si mangeranno panini accompagnati da tanta birra all’insegna della fratellanza. Il ricavato della serata servirà per finanziare le prossime iniziative. Siete tutti invitati per creare dibattiti e suggerimenti con l’obiettivo di crescere tutti insieme.
Chiudiamo nel comunicarvi che sono ancora disponibili le sciarpe estive e, prossimamente, saranno pronte anche quelle invernali. Dalla prossima settimana metteremo in vendita le nuove felpe della Curva Sud, di colore rosso e con dettagli ricamati, al costo di 25 euro. Potrete prenotarla presso la Publik Center di via Massimo D’Azeglio. 

CURVA SUD BENEVENTO

12 settembre 2016

Milan, il comunicato della Curva Sud: "Tornano gli striscioni di Fossa e Brigate, ma per ora..."

In occasione del match tra Milan e Udinese - che si disputerà a San Siro alle ore 15.00 - la fazione rossonera della Curva Sud, tramite un comunicato ufficiale, ha annunciato il ritorno degli striscioni rappresentanti i gruppi ultras Fossa dei Leoni e Brigate Rossonere. Entrambi predecessori dell’attuale tifoseria, si erano sciolti qualche anno fa: il primo nel 2005, a seguito di una polemica riguardo la presunta vicinanza alla Digos. Il secondo invece alcuni mesi dopo, confluendo appunto nella Curva Sud.
Queste le parole riportate nel comunicato: "Dalla partita con l’Udinese, esporremo nel settore del primo anello blu, i due striscioni dedicati ai gruppi che hanno fatto la storia della curva prima di noi, Fossa dei Leoni e Brigate Rossonere. Gli striscioni dei due gruppi storici riporteranno le date di nascita e scioglimento, per rendere omaggio alla loro storia. Vogliamo chiarire sin d’ora che non sarà prodotto nessun genere di materiale dei due gruppi e non si tratterà di una presenza ultras. La parte ultras sarà sempre rappresentata su entrambi gli anelli da Curva Sud ed i suoi sottogruppi. La scelta di fare questo tipo di omaggio è stata presa consultando in varie riunioni i membri dei gruppi e avendo il loro consenso ed appoggio, per un’iniziativa che renderà il doveroso tributo alla gloriosa storia della Curva".
Fonte: 90min.com

8 settembre 2016

Comunicato Curva Sud Montevarchi

Ci sembra doveroso comunicare la nostra opinione e fare le dovute precisazioni riguardo ai fatti di domenica scorsa, avvenuti nel dopopartita di Montevarchi – Bucinese.
Iniziamo con il precisare che a fine partita non c’era alcuna tensione con la squadra, che anzi stava venendo sotto la curva a salutarci come sempre, ma un dirigente del Montevarchi ha pensato bene di impartire alla squadra l’ordine di fare dietrofront e tornare negli spogliatoi... con conseguente reazione della sud che si è precipitata a chiedere spiegazioni. Questo è quello che è successo, questo è quello che ha creato tensione, né più né meno, e ci fa quantomeno sorridere (o meglio, ci fa cascare le braccia) la frettolosa dichiarazione di un altro dirigente che in una immediata intervista tv si è precipitato a precisare che la squadra è tornata negli spogliatoi per evitare tensioni. Ribadiamo che con la squadra non c’era nessuna tensione, anzi, la stavamo applaudendo come sempre, quindi il gesto di richiamare la squadra negli spogliatoi aveva l’unico maldestro scopo di “fare un dispetto” a  noi della sud. Perché? Per i petardi? Sicuri? Sapete quanto ha preso il Montevarchi di multe l’anno scorso per i famigerati petardi dei dinamitardi cattivi della sud? 800 euro. Gli altri 3800 euro di multe che ha preso sono dovuti a comportamenti ed episodi riconducibili non solo alla sud, ma a tutto il pubblico o direttamente ad altri settori. E allora perché? La sud, il suo calore e, perché no, i soldi che fa entrare nelle casse del Montevarchi non valgono 800 euro? Giusto o sbagliato che sia tirare i petardi, per voi dirigenti valiamo meno di qualche centinaio di euro? O forse questo atteggiamento nei nostri confronti è dovuto al fatto che ci siamo permessi di dire che questa società, che certamente ringraziamo per averci fatto ripartire e per la squadra allestita, proprio tutte tutte non le indovina? A fine campionato scorso ci siamo permessi di dire che erano stati commessi degli errori nella stagione passata e che quest’anno non dovevamo sbagliare. L‘abbiamo fatto a fine campionato, non durante l’anno appositamente per non creare polemiche, e ne abbiamo ottenuto un muro contro muro per lesa maestà che si è trascinato fino a una campagna abbonamenti mal concepita e totalmente sbagliata nei tempi e nei modi... Per non citare una grottesca presentazione della squadra inspiegabilmente programmata il sabato sera del Perdono in concomitanza con il Gioco del Pozzo, il quale già impegna gran parte di noi. Non è tanto per il rincaro del 30% nell’abbonamento, noi lo facciamo lo stesso, anzi cogliamo l’occasione per incoraggiare tutti i tifosi a sottoscrivere l’abbonamento e riempire la sud e lo stadio, ma l’impressione che tutti noi abbiamo è che questa società non sia interessata ad attrarre i tifosi, ad avere il Brilli Peri pieno, anzi… Glielo abbiamo fatto notare con uno striscione e la ripicca è stata quella di non mandare la squadra sotto la curva. Se questo volete, cari dirigenti, benissimo, nessun problema per noi: noi andiamo avanti a sostenere la nostra squadra, la nostra maglia, come e più di prima. E a dire la nostra quando ci sembra giusto dirla, con i nostri modi e il nostro linguaggio, certo, ma sempre per amore dei colori. Ognuno per la sua strada, noi amiamo il Montevarchi e lo stesso speriamo che facciate anche voi, ancora per molto tempo, senza che per questo minacciate di dimettervi a ogni cosa che vi viene fatta notare. Certo, ci dispiace sentirci dire che degli abbonamenti non ve ne frega nulla o che la presentazione per il Perdono l’ha chiesta il Comune (ma voi il calcio lo fate per le passerelle dei politici o per i tifosi?) ma il nostro amore per la maglia e il nostro sostegno alla squadra rimangono incondizionatamente. Ma un’ultima cosa lasciatecela dire: voi siete i custodi di 114 anni di storia calcistica di una città, non i suoi padroni. Questa storia appartiene a tutti in egual misura, a voi, a noi e a Montevarchi tutta. Questo è il bello del calcio, la capacità di creare emozione, partecipazione e aggregazione attorno ad una storia condivisa. Rifletteteci.
Forza Montevarchi, ora e sempre.

CURVA SUD VASCO FAROLFI

4 settembre 2016

Gli Sconvolts Ultras San Salvo dicono basta

Al via del campionato, comunichiamo ufficialmente lo scioglimento del nostro gruppo. Gli Sconvolts Ultras San Salvo non esistono più. Da sei anni a questa parte abbiamo affrontato mille battaglie e avversità, non c'è campo di Eccellenza che non abbia visto il nostro striscione, però è arrivato un punto di non ritorno, non ci sono più i presupposti per continuare e con il cuore spezzato è stata presa questa decisione. Siamo sempre andati avanti contro tutto e tutti a testa alta, ma adesso il problema è interno, il problema è il senso di appartenenza che non siamo riusciti a trasmettere. San Salvo è sempre stata una piazza difficile, è difficile fare calcio ed è difficile fare il tifo, ma a noi questo ci ha sempre interessato relativamente. Per noi il San Salvo e suoi colori sono sempre venuti prima di tutto e ci siamo sempre stati, siamo andati avanti nonostante più di 10 diffide nella stagione 2013/14, abbiamo sempre avuto quel fuoco dentro che purtroppo anche se dentro di noi continua ad ardere è meglio pacarlo per non andare a distruggere con il tempo tutto quello che abbiamo creato fino ad oggi, perchè il tempo passa e di persone con quel fuoco dentro se ne vedono sempre meno da queste parti. Il nostro posto rimarrà vuoto, le partite la domenica avranno come protagonista un silenzio assordante, se un giorno le nuove generazioni vorranno ricreare qualcosa ben venga, ma il nostro striscione morirà oggi insieme a noi. Un saluto agli amici e ai nemici che abbiamo incontrato in questo percorso, onore ai diffidati e lunga vita agli Ultras.


Sconvolts Ultras San Salvo

2 settembre 2016

I tifosi della Fiesole contestano le scelte della società in un comunicato firmato dalla Curva

I tifosi della Fiorentina, a fine mercato, commentano così la sessione estiva che si è conclusa nella serata di ieri. Un comunicato a firma “Curva Fiesole”, che inizia così: “Finito il calcio mercato, per noi più la fine del calcio che del mercato, vogliamo esporre il nostro stato d’animo. Se da una parte - si legge - sono ancora impresse negli occhi e nella mente, le immagini e le emozioni per la festa dei 90 anni della nostra amata Fiorentina (finalmente dopo 15 anni è stata quantomeno rispettata la nostra storia e quella dei campioni e degli Ultras che l'hanno fatta), dall'altra siamo velocemente tornati con i piedi per terra, alla luce del modo in cui è stata gestita anche quest'ultima sessione di mercato. Precisiamo che non abbiamo niente contro il nostro direttore Pantaleo, a cui vogliamo dare il bentornato a casa e che anzi, è ad oggi una delle nostre ultime speranze. Le responsabilità della gestione di una squadra di calcio, ricadono in maniera inevitabile sui proprietari, coloro i quali danno le direttive generali alle quali i dipendenti si devono attenere”.

Poi continua: “Complimenti allora per l'ennesima plusvalenza (terremo tutti i titolari...), l'ennesimo taglio del monte ingaggi e ancora complimenti per il vostro bilancio in regola. Quello che non è a posto però, cari signori è il bilancio con Firenze e i fiorentini. Qualcuno, ingenuamente, pensava che per questo compleanno potesse arrivare un regalo, ma figuriamoci... Il presidente (?) "ragioniere" il regalo lo ha fatto solamente ai suoi padroni. Ma in fondo non c'è niente di nuovo: abbiamo imparato a conoscervi e sappiamo che parole come passione e attaccamento per voi non significano niente e lo avete più volte dimostrato. Non sono tanto i soldi che non investite, quanto l'amore che non avete, ciò che davvero non sopportiamo. Avete tolto la possibilità di sognare alla gente, non ci toglierete anche la speranza.

Stavate per mettere la "ciliegina sulla torta" cedendo un uomo vero, prima che un campione, che dopo aver conosciuto Firenze e la sua gente, l'ha sposata insieme a tutta la sua famiglia. Una cosa vi vogliamo dire: attenzione, perchè la misura è colma. Se il nostro capitano non riceverà il trattamento che merita (non quello che avete riservato a Pasqual...), se non sarà rispettato Borja Valero, a Firenze non ci metterete più piede davvero.

E caro Cognigni, la smetta di ribadire quanti soldi sono stati investiti negli anni. Vi facciamo notare anche che quando siete arrivati a Firenze, eravate perfetti sconosciuti. Firenze e la Fiorentina non sono lo spazio pubblicitario di nessun padroncino. Se pensate di vivacchiare aspettando un appalto o qualcos'altro andatevene subito. Altrimenti dimostrate il contrario con i fatti e con la chiarezza che la nostra gente si merita!”.

Poi conclude: “Un messaggio lo vogliamo dare anche al popolo viola. Basta tastieristi e fantomatici ex tifosi che stanno comodi in televisione buoni solo a criticare. La squadra ha bisogno di tutti noi perché la Fiorentina è nostra, è della città e dobbiamo starle vicino come abbiamo sempre fatto. Le proprietà cambiano, noi non cambieremo mai.

L'ultimo messaggio, lo vogliamo dare alla squadra e al Mister. Noi siamo con voi. La curva Fiesole sarà al vostro fianco, non su un divano o dietro una tastiera ma in ogni campo d'Italia o d'Europa in cui giocherete. Pronti
a soffrire, a gioire, a sostenervi con tutta la nostra forza e passione. Ricordiamo bene le emozioni che ci avete regalato per una buona parte del campionato scorso giocando da uomini e andando anche oltre i vostri limiti. Ebbene noi crediamo in voi. Rispettate la gloriosa maglia che indossate, date fino all'ultima goccia di sudore che avete dentro, fatelo per la gente, per il popolo fiorentino: donne, uomini e bambini che hanno Firenze nel cuore”. 

29 agosto 2016

Siena: comunicato tifosi bianconeri

Dopo aver appreso della volontà del socio Pietro Mele di esercitare il proprio diritto di prelazione rilevando così la maggioranza delle quote della Robur Siena, i tifosi bianconeri si sono riuniti per esaminare la situazione. Il comunicato diffuso dal socio Mele per ribadire la sua volontà risulta di una gravità assoluta e conferma quanto noi tifosi sapevamo da tempo. Pietro Mele dice che poteva fare qualcosa prima, e allora perchè non l'ha fatto? Perchè non è intervenuto quando la Robur, nel gennaio scorso, rischiava il fallimento senza l'aiuto della sig.ra Durio? Perchè non ha presentato la prelazione prima ma ha aspettato l'ultimo minuto? E soprattutto: di chi sono i soldi? Questo la dice lunga sulla sua “passione” verso i colori della Robur e ci conferma che il suo atteggiamento è meramente provocatorio e ambiguo, tendente a ottenere solo i suoi scopi personali che nulla hanno a che vedere con la vera fede sportiva.
Al fine di ostacolare nella maniera più assoluta che la società, frutto della nostra passione, passi nelle mani di questa persona dalla credibilità alquanto compromessa, intendiamo mettere in atto alcune iniziative. Innanzitutto invitiamo tutti gli sportivi a sospendere la sottoscrizione degli abbonamenti per dare un segnale forte contro chi vorrebbe subentrare e prendersi meriti che di sicuro non ha.
Dopo aver ricostruito una società in grado di lottare in Lega Pro, oggi vediamo nuovamente intaccare il nostro sogno e per questo chiediamo alla signora Durio, come estremo gesto dimostrativo, di continuare a occuparsi delle vicende calcistiche della nostra città iscrivendo una nuova società ad un campionato minore. Al tempo stesso chiediamo al sindaco di Siena Bruno Valentini di non concedere lo stadio di proprietà comunale a personaggi che hanno ampiamente dimostrato la loro scarsa volontà e capacità.
Capiamo che questi sono atteggiamenti gravi e coraggiosi, ma confermano la nostra massima delusione per quanto sta succedendo. Noi non saremo mai tifosi di una società che vedrà presidente Pietro Mele. Noi non rimaniamo incantati dalle sue belle parole, e così ci auguriamo facciano tutti i veri tifosi della Robur.
Siena Club Fedelissimi
Siena Club Corrente Bianconera
LSB
Cristiano Bottoni
Matteo Pizzichi
Stefano Tola
Michele Virga

26 agosto 2016

Comunicato Curva Sud Crotone

Come detto nei precedenti comunicati, ci asteniamo dal presidiare domenica all’incontro che vede il Crotone impegnato a Pescara nella gara casalinga contro il Genoa.
Ma, dopo la decisione della nostra dirigenza di devolvere l’intero ricavato della partita di domenica alle vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia, abbiamo deciso di acquistare comunque i tagliandi della gara al prezzo di 5 euro presso i punti vendita TICKET ONE "NONOSTANTE LA NOSTRA ASSENZA" e contribuire in modo massiccio a questa grande sciagura che ha colpito la popolazione del centro Italia. Pertanto invitiamo l’intera popolazione di Crotone a condividere questo nostro gesto per una giusta ed importantissima causa.
SICURI DI UNA VOSTRA MASSICCIA COLLABORAZIONE AUGURIAMO AI NOSTRI FRATELLI DEL CENTRO ITALIA UNA PRONTA RIPRESA !!!!
CURVA SUD CROTONE

Fonte: wesud.it

17 agosto 2016

Foligno: comunicato Curva Marco Bucciarelli

Tutti i gruppi della CMB comunicano l'autosospensione di tutte le attività del tifo organizzato.
A partire dall'inizio di questa stagione calcistica non verranno più esposti striscioni sia in casa che in trasferta.
Tale decisione, sofferta, è stata maturata dalle condizioni in cui vera il movimento ultras nella nostra città, osteggiato dalla continua repressione manifestatasi sotto forma di diffide.
A seguito di queste, si sono verificati problemi interni che hanno logorato gli equilibri dei gruppi.
Guardando in faccia la realtà crediamo sia opportuno sospendere la nostra attività per un momento di riflessione, convinti che ciò ci farà tornare, col tempo, più forti di prima.
Invitiamo i frequentatori della curva a non portare nessun genere di materiale che riporti il nostro nome.
Questa decisione non intaccherà i nostri rapporti con i fratelli di Brindisi e gli amici di San Giovanni Valdarno.
"NON DIFFIDERETE MAI LA NOSTRA MENTALITA'"
12/08/2016

11 agosto 2016

Comunicato Frentani non Tesserati Lanciano

A seguito della calda e caotica estate che ha interessato le sorti del calcio lancianese, ci troviamo a dover rendere conto delle nostre scelte. A partire dalle rovine lasciate dalla ignobile dirigenza passata, abbiamo avvertito a Luglio la necessita' di scendere in piazza mobilitandoci per la riuscita della Giornata dell'Orgoglio Frentano, successivamente di promuovere l'iniziativa dell'azionariato popolare ed attivandoci, in qualunque modo e con ogni mezzo, pur di risollevarci da questo momento di indubbia difficolta' che stiamo attraversando. Purtroppo, nel concreto, ci tocca constatare che per ora i nostri sforzi si sono conclusi con un nulla di fatto, tanto che alla data odierna siamo senza una squadra, rappresentativa della citta', a cui poter assicurare il nostro sostegno. Ci sentiamo in dovere di intervenire, perche' fonti attendibili ci rivelano che, il Comune in primis, voglia investire del ruolo di primo club cittadino la società della Marcianese (club, appartenente all'omonima Contrada di Lanciano ed attualmente iscritto in Prima Categoria).  avvertito a Luglio la necessita' di scendere in piazza mobilitandoci per la riuscita della Giornata dell'Orgoglio Frentano, successivamente di promuovere l'iniziativa dell'azionariato popolare ed attivandoci, in qualunque modo e con ogni mezzo, pur di risollevarci da questo momento di indubbia difficolta'. Purtroppo, nel concreto, ci tocca constatare che per ora i nostri sforzi si sono conclusi con un nulla di fatto, tanto che alla data odierna siamo senza una squadra, rappresentativa della citta', a cui poter assicurare il nostro sostegno. Ci sentiamo in dovere di intervenire, perche' fonti attendibili ci rivelano che, il Comune in primis, voglia investire del ruolo di primo club cittadino la societa' della Marcianese (club, appartenente all'omonima Contrada di Lanciano, attualmente iscritto in Prima Categoria). COL PRESENTE COMUNICATO, QUINDI, CI PREMEVA FAR SAPERE CHE PER LA PROSSIMA STAGIONE CALCISTICA (2016/2017), NOI  "FRENTANI NON TESSERATI" NON SEGUIREMO E NE' SUPPORTEREMO LA SQUADRA DELLA MARCIANESE, CHE RITENIAMO NON ESSERE VERA ESPRESSIONE DELLA CITTA' DI LANCIANO. Da gruppo portante della Curva Sud invitiamo, inoltre, tutti i sostenitori di fede rossonera a fare altrettanto!! In effetti, guardando ad un futuro troppo in la', si finirebbe per gonfiare i nostri discorsi di "se", di "ma" e di "forse", che sinceramente non ci si addicono. Per cui, sulla base di cio' che si muovera' in questo  ribattezzato "anno sabbatico"  e di cio' che ci si presentera' di fronte al suo termine, valuteremo nel periodo compreso tra la fine della Stagione 2016/2017 e l'inizio di quella immediatamente dopo (2017/2018), eventuali ed ulteriori decisioni. Di sicuro crediamo ora che l'unica compagine degna di rappresentare la citta', secondo noi, debba possedere almeno i requisiti minimi: 1) di contenere SOLO il nome LANCIANO all'interno della propria denominazione sociale; 2) di indossare sul campo la gloriosa casacca rossonera; 3) di disputare le gare interne sul terreno del "Guido Biondi". SI FERMA IL CALCIO...MA NON L'ATTIVITA' DEI  "Frentani Non Tesserati" !! Col presente comunicato, quindi, ci premeva far sapere che per la prossima stagione calcistica (2016/2017), noi "Frentani Non Tesserati" NON SEGUIREMO E NON SUPPORTEREMO LA SQUADRA DELLA MARCIANESE che riteniamo non essere reale rappresentativa della città.  Infatti, fino ad adesso, non abbiamo mai menzionato di autosospenderci o tantomeno di chiudere baracca. Questo perche' siam fieri di aver attribuito alla parola Ultras un significato che oltrepassa le gradinate dello stadio. Per quest'anno che ci apprestiamo ad affrontare, costretti a restare lontani da una squadra di calcio, ABBIAM SCELTO DUNQUE DI CONTINUARE CON MOLTA DIGNITA' A TENERE IN VITA IL GRUPPO, organizzando di volta in volta attivita' aggregative che andranno a sostituire il momento della partita. Una soluzione alternativa, dettata dalla nostra ferrea volonta', che servira' comunque per unire e compattare ancora di piu' noi, l'intero ambiente che ci circonda, e fondamentalmente quanti la pensano ancora come noi.

25 luglio 2016

Gubbio-Ternana i tifosi rimangono a piedi (comunicato)

I sostenitori della ternana si sono visti chiudere le porte in faccia da tutti i titolari delle compagnie di trasporti locali e non per la trasferta di Gubbio di domenica 24. Evidentemente l’amichevole tra le due compagini umbre ai titolari delle aziende di trasporto risulta comunque essere una partita a rischio e da questa considerazione è scattato il divieto di concedere pullman ai tifosi per il breve spostamento.
La mancanza di fiducia e il diniego hanno amareggiato i tifosi della Nord che hanno affidato la loro amarezza ad un comunicato: “Preso atto la non disponibilità di pullman per la trasferta di domenica a Gubbio, siamo costretti a muoverci con mezzi privati. Abbiamo comunque deciso di fare il viaggio tutti insieme. L’appuntamento è alle ore 17.30 presso il parcheggio sotto la curva Nord. Sembrava troppo bello per essere vero, finalmente si tornava a viaggiare tutti insieme come ai vecchi tempi e come è giusto che sia. Appena saputo la notizia della partita a Gubbio subito ci siamo mossi per cercare i pullman che ci avrebbero fatto passare una giornata unica, tanto è vero che in tre giorni novanta persone ci hanno dato la propria adesione. Non ci siamo fermati ai primi no, abbiamo portato avanti una ricerca incessante anche fuori regione ma non ci è stato nulla da fare. Ovviamente questo non ci ferma, domenica saremo comunque presenti allo stadio Barbetti. Una riflessione però ci sorge spontanea, sopratutto rispetto alle aziende di trasporti locali: i tifosi sono utenti di serie b? Ci risulta difficile pensarlo, visto che come tutti gli altri cittadini – accusano i tifosi –  siamo costretti a pagare i debiti di gestioni scellerate e fallimentari“.

16 giugno 2016

Basket : Fortitudo Bologna: il comunicato delle Fossa sui divieti di Brescia e Treviso

Bene, ora tocca a noi parlare. Ci siamo messi in coda e atteso in doveroso silenzio che chiunque avesse da dire la propria assurdità lo facesse come è nel diritto di fare nel nostro (democratico?) Paese. Per quello che ci riguarda siamo arrivati a un punto di tale schifo generalizzato per cui è impossibile tacere. Parlare di sindrome di accerchiamento non ci è mai piaciuto e non lo faremo certo ora; ma è evidente che la Fortitudo e i suoi tifosi si trovano in trincea da inizio campionato: lodi, multe e sanzioni fuori dalla realtà e ora, divieti e repressione! E’ evidente il fatto che siamo una realtà ingombrante. Nonostante questo SIAM SEMPRE QUA: siamo arrivati all’atto finale del campionato e questo da ancora più fastidio. Così si è deciso di dare una bella lezione di sportività e moralità ai tifosi fortitudini: sull’asse Treviso-Brescia si è però consumato uno dei balletti più falsi e ipocriti che si siano mai visti!
Facendo un breve salto temporale indietro, non abbiamo ancora dimenticato come il presidente della società di Treviso sui giornali e i suoi tifosi sui social, si siano erti a paladini della giustizia e del buon pensiero lanciando strali ed evocando la forca per i teppisti bolognesi! Peccato che questa gente non si sia fatta, prima di parlare, un bell’esamino di coscienza o abbia guardato cosa si nasconde sotto il tappeto di casa propria. Peccato che questi benpensanti di plastica non abbiano nemmeno menzionato o si siano scusati con i soli due feriti di tutta la serie di semifinale, cioè due bolognesi vigliaccamente aggrediti all’esterno del palaverde, o non abbiano condannato i sassi lanciati nel settore ospiti a fine gara 1! Di cosa ci hanno parlato invece? Del controsoffitto del palasport danneggiato dai bolognesi! Aaaaaah ok! Peccato che esistano foto di quel controsoffitto sopra il settore ospiti già rotto, nella serie che treviso aveva giocato con Ferentino! Peccato anche che parti di quel controsoffitto cadessero sulle teste dei bolognesi durante la partita! Peccato.. Peccato che queste cose si sappiano a Treviso e Bologna, ma che debbano essere tirate fuori da noi per rispondere ad accuse spropositate! Peccato anche che i divieti di trasferta, richiesti a gran voce dal Veneto, non abbiano aiutato treviso a vincere!
Per quello che invece riguarda Brescia, siamo arrivati alla follia più pura al punto di far storcere il naso perfino a qualche benpensante! Qui la società locale, d’accordo con gli organi di polizia, ha messo in piedi uno spettacolo imbarazzante, quanto esasperante, per chi lo ha dovuto subire. Per evitare che i bolognesi salissero in buon numero verso Montichiari questi signori hanno prima vietato la vendita di biglietti ai residenti di una intera regione e poi, non essendo riusciti nel loro intento, hanno vietato, per la seconda partita, addirittura l’ingresso al palasport agli emiliano-romagnoli nonostante fossero muniti di regolare biglietto! Tutto questo sotto la costante minaccia di diffide per tutti! Una decisione presa senza che ci fossero né precedenti specifici tra le tifoserie in questione né problemi di ordine pubblico imminenti acclarati. Le motivazioni assurde usate per giustificare tali provvedimenti sono state le turbolenze tra bolognesi e trevigiani nella serie precedente, unitamente ai fatti di Montichiari dell’anno precedente! Fatti che nulla c’entrano con la società bresciana e per cui società e tifoseria bolognese avevano già pagato con multe e squalifica del proprio campo! Ora, a parte il precedente pericoloso per qualunque tifoso che questo provvedimento potrebbe creare, resta da segnalare l’aspetto più assurdo: la società bresciana, per bocca della propria presidentessa, si dichiara corretta e sana; ma non fa segreto che -in barba al decreto legge Maroni che vieta rapporti di aiuto tra società sportive e tifoserie organizzate- abbia pagato i pullman ai propri sostenitori in occasione della precedente trasferta a Scafati! Questura e prefetto della città lombarda non dicono niente di questo?! No?! Però insorgono contro Bologna, tutti stretti per mano! Queste sono belle pagine di sport signori! Buoni contro cattivi. Peccato che non si sappia più chi sono gli uni e chi gli altri o dove stia la differenza! Chi ha creato questo delirio ora ha pure la faccia tosta di chiedere di abbassare i toni? Certo, cosa facile dopo aver ottenuto quello che voleva!
Eh no! Noi ora alziamo i toni! Perché ci fate davvero ribrezzo! Le prossime partite a Bologna dovranno essere un inferno per chiunque verrà a rappresentare Brescia! Con gente come questa a farla da protagonista, i mali di sport giudicati più importanti e interessanti del basket non sembrano così lontani. Poi il campo esprimerà il suo verdetto, come giusto che sia, con buona pace di tutti!

15 giugno 2016

Comunicato Curva Nord Lecco

Sabato 18 giugno 2016 ore 16:00
Si è appena conclusa la stagione che ci ha visto protagonisti con la vittoria dei play-off.
Dopo anni in serie d abbiamo la possibilità di riportare la nostra città nella 'sua' categoria, in Lega Pro.

RiportateC1 dove meritiamo!!
Mancano pochi giorni al termine per l'iscrizione al campionato di Serie D e sembra che ci siano imprenditori interessati alla nostra amata squadra.
Non sappiamo se entro il 18 ci saranno sviluppi positivi o negativi alle varie trattative, ma un'adunata del popolo bluceleste ci sembra la cosa migliore che possiamo fare adesso.

La tifoseria chiama a raccolta tutti i tifosi blucelesti con ritrovo sabato 18 giugno alle ore 16 in piazza Armando Diaz (davanti al comune).
Da li ci sposteremo in piazza Garibaldi dove alle ore 16.30 interveranno le istituzioni comunali.

Invitiamo la prima squadra, tutto il settore giovanile della Calcio Lecco e tutti coloro che lavorano dietro alle quinte della società a scendere in piazza insieme a noi.
Una dimostrazione d'amore che ci viene dal cuore.

Tutti presenti!!
Curva Nord Lecco

25 maggio 2016

Sampdoria: comunicato ufficiale di Fedelissimi, UTC e Federclubs

Ecco il comunicato ufficiale di di Fedelissimi, UTC e Federclubs:
Il presente è l’unico comunicato circa le decisioni ufficiali prese durante la riunione che ha avuto luogo ieri, lunedì 23 maggio 2016, aperta a tutta la tifoseria sampdoriana, presso la Sala Chiamata del Porto. L’obiettivo principale della riunione era riesporre sul tavolo determinate questioni che avevamo deciso di mettere “da parte” diversi mesi fa, solo ed esclusivamente perche il momento difficile ci imponeva un solo ed unico compito, quello di restare il più vicino possibile alla Sampdoria.
Noi Sampdoriani non abbiamo mai chiesto la luna. Non abbiamo mai preteso grandi giocatori, non abbiamo mai invocato a gran voce coppe o trofei. Quello che però sentiamo legittimo pretendere è il massimo rispetto per quel che riguarda la Sampdoria, la sua storia, la sua tradizione, i suoi colori, la sua tifoseria. Concetti base a nostro modo di vedere. Il rispetto quindi, ma anche serietà, dignità e quell’attenzione e dedizione che la Sampdoria merita.
Non siamo più disposti ad accettare le “gag”, gli “show” che tirano in mezzo i nostri colori. Basta criticare ciò con cui siamo cresciuti, che esso sia l’inno della Sampdoria o il Ravano. Basta.
Il messaggio è rivolto al Presidente Massimo Ferrero così come tutti coloro che appartengono alla società Unione Calcio Sampdoria (di oggi, e di domani).
Il primo passo sarà quello di chiedere un incontro con la stessa società per spiegare a chiare parole il nostro pensiero, per ribadire faccia a faccia ciò che si è detto e concordato ieri in Sala Chiamata. Un passo fondamentale, che forse andava fatto prima (mea culpa da parte di tutti), ma che ora è oltremodo necessario. Qualora questo passo non dovesse servire, dopo averne preso atto, saremo (tutti insieme come tifoseria) pronti a cambiare linea di condotta.
È stato inoltre deciso che verrà richiesto un momento di confronto (al quale chiederemo partecipi tutta la tifoseria) anche con la squadra ad inizio della prossima stagione. Ai giocatori, all'allenatore, verrà spiegato che non vogliamo più vedere gente che cammina per il campo, che disonora la cosa a cui più noi teniamo, cioè la nostra maglia. Noi la sosteniamo sempre e comunque, nella gioia e nel dolore, e se si perde lo si fa a testa alta, con dignità. Siamo la Sampdoria.
In conclusione, durante la serata è stato a più riprese toccato il testo della “stampa cittadina”. È giunto il momento in cui tutti i tifosi sampdoriani devono annoverare questi ultimi tra i nemici della Sampdoria. Nessun sampdoriano, nessuno, deve dare più un briciolo di credito a questi organi di stampa che non vedono l’ora di vederci naufragare, che fanno di tutto per metterci gli uni contri gli altri con lo scopo di destabilizzare il nostro piccolo grande universo.  Concetti questi che abbiamo già espresso in passato, ma che ribadiamo ancora oggi con forza. Chi è nemico della Sampdoria è nostro nemico.
Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che ieri sera, con la loro presenza, hanno dato seguito a un percorso che stiamo portando avanti con cura e il cui unico fine è quello di fare il bene della Unione Calcio Sampdoria.

Genova,  24 maggio 2016

Fedelissimi
Federazione dei Club Blucerchiati
Ultras Tito Cucchiaroni

13 maggio 2016

Comunicato Curva Ovest Ferrara Otto Settembre

In merito all’articolo uscito in città e poi divulgato a livello nazionale circa una presunta consegna da parte nostra alle fdo di un tifoso accusato di avere tirato una torcia in campo, smentiamo nel modo più assoluto l’accaduto in quanto andrebbe contro ai nostri principi e invitiamo a non trarre facili conclusioni da un articolo di un giornalista, in quanto conosciamo tutti il modo di lavorare che lo contraddistingue.
Otto Settembre

11 maggio 2016

Comunicato La Voce della Sud, Reggina

Ecco il comunicato pubblicato sul profilo facebook "LA VOCE DELLA SUD".
Da inizio campionato la nostra posizione è sotto gli occhi di tutti, riprenderci la storia e fare in modo che il nostro nome, la nostra identità ritorni a rappresentare la nostra città con una sola squadra, la REGGINA. Non possiamo non dobbiamo dimenticare il nostro obbiettivo, ad oggi restiamo fermi con la consapevolezza che un’altra stagione senza la nostra identità centenaria non sarà possibile.
L’entusiasmo che in questi giorni respiriamo sarebbe positivo solamente remando dalla stessa parte, che non significa festeggiare una squadra che con umiltà si fa voler bene, ma allo stesso tempo non rappresenta la nostra Storia. E’ qui che la coerenza e la mentalità deve venir fuori. I sacrifici le proteste anche quando la città pensava ad altro, noi quel manipolo di coraggiosi abbiam messo la faccia, prendendoci il bello e il cattivo tempo. Oggi la gente deve scegliere da che parte stare, si affronta questa partita come le altre con l’orgoglio ultras e la consapevolezza che noi ci siamo ma non CI STIAMO. La stessa voglia, la stessa gente che adesso è pronta a salire sul carro dei vincitori doveva esserci quando in 50 al Granillo gridavamo di Riavere il nostro nome, la nostra Storia. Ma lì non è per tutti, ma solo per pochi, quei pochi che in questa stagione hanno mandato un messaggio chiaro.
DOVETE DARCI TRADIZIONE E IDENTITÀ FATEVENE UNA RAGIONE RIDATECI IL NOSTRO BLASONE

Non si molla di un centimetro
Cambia il vento ma noi no!

3 maggio 2016

L'Aquila, duro comunicato dei tifosi: "Questa società non ci rappresenta"

Gli ultras dell'Aquila (RED BLUE EAGLES L'AQUILA 1978) hanno emesso un duro comunicato contro la società abruzzese. "Ancora una volta questa società ha dimostrato di non valere NULLA, preferendo la presenza di un piccolo "uomo" in mezzo al campo alla gente sugli spalti (e si sono visti i risultati). Ancora una volta, questa società ha fatto una scelta sbagliata, l'ennesima da ormai molto tempo a questa parte. - si legge su Tuttolaquila.it - Sono state voltate le spalle a persone come noi, che di questa maglia ne hanno fatto una ragione di vita, a differenza di mercenari che l' anno prossimo sporcheranno un'altra divisa e altri colori. Chiodi e Mancini vi state arricchendo sulla sofferenza di questa terra e state umiliando un'intera città... ANDATEVENE!".

28 aprile 2016

Comunicato per lo scioglimento dei Commandos Tigre

Ieri sera 25 aprile è successo quello che pensavamo non potesse mai succedere, abbiamo deciso di sciogliere i Commandos Tigre.
Viviamo questa scelta con dolore ma consapevoli che il gruppo non è più quello di una volta e dopo troppe vicissitudini, è arrivato il momento di prendere questa giusta quanto sofferta decisione.
Non abbandonero mai lo stadio ma semplicemente andro a vedere le partite con chi vorrà in altri settori.
Dopo 41 anni di trasferte, vittorie e delusioni, sarà dura non vedere più il nostro striscione che porteremo nel cuore di ognuno di noi!

Per sempre tigre

7 marzo 2016

Comunicato Curva Nord dell'Atalanta presentato alla Gazzetta dello Sport

Sabato 27 Febbraio 2016, sulle colonne del settimanale SportWeek allegato alla Gazzetta dello Sport è apparso un articolo a firma del Sig. Sebastiano Vernazza a commento di una manifestazione svoltasi a Bergamo promossa dalla tifoseria organizzata dell’Atalanta.
Il Sig.Vernazza non era presente alla manifestazione e non potendo raccontare i fatti, cosa che per altro ci pare dovrebbe essere alla base dei principi deontologici di chi esercita questa professione, ha dato spazio alla Sua personale visione delle cose.
Nel suo articolo ha posto l’accento sulla presenza alla manifestazione stessa di numerosi bambini ed ha citato, tra le altre cose, la frase di un ex calciatore “quando allenavo le giovanili sognavo una squadra di orfani” aggiungendoci la Sua personale conclusione: i genitori nel calcio che problema.

L’utilizzo della frase come paradosso in realtà cela l’evidente intento da parte del Sig.Vernazza di insinuare nella testa del lettore il concetto seguente : meglio dei bambini orfani piuttosto che con genitori che li accompagnano in manifestazioni stile quella di Bergamo.
L’autore dell’articolo si è avventurato sul terreno della sferaeducativa ed affettiva che sta alla base del rapporto tra genitori e figli. Ci appare grave ed irrispettoso verso chi ha manifestato e verso i lettori della Gazzetta stessa.

Ci permettiamo di far presente al Sig.Vernazza che portare i propri figli a manifestare per un’idea non significa condizionarli ma insegnar loro che per i propri ideali vale sempre la pena battersi, anche se qualcuno li considera, a torto o ragione, ideali di una minoranza.I Suoi attacchi al mondo Ultras sono cosa frequente, non Le piace il tifo organizzato, non Le piacciono gli Ultras ed in particolare non Le piace la nostra realtà: se ne faccia una ragione, c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre.
Una famosa locuzione latina recita: qui gladio ferit gladio perit.
Ed allora ci sia consentito di chiudere, a nostra volta con una citazione.

“ […] giornalisti avete troppa sete e non sapete approfittare delle libertà che avete, avete ancora la libertà di pensare ma quello non lo fate e in cambio pretendete la libertà di scrivere e di fotografare. Immagini geniali e interessanti di presidenti solidali e di mamme piangenti. E in questa Italia piena di sgomento come siete coraggiosi, voi che vi buttate senza tremare un momento […] . Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano...” (cit. G.Gaber)
CURVA NORD BERGAMO 1907

Qui l'articolo su Gazzetta.it con il comunicato del cdr.

2 marzo 2016

Comunicato Rude Boys 1989 Torino (Basket)

 La storica tifoseria dell’Auxilium Torino, i “Rude Boys”, ha diramato un comunicato in cui viene affronata la vicenda dello sputo partito dalla curva all'indirizzo di Kloof, che ha poi colpito White, e della contestazione avvenuta domenica nel finale di partita contro Varese.

“In seguito agli episodi accaduti al termine della gara interna con Varese, intendiamo con queste poche righe chiarire alcuni punti.
Sulla questione White è stato detto di tutto e di più dai soliti parolai di professione, sui vari media cartacei ed in giro per il web.
È stato un brutto gesto compiuto da uno di noi, ma il tutto è stato chiarito subito, con le scuse portate direttamente negli spogliatoi da un rappresentante del gruppo. Poi chi ci vuole marciare ci marci, i giuduzi morali li lasciamo ai professoroni, noi siamo beceri ed ignoranti, quindi ci limitiamo a scusarci con il giocatore ed a stringerci attorno ad uno di noi che ha perso le staffe 10 secondi, ma che con passione segue sempre ed ovunque la nostra amata Auxilium.
Per quello che riguarda l’avvenuta contestazione, ribadiamo quello che da sempre ci appartiene e che i più vecchi da sempre cercano di inculcare a chi si avvicina in curva. L’amore per la maglia, per il simbolo, per una storia. Noi vogliamo che chi veste quella canotta ne rispetti i colori. E rispetti la città che rappresentano e tutti i tifosi che la amano. Non è nostra abitudine contestare gratuitamente e chi ci conosce lo sa.
Il nostro striscione è stato presente nei campi più scalcinati che la gloriosa Auxilium ha dovuto vivere nella sua storia. Sempre e solo l’unico baluardo. L’unico sostegno.
Adesso il tempo delle chiacchiere è finito. Ora vogliamo vedere i fatti sul campo.
Lasciamo continuare a spettegolare ed indignarsi i giornalisti ed i moralizzatori del Web.
Noi torniamo a fare i fatti.
E anche domenica, come sempre, saremo sui gradoni dell’ennesimo palazzetto a sostenere la nostra passione.
Forza Auxilium. Forza Torino.
Rude Boys 1989 Torino”

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