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29 ottobre 2007

Petardi Al Sant'Elia, Denunciati 7 Ultras Del Cagliari

Fonte: it.eurosport.yahoo.com

I poliziotti della Digos di Cagliari hanno denunciato sette ultras del Cagliari, appartenenti al gruppo degli 'Sconvolts', per aver fatto esplodere, prima dell'inizio della partita Cagliari-Catania che si e' giocata domenica scorsa, davanti allo stadio Sant'Elia. Si tratta di C.N. 35 anni, F.A., 27, M.A., 33, tutti di Selargius, Q.A., 53 anni, P.A. 35, FM.C. 25, P.G. 34, tutti di Cagliari. Gli agenti sono riusciti ad individuare gli ultras attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza ubicate in tutto l'impianto sportivo. Il Questore di Cagliari emettera' nei confronti dei tifosi il divieto di accesso allo stadio. Proseguono intanto gli accertamenti finalizzati ad individuare i responsabili che a fine partita hanno lanciato una bomba carta vicino al giocatore del Cagliari Antonio D'Agostino.

Gli Ultras tornano a cantare Finito lo sciopero del tifo

Fonte: barilive.it

Gli Ultras interrompono lo sciopero. La tifoseria organizzata barese lo ha deciso ieri sera durante una riunione del collettivo. Dunque, tornerà a sostenere i galletti dopo due mesi di assenza dalla curva nord. E lo faranno per la prima volta dall’inizio del campionato.

La decisione è stata presa in seguito al fallimento della trattativa con il trio monegasco. Motivo: non lasciare sola la squadra. L’attesa dell’avvicinamento di altri imprenditori alla società, infatti, potrebbe essere molto lunga.

Questa nuova svolta da parte degli Ultras, però, non ha fatto presa sulle altre associazioni cittadine e, a dirla tutta, su buona parte della città, che prolungherà la non frequentazione del San Nicola, continuando nella contestazione verso la gestione societaria dei Matarrese.

Accoltellato per sbaglio ,e caos al "San Paolo"

Fonte: napolisoccer

Un tifoso azzurro originario di Potenza, e' stato ferito, in maniera lieve, con una coltellata questa sera dopo aver assistito alla partita ''Napoli-Juventus'' allo stadio 'San Paolo' di Napoli. Il tifoso e' stato soccorso e portato al vicino all'ospedale 'San Paolo': dopo essere stato medicato, l'uomo e' stato dimesso ed ha potuto fare rientro a casa. Sul ferimento indaga la polizia,si pensa che i malviventi accertati dell'accento non partenopeo
pensassero di trattase di un tifoso juventino ma invece e stato cosi'
Abbiamo fatto un giro di ricognizione questa sera allo Stadio San Paolo circa due ore prima che la partita avesse inizio. Le cose cui abbiamo assistito tuttavia, non sono affatto edificanti. Molti i tifosi che ancora entrano allo stadio scavalcando il muro di cinta dello stesso, per la precisione nel punto in cui la barriera esterna di metallo (quella del pre-filtraggio per intenderci) si congiunge proprio con il muro, cosa questa che avviene dove sono situati i cancelli 14 e 15 dei distinti. Il bello però arriva quando si giunge ai tornelli, dove addirittura in più di una circostanza, con un solo biglietto, sono entrate due o anche tre persone. All'interno del San Paolo invece tutto è filato liscio, fino all'episodio della pietra lanciata dalla Curva B, che ha colpito un operatore Sky. In settimana poi il Prefetto aveva emesso un'ordinanza in cui si vietava di vendere bibite in bottiglie di plastica e vetro sia all'esterno che all'interno dell'impianto di Fuorigrotta. Purtroppo però, anche questo precetto è stato disatteso. Molti i venditori ambulanti che hanno venduto bibite in bottiglia sia fuori che dentro lo stadio, mentre alle bouvette ufficiali, le bevande venivano vendute in bicchieri di plastica.La presenza dei tifosi juventini era stimabile intorno alle 700 unita' di cui 300 da torino accompagnati da 6 bus.Hanno abbandonato il settore alle 23,45 e stati scortati fino al casello di napoli nord

27 ottobre 2007

Ultrà scarcerato: due anni senza stadio

fonte: IL MATTINO

Non potrà assistere dal San Paolo al match Napoli-Juventus. Vincenzo Busiello non ha fatto in tempo a lasciare il carcere che si è visto notificare il provvedimento di Daspo dalla Digos del vicequestore Antonio Sbordone. Per due anni, quindi fino al 2009, il capo del gruppo Ultras 72, storicamente attivo tra gli spalti della curva B, non potrà seguire la squadra in casa o in trasferta. Un provvedimento che scatta 24 ore dopo la decisione del tribunale del Riesame, presidente Vincenzo Albano, di rimettere in libertà Busiello (difeso dal penalista Mario Bruno), annullando l’ordinanza sia per l’accusa di associazione per delinquere che per l’incendio della tribuna stampa del San Paolo. Restano in cella Alberto Mattera, Salvatore Piccirillo e Francesco Ruggiero, mentre va ai domiciliari Vittorio Puglisi. L’inchiesta del pm Antonio Ardituro ruota attorno ai 13 petardi esplosi nel corso di Napoli-Frosinone il 2 dicembre 2006 per strappare biglietti alla società azzurra. 

Devastarono lo Stadio Olimpico nel 2002: chieste pene pesantissime

Fonte: www.ecomatrix.it

A cinque anni di distanza dalla devastazione dello Stadio Olimpico operata da alcuni tifosi della Lazio si avvia a conclusione il processo penale per i protagonisti di quella vicenda. Il pubblico ministero Elisabetta Ceniccola ha chiesto condanne pesantissime a conclusione della requisitoria per dieci ultras che presero d’assalto, distruggendoli, gli uffici del Coni della Curva Nord in occasione dell’amichevole Lazio-Juventus del 31 agosto 2002.

I danni, enormi, furono stimati in una cifra intorno ai 400 mila euro. Per le accuse di devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento seguito da incendio e radunata sediziosa, a seconda della posizione processuale, il magistrato ha chiesto dieci condanne.

In particolare, secondo le conclusioni del pm Ceniccola, 10 anni di reclusione dovrebbero essere inflitti dai giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Roma a Christian Fontana, 9 anni ciascuno a Valerio Atzei e Enzo Di Giovanni, 5 anni ciascuno a Fabrizio Toffolo (uno dei capi degli ultras imputati in altri gravi procedimenti) a Vladimiro Di Gennaro, a Stefano Celi, Simone Anastasi, Alessandro Pasquale e Alessandro Esposito e 3 anni a Davide Sperati.

Secondo l'accusa al termine della partita amichevole gli imputati, insieme con altri già giudicati in diversi procedimenti, entrarono nei locali del Coni che si trovano nello stadio Olimpico in corrispondenza della Curva Nord. Furono distrutte suppellettili e strutture, appiccato il fuoco e portati via diverse apparecchiature e altri oggetti.

Per quanto riguarda l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale diversi degli imputati "con il volto travisato ed altre armi" fronteggiarono le forze dell'ordine lanciando contro di loro armi improprie e corpi contundenti. Durante l'azione vandalica fu anche appiccato il fuoco ad un box dell'istituto di vigilanza privata incaricata di far da guardia all'ingresso curve dello stadio Olimpico.

Oggi dopo l'intervento del pubblico ministero Ceniccola ha preso la parola l'avv. Guido Valori costituito parte civile nel giudizio per sostenere le richieste del pubblico ministero. Nel corso della prossima udienza prevista per il 23 novembre prossimo interverranno i difensori degli imputati tra i quali Michele Rinaldi, Mattia Di Mattia, Pietro Nicotera e poi il tribunale presieduto da Giovanni Muscarà si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza. 

Roma-Lazio alle 20.30? L'osservatorio dice che "se po fà"

Fonte: goal.com

L'Osservatorio ha attribuito alla gara il livello 3 di rischio e ha permesso che venga disputata in serale.

Roma-Lazio alle 20.30? Si farà. Il derby della Capitale, in programma mercoledì prossimo nel corso del turno infrasettimanale sarà, come previsto, disputata in serale.

L'Osservatorio del Viminale ha attribuito alla partita il livello di rischio 3, non disponendo alcuna limitazione relativamente alla vendita dei tagliandi validi per assistere all'incontro. 

I tifosi sono scettici: chiudere la curva non serve a nulla

La chiusura della curva Nord punisce soprattutto chi va allo stadio solo ed esclusivamente per dare il proprio sostegno alla squadra. Ma, tra i tifosi cagliaritani, c’è anche chi sostiene che questo provvedimento non risolve la situazione, è solo un palliativo e, presto o tardi, episodi di questo genere torneranno a ripetersi.
Intanto ieri il giudice monocratico Giorgio Cannas ha inflitto a un tifoso rossoblù, Marco Manca (difeso dall’avvocato Georgia Demurtas), 600 euro di multa per aver disatteso l’obbligo di firma inflittogli nel 2003 dopo i disordini scoppiati al termine della partita Cagliari-Napoli.
Luigi Valli: Domenica ero al campo e non ricordo di aver mai visto così tanti petardi lanciati nell’arco di una stessa partita. Mi chiedo a cosa servano i controlli o peggio ancora le nuove normative del governo se poi razzi e petardi entrano lo stesso negli stadi. Non credo che la chiusura della curva servirà a risolvere il problema, tanto questa gente continuerà a fare quello che vuole. Il rischio anzi è che gli stadi possano svuotarsi completamente.
Alessandro Tilocca: Dispiace molto quello che è successo, ma la questione è che finchè continueranno ad esistere fazioni così violente di tifosi, fatti come quelli continueranno a ripetersi. Queste persone non vanno al campo per tifare ma soltanto allo scopo di mettere a repentaglio l’incolumità della gente. Un solo turno di squalifica è troppo poco, tanto questi la gara con la Sampdoria la vedranno comunque perché acquisteranno i biglietti negli altri settori.
Antonio Rizzolo: Da quando esistono gli ultras assistere alla partita in tranquillità non è più possibile. La cosa più assurda è che domenica ha rischiato di andarci di mezzo un giocatore del Cagliari che era andato proprio sotto la curva. In ogni caso il problema non si risolve chiudendo quel settore, ma cercando di acchiappare il responsabile di quel lancio e dargli una pena giusta, purtroppo con la giustizia attualmente esistente c’è da essere pessimisti anche su questo”.
Davide Mezzini: Arrivare a mettere a rischio l’incolumità addirittura di un proprio beniamino è una cosa assolutamente fuori da ogni logica. Non serve a nulla squalificare la curva, purtroppo il problema sta da un’altra parte, ovvero la totale mancanza di cultura sportiva esistente nel paese, che porta a compiere atti antisportivi senza soluzione di continuità.
Mario Bandu: Di sicuro quanto successo al termine della partita col Catania ha contribuito a danneggiare seriamente gli sforzi che la società stava facendo per cercare di rendere più tranquillo lo stadio. Francamente il provvedimento adottato lo ritengo del tutto inutile e se si pensa di debellare o ridurre al minimo il fenomeno degli ultras si sta commettendo un grosso errore.
Simonetta Lisi: Un atto gravissimo e che poteva produrre danni più pesanti. La società a mio avviso non fa abbastanza per cercare di isolare i teppisti e quanto successo dimostra anche la totale inefficacia delle misure anti violenza adottate dal Governo. Per non parlare poi della totale inefficienza controlli negli ingressi, soprattutto dei settori più a rischio. 


Fonte: espresso.repubblica.it

Cagliari: bombe carta al Sant'Elia, il giudice chiude la curva

Fonte: unionesarda.it

Curva chiusa e multa al Cagliari. Lo ha deciso il giudice sportivo dopo il lancio del petardo, avvenuto domenica scorsa al termine della gara contro il Catania. Il presidente Massimo Cellino aveva già contestato la decisione e ha annunciato ricorso.
Il giudice sportivo ha deciso che per Cagliari-Sampdoria del 4 novembre, prossima gara dei rossoblù, la curva nord dello stadio Sant'Elia dovrà restare chiusa al pubblico. La decisione è arrivata dopo i numerosi petardi lanciati da quel settore prima, durante e dopo Cagliari-Catania di domenica. L'ultimo della serie ha stordito l'esterno del Cagliari, Antonino D'Agostino, recatosi sotto la curva a fine partita. Al Cagliari è stata anche inflitta un'ammenda di 15 mila euro. "Rilevato che sostenitori della Società ospitante, collocati nel settore denominato "curva nord", in successive circostanze hanno fatto esplodere, nel recinto e sul terreno di gioco, petardi dall'elevato potere deflagrante; rilevato - dice il comunicato - altresì che, al termine della gara, veniva lanciato sul terreno di giuoco un ennesimo petardo, la cui forte esplosione cagionava ad un calciatore un momentaneo malore; valutata la gravità del fatto, per la pervicace reiterazione nell'uso di materiale illegalmente introdotto nello stadio, la cui pericolosità per l'integrità fisica delle persone è superfluo sottolineare; considerata, d'altra parte, la riferibilità di tali condotte ad un circoscritto e delimitato settore dello stadio, nonchè l'assenza di specifici precedenti a carico della Società oggettivamente responsabile; delibera di infliggere alla Soc. Cagliari la sanzione dell'ammenda di 15.000,00, con l'obbligo di disputare una gara con il settore denominato "curva nord" inibito agli spettatori".

CELLINO. Il Cagliari ha già annunciato ricorso. "Sembra quasi che l'Osservatorio voglia punire un club, piuttosto che i veri colpevoli di fatti violenti". Aveva detto il presidente Massimo Cellino, a una strasmissione di Radio Kiss Kiss Napoli. "I petardi al Sant'Elia? Si demonizza tutto, è un incidente e chi lancia un petardo in campo è soltanto un imbecille. Il giudice ora prenderà il suo provvedimento, il che darà ragione a quel disonesto che così avrà raggiunto il suo intento. Il problema è che chi viene trovato con un petardo, deve essere allontanato a vita dallo stadio, questo è il mio appello: non penalizziamo le società che pagano sempre per pochi imbecilli. Arrestiamo i delinquenti, bandiamoli dagli stadi e risolviamo il problema. A Cagliari lanciavano i petardi durante la partita e gridavano: Cellino paga la multa!".

25 ottobre 2007

Convegno Nazionale "QUALE FUTURO PER IL TIFO ORGANIZZATO?"

CONVEGNO NAZIONALE

"QUALE FUTURO PER IL TIFO ORGANIZZATO?"

LA PASSIONE SPORTIVA COME MOMENTO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

PESARO (PU) - PALASPORT DI VIA DEI PARTIGIANI

SABATO 24 NOVEMBRE, ORE 15.00

PROGRAMMA

Modera il dibattito un Giornalista sportivo del TGR Rai

SALUTI

Luigi Riccio – Prefetto di Pesaro Urbino

Maria Pia Gennari - Assessore allo Sport Comune di Pesaro

Palmiro Ucchielli - Presidente della Provincia di Pesaro Urbino

Gianluca Carrabs – Assessore sport - impianti sportivi Regione Marche

Federico Scaramucci - Consiglio Provinciale Giovani Eletti


INTERVENTI

D.A.SPO. E MISURE ANTIVIOLENZA ALLA LUCE DELLE RECENTI RIFORME

Avv. FRANCESCO RANOCCHI

Studio Legale Riccardi


TUTELA DIFENSIVA E RIMEDI PROCESSUALI IN RELAZIONE ALLE NORME ANTIVIOLENZA

Avv. VINCENZO ANSANELLI

Professore presso l’Università di Genova - Studio Legale Riccardi


IMPATTO DELLA NUOVA NORMATIVA ANTIVIOLENZA SUL “TIFO ORGANIZZATO”

Rappresentanze tifoserie (presenti i gruppi dell’Inferno biancorosso della Scavolini Spar Pesaro e di altre squadre di calcio e basket) ; CARLO BALESTRI - Progetto Ultrà, UISP Emilia Romagna


IL RUOLO DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE

Dott. FELICE FERLIZZI

Presidente Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e Responsabile sicurezza Nazionale di calcio italiana - * in attesa di conferma


LA TUTELA DELL’ORDINE PUBBLICO

Dott. GIROLAMO LANZELLOTTO

Vicario Questura di Pesaro Urbino


CLASSE ARBITRALE ED EPISODI DI VIOLENZA

EMIDIO MORGANTI e GIANLUCA MATTIOLI

Arbitri Internazionali di calcio e basket


IL RUOLO DELLE SOCIETA’ SPORTIVE

Dott. STEFANO VELLUCCI

Presidente Victoria Libertas – Scavolini Spar Pesaro


RIFLESSIONI SULLE NUOVE NORME ANTIVIOLENZA E PROSPETTIVE DI RIFORMA

EMILIANO MONTEVERDE

(Gabinetto Ministro Melandri, Ministero Politiche Giovanili e attività sportive)

On. PAOLO CENTO

(Sottosegretario Ministero Finanze, già promotore di una proposta di legge sulle norme antiviolenza)

Sono stati invitati alcuni Parlamentari che si sono interessati al tema


Ore 19.00 – Dibattito e Buffet



patrocini

Comune di Pesaro

Provincia di Pesaro Urbino

Regione Marche

patrocini scientifici

Studio Legale Riccardi

www.avvocatiriccardi.com

Rivista di diritto ed economia dello sport www.rdes.it

Rassegna di diritto ed economia dello sport

24 ottobre 2007

LO STADIO ARECHI RISCHIA LO STOP

Si riunisce l’Osservatorio per la sicurezza prova del nove per i tifosi in trasferta

fonte: IL MATTINO

I tifosi della Salernitana saranno sotto la lente di ingrandimento dei componenti dell'Osservatorio per la Sicurezza del Viminale. La trasferta di Perugia, infatti, rappresenta la classica prova del nove per la tifoseria granata. Per oggi è fissata la riunione dell’Osservatorio. Si esaminerà l’esodo dei tifosi che si muoveranno per Perugia, debitamente scortate dalle forze dell’ordine. Nei giorni scorsi è arrivato un preciso avvertimento: se vi saranno ancora altri furti sui motel autostradali, quando i tifosi rientrano dalla trasferte, lo stadio Arechi rischia una squalifica. Naturalmente il dato non riguarda la tifoseria nel suo complesso ma solo alcune frange che però rischiano di rovinare il futuro della squadra granata. L’Osservatorio infatti non fa differenza tra tifosi buoni e cattivi. Esso si limita solamente a registrare l’entità degli episodi negativi per poi assumere decisioni che risultano penalizzanti per tutti, nessuno escluso. Basta osservare quello che sta accadendo al Napoli da alcune settimane. La squadra azzurra è stato costretta a giocare senza la presenza dei tifosi. Il rischio è che possa capitare anche alla Salernitana. Per la prevendita dei biglietti oltre alle rivendite abituali a Salerno (Disclan in Corso Vittorio Emanuele e Breglia a Piazza Mercatello) che sono state già prese di mira da molti tifosi per l'acquisto dei tagliandi, i supporters granata che abitano nel nord e centro Italia non avendo la possibilità di acquistare i tagliandi direttamente a Salerno, come è già accaduto per la gara contro la Pistoiese, hanno fatto richiesta (che sarà esaudita) di acquistarli on line. Intanto anche il centro di Coordinamento sta approntando, così come gli ultrà, i pullman per Perugia. Le richieste fioccano da ogni parte. Fino ad ora sono quattro i torpedoni che si muoveranno, da Salerno. Ma anche in provincia sono annunciati esodi verso l'Umbria. Il club di Vallo della Lucania, nato da poche settimane, sta raccogliendo adesioni per la trasferta. Al momento è possibile anche quantificare in oltre 1500 supporters granata le presenze sugli spalti del Curi domenica prossima.

23 ottobre 2007

Firenze e Palermo, nuovo stop ai tifosi

fonte: IL MATTINO

Anche le prossime due trasferte del Napoli, entrambe in notturna, potrebbero essere vietate ai tifosi azzurri. Ieri a Firenze in prefettura s’è parlato della partita con il Napoli prevista nel turno infrasettimanale del 31 ottobre, e sono state ipotizzate limitazioni all’afflusso; dalla scorsa settimana la questura di Palermo è al lavoro sulla partita dell’11 novembre per la quale si cercherà di ottenere la chiusura della tribuna ospiti. A Firenze, la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza (la terza sull’argomento Fiorentina-Napoli) s’è sciolta con un punto interrogativo: prima di prendere ogni provvedimento si è preferito attendere le decisioni dell’osservatorio del Viminale che si riunirà, come sempre, giovedì pomeriggio. I problemi sarebbero legati al prevedibile massiccio arrivo di tifosi partenopei a fronte di un settore ospiti capace di contenerne al massimo 2.500: c’è il timore che possa accadere come a Empoli dove lo scorso 23 settembre si presentarono 7.500 tifosi azzurri causando problemi di ordine pubblico. Da Palermo, invece, l’allarme viene lanciato con largo anticipo perché, nonostante il gemellaggio fra le tifoserie, esiste un problema di tipo logistico: i tifosi napoletani si muoverebbero via mare, e bisognerà fare in modo che la partita si concluda in tempo utile per imbarcare i tifosi sull’ultima nave in partenza alla domenica sera da Palermo per Napoli. In caso contrario resterebbero per l’intera notte in Sicilia, e la loro gestione sarebbe un problema per l’ordine pubblico. Insomma, la notturna potrebbe mettere in crisi l’organizzazione dei servizi di vigilanza sui tifosi e sulla città, perciò si cerca di presentare il problema con largo anticipo, nel tentativo di anticipare la gara al pomeriggio e risolvere la questione. Da Roma, intanto, il sottosegretario all’Interno, Marco Minniti, replica alle critiche sulle limitazioni imposte ai tifosi, fatte da Aurelio De Laurentiis: «L’Osservatorio è una parte terza: va tenuto in queste condizioni perché possa decidere in grande oggettività, senza essere sottoposto a critiche... Tuttavia il bilancio delle prime otto giornate segnala l’efficacia delle misure prese». A Milano, intanto, prosegue il lavoro della Digos per rintracciare i tifosi che hanno esposto gli striscioni dal contenuto razzista durante la partita contro il Napoli. Per ora, per sei ultrà nerazzurri è scattato il Daspo, il divieto di accedere agli impianti sportivi per periodi tra i due e i quattro anni: erano stati sorpresi mentre scavalcavano cercavando il contatto con i napoletani.

Possibile il divieto per i partenopei per Firenze

Fonte: ansa.it

Possibili limitazioni potrebbero essere disposte per i tifosi del Napoli intenzionati a seguire la squadra nella trasferta a Firenze, per la partita contro i viola del 31 ottobre prossimo. E' quanto e' emerso dalla riunione del comitato dell'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi oggi in prefettura a Firenze e dedicata alla partita Fiorentina-Napoli. Sempre secondo quanto emerso dalla riunione di oggi, prefetto e questore, prima di decidere possibili misure limitative, attenderanno le indicazioni dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive che contribuiranno a definire il quadro generale della situazione. La riunione dell'Osservatorio e' prevista per giovedi' prossimo. Quella di oggi in prefettura e' stata la terza riunione del comitato dedicata a Fiorentina-Napoli - le altre sono avvenute il 5 e il 16 ottobre - per la quale sono stati evidenziati dalle forze dell'ordine fattori di rischio, collegati in primo luogo all'alto numero di ultra' azzurri che potrebbero seguire la squadra in trasferta e anche in considerazione di un'antica ruggine tra le due tifoserie. In particolare, e' stato sottolineato che lo stadio fiorentino, nel settore ospiti, puo' contenere al massimo 2500 tifosi, capienza insufficiente ad accogliere il possibile massiccio afflusso della tifoseria campana che ha dimostrato di partecipare con grande seguito di sostenitori alle trasferte della propria squadra. Per la partita contro l'Empoli del 23 settembre scorso, in Toscana arrivarono 7500 tifosi campani a fronte di una capienza massima dello stadio empolese Castellani di 19.000 posti. In quella occasione, sempre secondo quanto emerso, furono registrati seri problemi per l'ordine pubblico e la situazione non degenero' grazie all'impegno straordinario delle forze di polizia. 

20 ottobre 2007

A Firenze chiuso sett.ospiti per la partita col Napoli?

Fonte: la repubblica

Il tifo napoletano sta diventando un "caso" ormai increscioso. Dopo le porte chiuse con il Genoa, i divieti per S.Siro e per la partita di domani all'Olimpico, sembrerebbe che l'Osservatorio abbia ormai puntato il dito contro i tifosi azzurri. Si prevede infatti il divieto anche per la prossima trasferta del Napoli contro la Fiorentina, in programma il prossimo 31 ottobre.Ormai quella dei vari Prefetti è diventata una prassi preventiva: vietare le trasferte ai tifosi napoletani senza nemmeno avere elementi oggettivi per i quali elevare il rischio-gara a livello 4, e quindi, chiudere il settore ospiti.

19 ottobre 2007

COMUNICATO UFFICIALE CURVA SUD ROMA 1973

Fonte: asromaultras.it

Alla luce dell'avvilente teatrino che si è manifestato - si legge - ancora una volta per decidere se, come, dove e quando debba essere disputata una partita di calcio, ponendo sotto gli occhi di tutti come le tanto decantante norme ed i relativi "osservatori" siano solo un palliativo ed una misera maschera per coprire gli interessi dei soliti ed eliminare fisicamente gli ultras e la loro libertà di pensare ed agire, non essendo burattini alla mercè di nessuno siamo costretti a fermarci. Con ghigno malinconico - conclude il comunicato firmato "Gli Ultras della parte bassa" - questa volta ci asteniamo dal sostenere l'As Roma ma vedere quel settore vuoto, senza i "colerosi" fa ancora più male". 

Lettera dell' On. Daniele Farina (Rifondazione Comunista)

Al Ministro degli Interni Al Ministro delle attività giovanili e dello sport. Premesso che a sei mesi dall’applicazione della delibera nr. 14 dell’8 marzo 2007 dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, recante le procedure di ammissibilità di striscioni e bandiere, possiamo tracciare un primo bilancio, che è, senza dubbio, negativo; Le suddette procedure hanno prodotto, come primo risultato, un’impopolarità diffusa nei confronti delle Istituzioni presso larghe fette di spettatori che si recano allo stadio, i quali non ne comprendono l’utilità nella lotta alla violenza;

- I tifosi, già vessati dall’introduzione del biglietto nominativo, e dalle lunghe file che continuano a fare per assistere alle partite, si sono ritrovati improvvisamente a dover fare i conti con questa nuova rigidità procedurale che ha comportato, troppo spesso, il sequestro dei loro strumenti di tifo; Alcuni tifosi sono in balia, quando vanno in trasferta, dell’interpretazione delle Questure competenti (in alcuni casi vengono sequestrate anche le magliette e le sciarpe), che spesso adottano misure assurde e, comunque, diverse tra loro, producendo una disomogeneità nell’applicazione delle norme; Molti gruppi ultras e clubs si sono rifiutati di seguire la procedura, particolarmente vessatoria, di mandare un fax con misure e contenuti degli striscioni la settimana prima della partita alla Società calcistica, che a sua volta lo gira alla Questura che decide quali e quanti striscioni possono entrare allo stadio;

Queste forzature dell’Osservatorio hanno comportato un danno al tifo popolare, che si distingue per iniziative finalizzate alla promozione di uno sport pulito, contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

La caratteristica comune a tutti gli stadi di oggi, a differenza di quanto avviene in tutto il resto d’Europa, è il clima di tristezza che ha soppiantato quello di festa e di divertimento. Senza bandiere, senza punti di riferimento per i cori (anche i megafoni sono proibiti) senza gli striscioni dei gruppi, goliardici ed ironici (dal famoso "giulietta è una zoccola" al "voi co’maschi noi co’le femmine"), senza le bellissime coreografie da derby, lo stadio in Italia perde una delle sue caratteristiche fondamentali e un fascino che tutta Europa ci invidiava, ripercuotendosi anche sui meccanismi economici che interessano il gioco del calcio. Migliaia di giovani che frequentano le curve, in questo modo sono stati privati della libera capacità di espressione attraverso creatività, colore e ed energie positive (tutto ciò che si può definire cultura popolare del tifo), aumentando così il rischio che, in alcune realtà sociali, l’unico ambito possibile di partecipazione attiva sia proprio quello che lo Stato sta cercando di combattere: l’aggressività e la violenza; Le misure speciali adottate per legge sono risultate inefficaci nella lotta alla violenza, non intervenendo sulla questione culturale ed educativa, come ci dimostrano gli incidenti nel recente derby di Genova, una volta famoso per la capacità delle due tifoserie di competere in maniera splendida attraverso coreografie, sfottò e striscioni ironici e, in ordine di tempo, quelli fuori l’olimpico di Roma con due tifosi interisti accoltellati; Si succedono ogni domenica casi paradossali di divieto di ingresso di striscioni e di persone nello stadio.

Esempi significativi: i tifosi della Sampdoria non sono stati fatti entrare con uno striscione che recitava l’articolo 21 della costituzione; a Pisa ad un tifoso con le stampelle è stato vietato l’accesso in curva; a cinque ragazzi sono state combinate cinque diffide per un anno per aver organizzato una coreografia con lancio di 2500 rotoli di carta igienica (motivo: "è infiammabile"); in quasi tutti gli stadi sono state sequestrate migliaia di sciarpe e bandiere con la dicitura "Ultras"; ad un bimbo di 5 anni è stata sequestrata la bandierina; a Roma non è stato autorizzato lo striscione "Addio Vanessa" dopo la morte della ragazza uccisa in metropolitana; un tifoso è stato diffidato per tre anni con obbligo di firma perché ha esposto uno striscione con la frase "A noi ce s’è rotto il fax"; uno zio che ha portato due nipotini, uno di tre e uno di dieci, allo stadio per tre partite casalinghe, ha visto passarsi il più piccolo al metal detector e sottrarsi le sciape con scritto Ultras, dopo le tre partite sono stati i nipotini stessi a chiedere allo zio di non andare più allo stadio;

Rimane inspiegabile la discrezionalità con cui si decidono gli ingressi degli strumenti del tifo:

a Bologna controlli in curva di casa serrati su tutto il materiale recante la scritta "ultras" (dalla bandierina alla sciarpa e alla maglietta);

a Genova sono tollerati i bandieroni, in altri stadi no; a Roma e a Napoli si chiude un occhio sugli striscioni dei gruppi di casa e si è fiscalissimi su quelli in trasferta;

La Ministra Melandri ha assunto ad agosto, dopo aver accolto le richieste del Comitato "Il tifo popolare nel calcio che vogliamo", precisi impegni per rivedere immediatamente le posizioni dell’Osservatorio in materia; Diverse componenti sociali e politiche insistono perché, superata la fase emergenziale, si apra una riflessione sul mondo del calcio e le dinamiche che lo attraversano, cominciando a prevedere interventi per la mediazione del conflitto, per un’educazione allo sport nelle nelle scuole, per la rivalutazione del tifo popolare nel nostro Paese.

SI CHIEDE

Se siano al corrente della situazione createsi dall’approvazione della legge ad oggi e se non sia il caso di promuovere un’indagine sull’effettiva applicazione e sull’efficacia della stessa, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, compresi i tifosi; Se si siano attivati per dare delle risposte concrete alle richieste dei tifosi di poter esprimere, attraverso gli strumenti di tifo, i propri pensieri senza offendere nessuno; Se ritengano anch’essi necessaria una rivisitazione delle disposizioni dell’osservatorio e della legge, prevedendo un allentamento della repressione e favorendo percorsi di prevenzione attraverso interventi socio-educativi; Se siano d’accordo nel riconoscere il tifo popolare quale componente essenziale per un rilancio del gioco del calcio, rappresentando, attraverso le buone pratiche messe in atto, un elemento facilitatore di processi relazionali e socio-culturali positivi dentro e fuori gli stadi.

On. Daniele Farina (Rifondazione Comunista)

17 ottobre 2007

Intervista al leader del gruppo ultras romanista PADRONI DI CASA...

Fonte: Il Romanista

Giuliano Castellino, 31 anni, fondatore del gruppo ultras Padroni di Casa, ultimo nato tra quelli in Curva Sud (lo striscione è posizionato sulla parte bassa della vetrata), che opinione si è fatto di Roma-Napoli?
«Solito teatrino italiano. Tutti parlano tranne i diretti interessati, che forse, giustamente, sulla vicenda preferiscono calare un velo pietoso».
E i diretti interessati cosa dicono?
«Che è ridicolo che non si riesca più a vedere una giornata del Campionato libera da provvedimenti e restrizioni».
Il nostro quotidiano ha titolato: "Roma-Napoli a braccia aperte". Utopia?
«Sì».
Perché?
«Devo dirvelo? Basta con il buonismo e la demagogia.
Roma-Napoli non può essere una partita a braccia aperte».
A tuo avviso, quali misure di sicurezza dovrebbero essere adottate?
«Roma-Napoli dovrebbe essere vissuta come una partita. È possibile che una partita di calcio non sia più gestibile?».
Spalletti ha fatto un appello preciso: "Allo stadio non si va con i coltelli".
«Io credo che l’allenatore debba fare l’allenatore, il giocatore il giocatore e il tifoso il tifoso. Noi dei Padroni di casa andremo allo stadio a sostenere la Roma. E basta. Naturalmente, non tollereremo violenze in casa nostra».
Cosa successe a Napoli nel 2001?
«Sembrava di stare in Iraq. Ci aspettarono tutti, compreso le forze dell’ordine».
Parliamo di curva Sud. È unita?
«La curva Sud è una curva libera, forte e romana e come tale ha i suoi "quartieri" ed ognuno pensa al suo. Io non posso e non voglio parlare
a nome della Sud. Io posso e voglio solo parlare a nome del mio gruppo».
In curva c’è anche politica?
«Nel calcio c’è la politica. I Padroni di casa, oltre ad amare la Roma, occupano palazzi abbandonati, danno casa agli italiani e propongono
il Mutuo sociale. Ma se lo facciamo noi tutti si scandalizzano».
Totti, però, vi appoggiò quando andaste a Trigoria a manifestare.
«Totti è il più grande calciatore che la Roma abbia mai avuto e per questo lo amiamo. Ma diciamo che Totti, quando andammo a Trigoria,
fece delle dichiarazioni di circostanza. Appoggiare una battaglia come il diritto alla proprietà della casa è altra cosa...».
È vero che la curva si riconosce più in De Rossi che in Totti?
«Diciamo che la vena esplosiva di Daniele dopo i gol della Roma ci piace davvero tanto. E poi Daniele è ancora libero dalle "amicizie importanti"
di Totti...».
Padroni di casa fa riferimento a un partito politico?
«Padroni di Casa è un gruppo della Roma e quindi allo stadio porta solo i colori e l’amore per la nostra squadra. Poi è chiaro che la vita non finisce in curva e durante la settimana quasi tutti siamo impegnati in attività politiche della Fiamma, delle OSA (Occupazioni a Scopo Abitativo) e delle ONC (Occupazioni Non Conformi). Comunque abbiamo talmente
tanto rispetto per entrambi le cose, che il tutto rimane rigosamente separato. Noi questo buonsenso ce l’abbiamo».
E chi non ce l’ha?
I livornesi, la Lega Calcio, i "palazzinari", quelli che hanno affisso i manifesti in giro per Roma con Totti con il pugno che recitava "Roma
non vuole i Padroni". E tutti quei giornalisti che hanno millantato dopo i fatti di Casalbertone, che ha visto coinvolta anche la nostra sede...».
Allora parliamone...
«Come tutti sanno a Casalbertone i ragazzi del Circolo futurista hanno occupato uno spazio abbandonato da anni. Dopo averlo riqualificato,
hanno dato ospitalità a tante associazioni del quartiere ed anche al nostro gruppo. Ma tutto questo era intollerabile per chi fa dell’odio e dell’ignoranza una bandiera. Ed ecco che lo scorso luglio 150 militanti dei centri sociali hanno tentato di aggredire 15 nostri ragazzi. E poi hanno devastato la nostra sede. Il giorno dopo i giornali hanno raccontato tutta un’altra storia...».
Quale?
«Che erano stati i 15 ragazzi "armati" di scope e secchi ad aggredire 150 militanti dei centri sociali armati di bastoni, pale, caschi e sassi...».
Torniamo al calcio e alla curva. Prima parlavi dei livornesi. Roma-Livorno è una partita di calcio o una manifestazione tra fazioni
politiche opposte?
«È una partita di calcio. Almeno per noi. Certo, quando guardo la curva livornese sembra davvero altro... Ma nessuno si scandalizza».
Si può pensare solo a bandiere di una squadra di calcio in uno stadio?
«Sì, si deve. Padroni di casa allo stadio ha portato, porta e porterà sempre e solo bandiere della As Roma, farà sempre e slogan per la
squadra della capitale».
Il vostro gruppo è nato lo scorso anno. Prima facevate parte di altri gruppi?
«Alcuni sì, altri no. Comunque tutti veniamo da una lunga vita di curva... D’altronde chi ama Roma, ama la Roma. questi colori, quel simbolo e quel nome s’incarnano al momento della nascita...».
Cosa significa per voi essere ultras?
«Amare la maglia più del giocatore, essere nostalgici di un calcio che sta sparendo, amare i numeri dall’1 all’11. Seguire la squadra ovunque,
portare lo striscione in ogni stadio. Essere ultras è essere oltre, oltre i decreti, oltre i seggiolini, oltre i tornelli».
Gli ultras sono contro le forze dell’ordine?
«Gli ultras sono contro ogni prepotenza ed ogni arroganza. Sia se viene fatta da un poliziotto, sia da uno pseudo tifoso che insulta un padre di famiglia che va allo stadio con il figlio per mano».
Cosa si può dire dopo i fischi di una parte della curva al minuto del silenzio per la morte dell’ispettore Raciti?
«Che i morti, tutti, vanno rispettati, ma che come al solito si è voluto esagerare. Esasperare...
Ogni domenica vengono insultati tifosi morti, eppure nessuno si scandalizza».
Oltre calcio e politica, fai parte di un gruppo musicale, La Peggio gioventù. Che obiettivi vi ponete attraverso la musica?
«Attraverso la musica vogliamo raccontare la nostra vita, le nostre conquiste, i nostri sogni, la nostra romanità... Ed anche il nostro amore
per Roma e la Roma».
Ultima: che opinione hai del "Il Romanista"?
«Il Romanista è il giornale del tifoso romanista quindi è il nostro giornale, anche se, a volte, tende troppo a sinistra. Comunque è un giornale libero ed averci dato spazio ne è l’ennesima riprova. 

15 ottobre 2007

Si sciolgono i PIRATES 2002 GIULIANOVA

fonte: PIRATES GIULIANOVA ;

Il gruppo PIRATES 2002 COMUNICA LO SCIOGLIMENTO.tale decisione è maturata dopo una riunione tra i membri del gruppo che in 5 anni di attivita' ha sempre onorato la curva e sostenuto ovunque il Giulianova anche nelle partite amichevoli e in quelle settimanali!Purtroppo con un ricambio generazionale che a Giulianova non c'è stato,l'apatia che ha colpito l'intera tifoseria, una repressione sempre piu' fortecontro il movimento ultras ITALIANO,ha fatto si che l'onore di rappresentare i PIRATES in giro x l' ITALIA era rimasto sulle spalle di pochi. non riusciendo piu' ha rappresentare al meglio cio' che in 5 anno abbiamo creato all' interno della curva abbiamo preso tale decisione! Ringraziamo chi ci ha sempre aiutato e rispettato , facciamo un grossi "in bocca al lupo al collettivo blasco",e a tutti gli ULTRAS ITALIANI affinchè continuino a combattere contro questo calcio malato!!! Comunque il nostro apporto a tutta la curva non verra' meno impegnandoci come sempre all'interno e all'esterno della curva pe rportare alto in nome di GIULIANOVA e combattere questi decreti sempre piu' anticostituzionali!!!!PIRATES 2002

Il giudice: ultrà ancora pericolosi

Fonte: espresso.repubblica.it

L´inchiesta punta a esplorare anche eventuali pressioni per i settori del merchandising e del servizio di security

La magistratura teme altri raid al San Paolo e in trasferta
Due dei 5 fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere
In una missiva un indagato dice di "stare sempre addosso" al dg Marino per i biglietti

Il rischio che le «condotte violente» possano ripetersi appare «concreto ed attuale»: è l´allarme del giudice Luigi Giordano, il magistrato che ha firmato l´ordine di custodia emesso mercoledì mattina nei confronti di cinque sostenitori del Napoli. Si temono azioni teppistiche dirette «ad ottenere vantaggi e utilità dal Calcio Napoli per le partite in casa e in trasferta», soprattutto alla luce «dell´inizio del campionato di Serie A e dell´amplificazione degli interessi economici e di immagine derivanti dalla partecipazione al massimo campionato». Opportunità fornite, ad esempio, dagli introiti collegati «alle partite in casa e in trasferta, per mezzo dei biglietti omaggio, contribuzioni all´organizzazione dei gruppi di supporter, gestione del marketing e del bagarinaggio». La preoccupazione per le intemperanze di alcune frange estreme ha fatto scattare il divieto per i tifosi napoletani di seguire la trasferta di Milano e ora anche quella in programma all´Olimpico dopo la sosta. Tutto questo senza contare l´episodio, sul quale sono ancora in corso accertamenti, della bottiglietta lanciata durante Napoli-Livorno che ha costretto la società a disputare a porte chiuse la gara successiva contro il Genoa.
L´inchiesta condotta dalla Digos e coordinata dal pm Antonio Ardituro prova intanto ad approfondire i risvolti del giro d´affari collegato al mondo del pallone, partendo dall´episodio che configura il reato di estorsione ai danni della società per i fatti sfociati nel lancio di petardi durante Napoli-Frosinone dello scorso torneo di serie B. Dalle indagini è emerso che il club aveva smesso di elargire un pacchetto di 100 biglietti omaggio ai Blu Tiger, associazione di tifosi che occupa una parte del settore distinti. Questo avrebbe determinato la ritorsione studiata, è la tesi dell´accusa, da uno dei capi dei Blu Tiger, Salvatore Piccirillo, in accordo con Alberto Mattera, uno dei leader del gruppo "Ultras ‘72" della Curva B.
Ma i magistrati ritengono che gli interessi in gioco vadano ben oltre gli introiti legati al bagarinaggio. Il giudice cita come esempio infatti «la gestione del servizio di "security"», anche in considerazione delle nuove norme «che prevedono l´utilizzo degli steward; i servizi bouvet, l´amministrazione delle attività di merchandising». Per nessuno di questi settori sono contestate accuse agli indagati. Resta però uno scenario sul quale la Digos e il suo dirigente, il vicequestore Vittorio Sbordone, mantengono grande attenzione e così anche la Procura. Ieri intanto sono iniziati i primi interrogatori. Davanti al giudice è comparso Francesco Ruggiero, il capo dei Blu Tiger il cui arresto per droga spinse la società a non fornire più i tagliandi. Assistito dall´avvocato Lucio Caccavale, Ruggiero si è avvalso della facoltà di non rispondere. Agli atti sono allegate anche alcune lettere spedite dal carcere nelle quali l´indagato, parlando proprio della questione-biglietti, fra le altre cose scrive: «Martellate il direttore (Pierpaolo Marino n.d.r.) stategli sempre addosso». Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche Vittorio Puglisi (difeso dall´avvocato Mario Bruno) l´ultrà considerato il materiale lanciatore dei petardi durante Napoli-Frosinone. Secondo l´accusa, avrebbe cucito uno stemma sul giubbino verde indossato al momento del fatto nel tentativo di «coprire eventuali tracce di bruciature causate dagli effetti degli scoppi dei petardi». 

Gli Ultras si difendono: “Mai contro il Napoli”.

fonte:tuttonapoli.net

“Ho sempre pagato biglietti ed abbonamenti, ho una mia attività con la quale vivo, nego di aver chiesto soldi ed ingressi alla società. E’ vero, sono considerato un capo ultras, ma non ho alcun interesse nel dare alle fiamme alla sala stampa del San Paolo”. Queste le dichiarazioni rilasciate al giudice Luigi Giordano da VB, storico capo degli Ultras72, in cella per l’incendio della tribuna stampa del San Paolo.
Nonostante i tabulati telefonici che confermerebbero l’imputazione, il leader della curva B contesta la sua partecipazione a quel raid: “Stavo nel mio circolo, in zona Gazebo, l’incendio non è opera mia”.
SP, accusato di estorsione insieme all’altro capo ultras AM, spiega: «Mio figlio gioca nella Primavera del Napoli, non avrei mai taglieggiato la società di mio figlio». 

12 ottobre 2007

Roma-Napoli a porte semi-chiuse e caos biglietti

il tempo.it

Trasferta vietata ai tifosi partenopei per la gara del 20, ma potranno acquistare i tagliandi nella Capitale e in provincia. È stata una riunione fiume quella di ieri presso l'Osservatorio delle manifestazioni sportive del Viminale. Iniziata poco dopo le 16, si è protratta per l'intero pomeriggio e le linee all'interno erano divergenti, soprattutto per la gara Roma-Napoli (rischio 4).

Una parte soffiava forte verso l'apertura totale dello stadio, l'altra linea mostrava con dati oggettivi l'acerrima rivalità che ha contraddistinto le due tifoserie negli ultimi anni. Ha vinto (in parte) quest'ultima, anche perchè hanno pesato molto gli incidenti dell'8 dicembre 2005, Coppa Italia, quando il bilancio della guerriglia urbana a Napoli fu da bollettino di guerra. Quindici poliziotti feriti, ventisette ultrà napoletani fermati, nonchè l'assalto al Commissariato di Polizia di San Paolo dove erano in stato di fermo alcuni ultrà partenopei. Ma non solo. Le informative giunte dalla questura di Napoli sui «movimenti» della tifoseria azzurra non erano affatto positive per l'ordine pubblico.
Settore ospiti chiuso, quindi, sabato 20 (orario da stabilire, probabile le 18) per il ritorno del Napoli in serie A nella Capitale e obbligo da parte della società giallorossa di vendere biglietti solo nella zona di Roma e provincia. Le misure restrittive per i tifosi partenopei sono identiche a quelle «sopportate» domenica scorsa a Milano contro l'Inter. E così come abbiamo visto a San Siro, anche a Roma vedremo, probabilmente, i tifosi napoletani sparsi nei vari settori dello stadio (curva nord in particolare) agitare bandierine e sciarpe e improvvisare mini settori di tifo organizzato. Al di là degli innumerevoli residenti e tifosi del Napoli a Roma, infatti, non sarà difficile anche a tutti gli altri napoletani fare un blitz a Roma, acquistare biglietti, e poi tornare il giorno della partita. Saranno, forse, 8 mila i tifosi del Napoli all'Olimpico. Molta sorpresa anche negli ambienti della società giallorossa. Ci si aspettava misure che potessero contenere meglio i possibili disordini (accesso consentito ai soli abbonati). Per il pubblico giallorosso è a rischio il derby del 31 ottobre. Dopo gli accoltellati di Roma-Inter, infatti, al prossimo episodio di violenza le restrizioni per la società giallorossa saranno pesanti.
Ma attenzione anche ai laziali, in vista della trasferta di Livorno. Stesso indice di rischio (4), ma possiblità concessa ai biancocelesti di andare in trasferta con il solo divieto di acquisto cumulativo dei tagliandi. Stessa decisione per Juventus-Genoa. Nella riunione si è anche discusso degli striscioni contro i tifosi del Napoli apparsi sabato sera a San Siro in Inter Napoli. «L'Osservatorio- si legge nel comunicato- ha stigmatizzato il comportamento di una frangia di tifosi interisti, responsabili dell'esposizione di striscioni dai contenuti offensivi ed anti-sportivi, auspicando un positivo esito dell'attività investigativa in attesa delle decisioni della giustizia sportiva». In mattinata inoltre si è riunito l'apposito gruppo di lavoro istituito in seno all'Osservatorio che ha analizzato le domande di «qualificazione» di cinque società di formazione intenzionate a preparare gli steward

OMICIDIO RACITI : La Cassazione: "Liberate A.S."

Il pg ha chiesto la scarcerazione del tifoso catanese per il solo reato di omicidio: in ogni caso il ragazzo rimarrà in comunità per i tafferugli mentre per l'omicidio verrà annullata definitivamente la custodia cautelare in carcere.

Roma, 7 dicembre 2007 - A.S., accusato dell'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti nello scorso febbraio in seguito ai disordini fuori dallo stadio di Catania, non deve tornare in carcere. Lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Oscar Cedrangolo, ai giudici della prima sezione penale chiamati oggi a decidere se accogliere o meno il ricorso del giovane divenuto da poco maggiorenne.

Il ricorso di A.S. è contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Catania che il 2 luglio scorso, accogliendo l'appello del pm, aveva disposto nuovamente la custodia cautelare in carcere per il giovane. Il carcere era stato revocato invece dal gip, lo scorso 3 giugno, per sopravvenuta mancanza di indizi. Attualmente A.S. si trova ai domiciliari in comunità per l'accusa di resistenza.

In sostanza Cedrangolo ha chiesto, per il solo reato di omicidio, la scarcerazione del ragazzo che attualmente, tuttavia, si trova in una comunità catanese per l'altra accusa a suo carico, di resistenza a pubblico ufficiale. L'unica per la quale, fra l'altro, è stata già formulata un'imputazione.

La decisione verrà presa entro oggi dalla prima sezione penale della suprema corte presieduta da Giorgio Santacroce. Se la Cassazione riterrà valida la richiesta del Pg e quindi riterrà di annullare senza rinvio l'ordinanza del riesame, il ragazzo resterà in comunità per i tafferugli mentre per l'omicidio verrà annullata definitivamente la custodia cautelare in carcere. Al contrario se la Cassazione dovesse respingere il ricorso presentato dal difensore di A.S., Giuseppe Lipera, il giovane verrà riarrestato e tornerà in carcere (dovrà quindi lasciare la comunità).

11 ottobre 2007

Roma-Napoli, rischio 4. Vietata ai tifosi napoletani e anticipata al sabato

Fonte: repubblica.it

Roma-Napoli è stata anticipata a sabato 20 ottobre alle ore 18 per motivi di ordine pubblico. La curva destinata ai tifosi del Napoli resterà chiusa. Lo ha deciso l'Osservatorio del Viminale. I biglietti nominativi saranno messi in vendita fino alle 19 del giorno precedente, e soltanto nella capitale. La Commissione si è divisa: alcuni membri sostengono che i napoletani potrebbero mischiarsi con i romanisti.

I tifosi del Napoli vengono così puniti ancora una volta: l'Osservatorio ha già vietato loro la trasferta di San Siro in casa dell'Inter. E proprio ieri, cinque ultrà della squadra azzurra sono stati arrestati a Napoli: sono accusati di estorsione.

La partita dell'Olimpico è stata considerata rischio 4. 

Il "Calcio" degli Speculatori

La Volkswagen, entrata nel mondo del calcio con il ruolo di Fornitore Ufficiale della Nazionale italiana, ha scelto di privilegiare gli aspetti più positivi e aggreganti dello sport più amato in Italia. La Nazionale, per esempio, è l’unica squadra che unisce tutti sotto la stessa bandiera, al di là della passione per le varie squadre di club. C’è poi il calcio giovanile, quello dei bambini e dei ragazzini, dove si respirano divertimento, passione e dove si sogna un futuro da campioni: la Volkswagen, proponendo con successo anche in Italia il torneo internazionale Junior World Master, ha dimostrato di credere anche in questo calcio che privilegia valori positivi.

Oggi, con il progetto “Scuola di tifo”, la Volkswagen esce dal rettangolo di gioco per dedicarsi a coloro che esprimono la propria passione per il calcio ai bordi del campo. Si tratta di un’iniziativa educativa rivolta agli alunni di quinta elementare, finalizzata a insegnare come esprimere la propria passione nel rispetto degli altri e con fair play. Fare il tifo a favore della propria squadra e non contro la squadra avversaria, sarà tra gli obiettivi del percorso educativo che metterà quindi in evidenza valori come rispetto, correttezza e civiltà.

“Scuola di tifo” si prefigge, con l’aiuto del personale docente delle scuole, di gettare le basi per una futura generazione di appassionatissimi tifosi che non perderanno mai di vista le regole della convivenza civile e di un rispettoso confronto dialettico in ambito sportivo.

A ogni classe che parteciperà al progetto, la Volkswagen invierà un kit in cui gli alunni potranno trovare gli strumenti didattici per seguire in classe il percorso formativo: opuscoli con il regolamento del gioco del calcio, poster che illustrano le regole del tifo secondo la Volkswagen e tessere per l’adesione alla “Scuola di tifo”. In più il kit comprende uno striscione che la classe dovrà personalizzare con slogan a favore della Nazionale italiana, osservando le regole del tifo positivo.

Lo striscione dovrà poi essere fotografato e inviato all’organizzazione del progetto “Scuola di tifo” che, attraverso un comitato appositamente costituito, sceglierà il lavoro migliore per ciascuna delle categorie Fantasia, Ironia ed Estetica. Le foto dei tre striscioni scelti saranno pubblicate su un quotidiano sportivo nazionale e le tre classi vincitrici parteciperanno a una gita scolastica di un giorno organizzata dalla Volkswagen, in una località di interesse culturale concordata con gli insegnanti.

E bravi!! Adesso conviene proprio entrare nel mondo del calcio per privilegiare gli affari delle aziende che si gestiscono!! Qualcuno riesce a vedere l’ipocrisia di questi personaggi?? Si esaltano gli aspetti positivi dello sport (ma quale sport?? “Lo sport” che li fa guadagnare??) e l’aggregazione di esso (quando il sistema ha intenzionalmente stroncato le Curve uniche portatrici di valori in un universo di affaristi...). E già i bambini, sfruttare addirittura la genuinità e la naturalezza dei piccoli... spingerli sin da giovani a concetti speculativi educarli verso orizzonti che fanno gli interessi di chi col calcio continua a mangiare!!

LA ROVINA SIETE VOI!!

10 ottobre 2007

Napoli: 5 ultras arrestati per estorsione

fonte: it.eurosport.yahoo.com
Cinque ultras del Napoli sono stati arrestati dagli agenti della Digos con l’accusa di estorsione ai danni del Napoli. Sono tutti maggiorenni i tifosi fermati nelle scorse ore nel capoluogo campano. Le indagini sul caso erano scattate dopo l’esplosione sul campo di un petardo durante la gara Napoli-Frosinone del 2 dicembre 2006, campionato di serie B 2006/07. Lo scoppio provoco’ la squalifica del campo del San Paolo, e la squadra partenopea fu costretta a disputare la gara successiva a porte chiuse e in campo neutro a Perugia contro il Mantova. Tra gli arrestati c’e’ anche un capo ultra della curva B, accusato anche di associazione a delinquere.

Bombe carta in cambio di biglietti omaggio

Fonte:tuttonapoli.net

Il filo unificante di questa inchiesta, e unificante nei rapporti tra gli Ultras '72 e i Blue Tiger, sono la continua, vessante richiesta di biglietti omaggio alla società

Alla tifoseria più violenta d'Italia, quella del Napoli, sono stati arrestati cinque capi. Violenti ed estorsori. Questa mattina all'alba la Digos di Napoli, su mandato del sostituto procuratore Antonio Ardituro, è entrata nelle case del centro storico di tre caporioni degli Ultras '72, la tifoseria organizzata più vecchia del SanPaolo, quella che occupa la parte centrale della Curva B, e di due capi dei Blue Tiger, gruppo dei Distinti.

Le accuse - intrecciate - sono di estorsione ai danni della società e di associazione a delinquere per reati contro le persone: incendi, danneggiamenti, resistenza a pubblico ufficiale. Il filo unificante di questa inchiesta, e unificante nei rapporti tra gli Ultras '72 e i Blue Tiger, sono la continua, vessante richiesta di biglietti omaggio alla società. Cento biglietti per ogni gruppo (e i gruppi toccati dall'inchiesta, a prescindere dagli arresti, sono almeno cinque) più altri tagliandi da avviare nell'amplissimo mercato del bagarinaggio e la possibilità di gestire fette del merchandising, ufficiale e in nero, del Napoli calcio.


E' una lunga storia estorsiva quella di Francesco "Bon Bon" Ruggiero, capo quarantenne e decisamente robusto dei Blue Tiger, di Vincenzo Busiello, capo della curva B e dei loro soci d'affari. Una storia messa sotto controllo dalla Digos per tutta la scorsa stagione. Il primo atto pesante si consumò nel febbraio 2005, quando due persone incendiarono di notte la tribuna stampa dello stadio San Paolo per far sapere ai giornalisti sportivi locali che, in un periodo di grande tensione dovuto al fallimento e alla retrocessione coatta in C del Napoli, non avrebbero dovuto occuparsi di ultras e biglietti gratuiti.

Il passo successivo dell'associazione da stadio è stato il "sequestro" di alcune televisioni locali, dalle quali far partire avvertimenti alla società, società che sul fronte delle agevolazioni ai gruppi violenti a lungo ha mantenuto un atteggiamento ambiguo. Quindi, è iniziato uno stillicidio di minacce, telefonate pesanti, incontri-scontri durante le feste dei Napoli club. Fino ad arrivare alla pioggia di bombe carta - partita dai Distinti - organizzata nel corso di Napoli-Frosinone del dicembre 2006, atto che portò alle "porte chiuse" per le gare interne della squadra di Reja e fece riaprire i rubinetti degli omaggi.

La procura ha poi ricostruito che i faccendieri dei Blue Tiger per organizzare la "pioggia con il Frosinone" (così viene definita in alcune telefonate intercettate) si erano serviti degli scafati Ultras '72, che in quella pomeridiana di serie B avevano scavalcato le recinzioni di curva, raggiunto i colleghi nei Distinti e organizzato con precisione geometrica la santabarbara pirotecnica.

Dallo scorso febbraio, dopo i fatti luttuosi di Catania e dopo aver scoperto che uno degli estorsori era stato arrestato per traffico di stupefacenti, la società Napoli ha smesso di elargire biglietti: il decreto Amato, pena severe sanzioni, aveva introdotto il tagliando nominale, utilizzabile solo dall'acquirente. Questo nuovo scudo protettivo utilizzato dal club ha fatto sì che il livello delle minacce degli ultras si alzasse ulteriormente. I primi avvertimenti sono stati fatti recapitare anche al presidente De Laurentiis e lo scorso agosto al direttore generale Pierpaolo Marino arrivò questa telefonata: "Ridacci i biglietti o storpiamo te e i tuoi figli". Le motivazioni di tanto accanimento le si possono capire ascoltando le conversazioni intercettate: "A Bon Bon, noi viviamo sui biglietti, noi viviamo di Napoli calcio", ricorda un ultrà al suo capo.

In questa stagione si è consumato l'ultimo atto: la bottiglietta lanciata durante Napoli-Livorno, sempre dal settore Distinti, che ha sfiorato un guardalinee. Squalifica del campo per un turno. La procura la scorsa settimana ha chiesto gli arresti, la Digos oggi all'alba è andata in centro storico a prelevare i cinque capi.

9 ottobre 2007

Procedimento disciplinare dell’Uefa su Dida. Anche i tifosi del Celtic nel mirino

09/10/2007 - fonte:calciodoc.com

La sceneggiata di Dida di mercoledì scorso in Champions a Glasgow non è andata giù all’Uefa che ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del portiere: la sua uscita dal campo in barella desta più di un sospetto; il caso sarà esaminato giovedì dalla Disciplinare, Organo di Controllo e Disciplina Uefa.
La confederazione europea del calcio aveva già chiesto chiarimenti al Milan sul comportamento del portiere, crollato a terra al 93’ dopo esser stato lievemente toccato da un tifoso scozzese entrato in campo al gol vittoria del Celtic.
Il procedimento contro il portiere, ma anche contro il Milan, è stato aperto sulla base dell’articolo 5 comma 1 del codice di disciplina, che obbliga "le sue federazioni affiliate, i club, giocatori e dirigenti ad attenersi ai principi di lealtà, integrità e sportività". Il caso Dida sarà esaminato dalla Disciplinare Uefa giovedì. Nello stesso giorno sarà esaminato il procedimento nei confronti del Celtic: il club scozzese è accusato di mancanze nell’organizzazione e di cattiva condotta dei suoi tifosi.

3 ottobre 2007

PIANURA-NOCERINA A PORTE CHIUSE?

Si fa sempre più probabile la disputa a porte chiuse della gara Pianura-Nocerina, big match della quinta giornata nel girone H di Serie D.
La limitata capienza del Simpatia, contrapposta alla richiesta di 900 tagliandi per i propri tifosi da parte della Nocerina, potrebbe indurre gli organi competenti a predisporre la disputa della gara senza pubblico.
In settimana diverse sono state le ipotesi. In prima istanza, la Nocerina aveva proposto alla dirigenza pianurese la disputa della gara al Nuovo De Cristofaro di Giugliano, con la possibilità di venire incontro al massiccio numero di sostenitori rossoneri pronti a seguire la squadra nella delicata trasferta.
Rifiutata questa ipotesi, il Pianura aveva dato disponibilità di 274 tagliandi per i sostenitori rossoneri, tanti quanti ne può contenere il settore ospiti del Simpatia. Scartata dalla società dei fratelli Cafasso anche la nuova proposta inoltrata dalla Nocerina Calcio, inerente un'inversione di settori in occasione della gara di domenica.
In ultima istanza, salvo clamorosi ripensamenti, la scelta di disputare la gara completamente a porte chiuse, con ingresso riservato ai soli accreditati dalle due società e agli organi di stampa.


calciocampania

2 ottobre 2007

Ascoli: si sciolgono anche gli Arditi99

ASCOLI PICENO - Un altro gruppo ultras della Curva Sud "Costantino Rozzi" ha ufficializzato il proprio scioglimento attraverso un comunicato ufficiale. Si tratta degli Arditi '99. Ne riportiamo integralmente il comunicato:

Il gruppo ultras ARDITI 1999 comunica, ufficialmente, il proprio scioglimento.
La decisione, sofferta e avvenuta dopo otto anni di militanza, è stata frutto di COERENZA, aggettivo che da sempre ci contraddistingue.
Motivo scatenante è stato un mancato ricambio generazionale (che in realtà come la nostra si fa maggiormente sentire), ed incomprensioni interne che si sono venute a creare negli ultimi tempi.
Inutile ribadire l'avvento di "LEGGI SPECIALI ANTI-ULTRAS" che sicuramente contribuiscono, ma non potranno mai essere scusante per uno scioglimento (NON SARANNO SICURAMENTE QUESTE A FERMARE IL MONDO ULTRAS).
Si può sciogliere un gruppo, ma non si possono sciogliere i suoi militanti.
Noi siamo ULTRAS, sette giorni su sette, e tali rimarremo, sempre presenti al fianco del nostro amato Picchio e sempre presenti sui gradoni della nostra amata CURVA SUD.
Un doveroso ringraziamento a tutto coloro che ci hanno creduto, che ci hanno seguito, ai diffidati e in particolare a chi non è più tra noi.
CIAO LELIO.

ARDITI 1999
- MILITANZA ULTRAS-

1 ottobre 2007

COMUNICATO ARDITI 1999 ASCOLI PICENO

COMUNICATO UFFICIALE ARDITI 1999 "CURVA SUD COSTANTINO ROZZI" ASCOLI PICENO

Il gruppo ultras ARDITI 1999 comunica, ufficialmente, il proprio scioglimento.
La decisione, sofferta, avvenuta dopo otto anni di militanza è stata frutto di COERENZA, aggettivo che da sempre ci contraddistingue.
Motivo scaturante è stato un mancato ricambio generazionale ( che in realtà come la nostra si fa maggiormente sentire) , ed incomprensioni interne che si sono venute a creare negli ultimi tempi.
Inutile ribadire l'avvento di " LEGGI SPECIALI ANTI-ULTRAS" che sicuramente contribuiscono, ma non potranno mai essere scusante per uno scioglimento( NON SARANNO SICURAMENTE QUESTE A FERMARE IL MONDO ULTRAS).
Si può sciogliere un gruppo, ma non si possono sciogliere i suoi militanti.
Noi siamo ULTRAS,sette giorni su sette, e tali rimarremo, sempre presenti al fianco del nostro amato Picchio e sempre presenti sui gradoni della nostra amata CURVA SUD.
Un doveroso ringraziamento a tutto coloro che ci hanno creduto, che ci hanno seguito, ai diffidati e in particolare a chi non è più tra noi CIAO LELIO.

ARDITI 1999
- MILITANZA ULTRAS-

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