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19 dicembre 2021

Comunicato Ottantanove MAI DOMI CHIETI

 

LA CURVA VOLPI VUOLE VINCERE! 
 
A tutto c'è un limite. Stiamo entrando nell'anno del centenario e la nostra gloriosa storia non può permettere che questa società continui ad umiliare questa città.
Abbiamo aspettato, pazienzato e soprattutto sostenuto ma a distanza di due anni nulla è cambiato. Continuano gli stessi errori di presunzione e dilettantismo ai quali più volte abbiamo chiesto di porre rimedio affidandosi a gente capace, ma é tutto caduto nel vuoto e non può essere la vittoria di un finto campionato di eccellenza a poter salvare questo fallimento societario e tecnico.
La salvezza è il minimo che ci aspettiamo, perché questa città e i nostri cento anni di storia dimostrano che meritiamo molto di più del subire umiliazioni in questi campionati squallidi.
Pretendiamo serietà e rispetto, e che si inizi a lavorare davvero per riportare Chieti e il Chieti dove merita.
Da ora in poi non saranno più tollerati errori. Ci aspettiamo una immediata e definitiva svolta, che per noi vuol dire TIRARE IMMEDIATAMENTE FUORI I SOLDI e non elemosinare, altrimenti chi non vuole il bene del Chieti farà i conti con noi.
Basta alibi e giustificazioni, tirate tutti fuori i coglioni. 
 
CURVA VOLPI VANTO DI CHIETI!

11 ottobre 2021

Comunicato curva Mare Cesena

 


Riapertura Stadi: Conta il quando, il quanto... e conta il come

Il dibattito sulla riapertura degli stadi si è incentrato quasi unicamente sulle percentuali: 50- 75-100 % sono diventati numeri quotidiani.
Le società, per provare a rattoppare (molto tardivamente) le falle dei loro bilanci disastrati, invocano il ritorno alla piena capienza e in questo ci trovano perfettamente allineati. Tra noi e loro, tuttavia, cambiano le finalità. Noi vogliamo rientrare per riprenderci il nostro pezzo di calcio, l’unico che ancora ci fa emozionare e ci ricorda il perché siamo ancora qui a provarci: gli spalti, gli amici, i ricordi che ti legano a una moltitudine di compagni di tifo, i rituali. E le società? Negli anni il calcio si è sempre più svenduto, principalmente alle televisioni. I ricavi dalla biglietteria rappresentano ormai un valore inferiore al 10% del totale. Se ne sono sempre fregati dei tifosi allo stadio, inseguendo sponsor e diritti tv in una corsa suicida che nemmeno la recente emergenza covid ha frenato. Nessuna politica di inclusione e coinvolgimento degli spettatori è stata messa in atto, col risultato che gli stadi italiani, da anni e ben prima della pandemia, erano e sono i più vuoti tra i campionati ritenuti di primo piano in Europa. Questa improvvisa presa di coscienza dell’importanza dei tifosi allo stadio ci pare molto sospetta; se poi la colleghiamo alle politiche di prezzi attuate in questa prima fase di campionato (quasi raddoppiati per l’assenza di abbonamenti) il sospetto che dietro l’invocazione dei tifosi allo stadio ci sia l’intenzione di farci pagare parte delle loro scelte dissennate diventa molto concreto.
A quando la riapertura al 100%? Non siamo noi a poterlo dire, sebbene abbiamo promosso e sottoscritto insieme a una cinquantina di tifoserie italiane un appello perchè ciò avvenga al più presto.
Nel frattempo crediamo sia bene iniziare a parlare del COME gli stadi e in particolare le curve potranno iniziare a riempirsi. La situazione è tutt’altro che semplice, ed è bene incominciare a prendere coscienza dello stato di fatto.
Al momento la normativa vigente in Italia indica alcuni punti fermi per quanto riguarda la permanenza nei settori dello stadio:

  • Lo spettatore ha il diritto/dovere di occupare il posto a lui assegnato e pertanto con l’acquisto del titolo di accesso si impegna a non occupare posti differenti;
  • È vietato Introdurre o esporre striscioni, cartelli, stendardi orizzontali, banderuole,
    documenti, disegni, materiale stampato o scritto e diversi da quelli esplicitamente
    autorizzati dal Gruppo Operativo per la Sicurezza (G.O.S.).
    L’inosservanza di queste indicazioni comporterà:
  • l’immediata risoluzione del contratto di prestazione, con il conseguente allontanamento dall’impianto del contravventore;
  • l’applicazione, da parte delle autorità competenti, della sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Qualora il contravventore risulti già sanzionato, nella stessa stagione sportiva anche in un impianto diverso, per la medesima violazione del regolamento d’uso, la sanzione può essere aumentata sino alla metà del massimo e può essere comminato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive (cd. DASPO);
    Tutto è ben specificato nel “regolamento d’uso dello stadio” (vedi per esempio quello della Sampdoria https://www.sampdoria.it/biglietteria/regolamento-stadio/) che viene accettato automaticamente da chi acquista un biglietto o l’abbonamento. L’origine di questo strumento repressivo non è recente: si basa sul famoso “decreto Pisanu” del 2005. Uno strumento che all’epoca avevamo aspramente contestato, con iniziative anche clamorose come la Gradinata vuota in Sampdoria-Inter di quell’anno https://www.ultrastito.com/sampdoria-inter-29-
    ottobre-2005.html
    .
    A distanza di 16 anni, poggiando su questo strumento, numerose persone in giro per l’Italia si sono viste recapitare una multa per “cambio posto”, altri alla seconda
    segnalazione sono stati diffidati. Oggi, con le prescrizioni integrative inserite nei regolamenti d’uso (ad esempio l’obbligo di mascherina o di distanziamento interpersonale), l’elenco delle “violazioni”
    in cui un tifoso può incappare finendo nelle maglie della repressione a totale discrezione della questura di turno, si è ulteriormente ampliato.
    Fino a quando questa normativa non verrà modificata, COVID o non Covid, la spada della
    repressione, aggravata dalla discrezionalità, sarà sulle teste di tutti i tifosi italiani.
    Eppure qualcosa si muove: nelle scorse settimane la società Us Avellino ha “promesso” ai propri tifosi la prossima creazione di “un settore dedicato al sostegno della squadra” https://www.usavellino1912.com/appello-alla-curva-sud-da…/.
    Cosa intende? In pratica un settore dove i tifosi possano fare il tifo nella maniera più libera possibile, stando in piedi e con gli strumenti di tifo liberi, come bandieroni, tamburi, megafoni.
    Utopia? Tutt’altro: questi settori esistono già in Germania, ad esempio, ma anche in Russia, in Austria e in altri paesi europei. Addirittura, e anche questa è notizia recente, anche in Inghilterra è in atto la creazione di settori dedicati al tifo, le cosiddette “safe standing area”. Esistono già le
    linee guida da parte della SGSA, l’autorità inglese che si occupa di sicurezza negli impianti sportivi https://sgsa.org.uk/…/09/SG01-Safe-standing-in-seated-
    areas.pdf
    e se le società interessate dal progetto presenteranno la documentazione richiesta le safe standing area saranno realtà già dal 1 gennaio 2022. Abbiamo letto con attenzione le linee guida e naturalmente non si sta parlando di un cambio di rotta totale. Si tratta pur sempre dello Stato in cui per 32 anni ha dominato la visione di stadi totalmente asettici, più simili a teatri, imposta dal celebre rapporto Taylor seguito alla strage di Sheffield del 1989 (che successive
    indagini hanno dimostrato essere stata causata non dalla folla in sovrannumero ma da una mala gestione dell’ordine pubblico).
    Si parla di braccialetti per identificare i tifosi nelle standing area, di pannelli di plexiglas per limitare i movimenti, di obbligo di occupare un determinato posto.
    Insomma, molte cose sono ben lontane dal nostro concetto di “tifo libero”. Tuttavia sia il caso di Avellino che quello inglese, rappresentano un piccolo passo verso la modifica delle accezioni inutilmente repressive che hanno contribuito ad allontanare la passione e tanti tifosi dagli stadi.
    Pertanto meritano l’attenzione e la consapevolezza di tutti.

fonte : Ultras Tito Cucchiaroni

Comunicato Curva Nord Monopoli

 

Comunicato Underfives Cremona

 

7 ottobre 2021

Addio allo storico ultras Fabio "Lu Gatto" (Freak Brothers)

 

E' morto all'età di 61 anni Fabio Fabrizi, da tutti conosciuto come 'Lu Gatto', tra i membri fondatori dello storico gruppo ultras Freak Brothers. Tutti sanno che gli ultras della Ternana si chiamavano così in omaggio al fumetto di Gilbert Shelton che raccontava le lisergiche e psichedeliche avventure dei tre fratelli Fat Freddy Freekowtski, Freewheelin' Franklin, Phineas T. Freakears. Il merito di quella scelta fu proprio di Fabio Fabrizi, che durante un 'pellegrinaggio' ad Amsterdam nel 1980 scoprì in un'emeroteca quel volumetto a colori con le strisce di questo fumetto strabiliante, per meglio dire 'stupefacente'.

Un fumetto che raccontava le passioni e le follie dei tre protagonisti che rispecchiavano quelle di un'intera generazione. Rendendo vivide le allucinazioni e assegnando al tempo stesso alla devianza un gioioso tratto costituente. Così nacque il mito dei Freak Brothers in curva Est, in poco tempo la mania dilagò in città anche grazie a magliette, adesivi, striscioni che venivano sfornati in quantità industriale e alle spettacolari coreografie che trovavano posto in curva. Erano gli anni in cui la Ternana cercava di barcamenarsi sui campi di Serie C, ma sugli spalti non c'era partita contro nessuna tifoseria avversaria.

Dietro all'estro creativo dei Freak Brothers c'era proprio 'Lu Gatto' a cui non si deve solo il merito di aver portato a Terni il nome 'Freak Brothers' ma anche quello di aver creato centinaia di adesivi originali e striscioni rimasti nella memoria collettiva. Ma soprattutto per aver fondato, insieme a Bibbo, Renzo Tolomei e Marcello Viali, un gruppo ultras capace in quegli anni di far parlare tutta Italia. Negli ultimi tempi si era dedicato a raccogliere e mettere da parte tantissime foto del tifo rossoverde, nel tentativo di recuperare e preservare la passione e la memoria per le Fere. Ultrà di tendenza metropolitana venivano definiti i Freak Brothers dalle altre curve italiane, trasgressivi, festosi e pensanti. Il mito dei Freak Brothers tra le prime, più apprezzate e temute curve di tutta Italia, lo si deve in primis a quel viaggio ad Amsterdam de 'Lu Gatto'.

fonte: Sportterni.it 




 

3 ottobre 2021

🏀 Scioglimento ORIGINAL FANS 1999

Come spesso accade nella vita, c’è sempre un inizio e una fine, e adesso è arrivato il momento di salutarci, il momento di dirci addio.
In 22 anni c’è stato un tempo fatto di sudore, di sacrifici, di conquiste, di gloriose cavalcate e di successi sportivi insperati, ma anche di tristi epiloghi.
Oggi si chiude la storia di un gruppo ULTRAS nato con un solo obiettivo: non lasciare mai sola la squadra di basket della nostra città!
Nessun’altra società se non la Felice Scandone 1948 rappresenterà gli ORIGINAL FANS 1999.
Per anni abbiamo portato in alto ed in giro per l’Italia e per l’Europa il bianco ed il verde, 12 lettere difese con onore, orgoglio e mentalità, una pezza SEMPRE presente, una pezza partita e SEMPRE tornata a casa, uno stile mai banale e sempre originale.
La nostra identità è legata al nostro passato e alla nostra storia perché “LA FEDE È UNA E NON VA TRADITA, PERCHÉ È LA SOLA DI TUTTA LA VITA, NE DEVI SCEGLIERE SOLTANTO UNA E PORTARLA NE CUORE CON TE!”. Era il lontano 2011 quando urlammo queste parole durante l’ennesima assemblea pubblica volta a salvare la nostra amata Scandone che avrebbe potuto scomparire.
Ebbene, a distanza di tanti anni, tutto questo non è cambiato, ma amaramente dobbiamo accettare il fatto che il “destino” ci ha consegnato il fallimento della nostra amata.
Sì, è così: dopo 22 anni il direttivo ORIGINAL FANS 1999 ha deciso di sciogliersi, in quanto quello per il quale noi siamo nati e per il quale abbiamo sofferto e lottato non esiste più.
Ringraziamo tutti coloro che non ci hanno mai appoggiato, quelli che ci hanno sempre criticato, quelli che ci guardavano sempre con aria di superiorità, quelli che ci odiavano, quelli che non aspettavano altro che questo momento.
Dal profondo del nostro cuore vogliamo ringraziare tutti quelli che nel corso di questi anni ci hanno supportato e sopportato, chi ci ha dato l’opportunità di salvare più volte la Scandone anche se dopo l’ha voluta morta, chi ci è stato amico e chi nemico, chi ha sempre preferito restare fuori con noi piuttosto che entrare a vedere la partita.
Grazie a tutti quelli che non aspettavano altro che “scontrarsi”, ma soprattutto vogliamo ringraziare tutte quelle persone e quei ragazzi che la domenica in curva o nei pullman ci hanno seguito.
Grazie ai nostri fradei veneziani, agli amici di Scafati, un saluto a tutte le curve d’Italia, quelle amiche e soprattutto a quelle nemiche.
Un ultimo e doveroso ringraziamento va ad ogni singolo componente del direttivo, da chi l’ha fondato all’ultimo entrato, al nostro amico ANGIOLÈ, agli amici diventati una seconda famiglia: insieme abbiamo fatto la storia, non un passo indietro, non un rammarico in tutti questi 22 anni pieni di orgoglio e di gloria, con la consapevolezza di aver fatto tutto nel rispetto della nostra amata SCANDONE, che ci ha resi protagonisti di un percorso stupendo.
Ci auguriamo che il basket ad Avellino possa tornare dove merita e che i più giovani possano piangere, ridere e gioire proprio come abbiamo fatto noi.
Da oggi ancora più di ieri noi potremmo sempre camminare a testa alta, fieri di non aver mai tradito il nostro amore, la nostra fede, i nostri ideali, i valori che verranno tramandati ai nostri figli.
Addio mio grande ed unico amore!
 
LUNGA VITA AGLI ULTRAS
Direttivo Original Fans Avellino 1999
Avellino 3 ottobre 2021

 

Ultras : Fiorentina - NAPOLI

 


Ultras : Bologna - LAZIO

 

21 settembre 2021

COSENZA - Como

 

Quarant'anni di Wsb Cesena

Ieri sera si è tenuta la festa del maggior gruppo organizzato del tifo bianconero.

 


Ultras in festa ieri sera. Il ritrovo è avvenuto all'"Orogel Stadium Dino Manuzzi" per i 40 anni delle Wsb Cesena (1981-2021).

Si tratta del maggior gruppo organizzato del tifo bianconero.

fonte: corrierecesenate.it

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