Un gruppo di persone - secondo quanto rende noto l´osservatorio sulla repressione - ha
manifestato
sotto il tribunale di Napoli in solidarietà con Diego Molino, 29 anni,
ultrà dei ´Mastiffs´, accusato di aver lanciato due molotov durante
Napoli-Milan, una delle quali
esplosa, e arrestato il 9 febbraio
scorso per l´inchiesta sul tifo violento due giorni dopo la guerriglia
tra tifosi per Udinese-Napoli. Molino è tuttora detenuto nel carcere di
Poggioreale.
"Un´inchiesta - sostiene Enzo de Vincenzo, del comitato
di solidarietà, sindacalista rdb - che non ha attinenza con i fatti di
Udine, ma viene tirata fuori dai cestini su vicende
vecchie, scorrelate tra loro e di assai dubbia consistenza".
Secondo
Dario Stefano Dell´Aquila referente di Antigone in Campania "se era
un´operazione così solida su vicende vecchie di mesi, perché questo uso a
orologeria dopo fatti che non vi avevano attinenza come Udine?
L´impressione è che si sia trattato di un provvedimento ´esemplare´ e
frettoloso da dare in pasto all´opinione pubblica e quindi per
definizione ingiusto. Possiamo pensare quello che vogliamo dei tifosi e
degli ultras
in particolare, ma questo non toglie che bisogna rispettare le garanzie di uno Stato di diritto".
"Molti
- riferisce una nota - erano presenti anche per le attività di Diego
nelle attività autogestite al rione Sanità (ha contribuito ad
organizzare il carnevale antirazzista con
centinaia di bambini, ma non ha potuto assistervi a causa degli arresti) e nelle lotte per la difesa dell´ambiente a Chiaiano".
"Noi
- sostiene - non riconosciamo Diego nell´immagine demonizzata che ne è
stata data in pasto alla stampa e aspettiamo di rivederlo subito con noi
nelle nostre attività quoitidiane".(ANSA).
⚠️ Abbiamo deciso di abilitare i commenti su tutti i post del Blog, senza alcuna forma di censura. ⚠️
Cerca nel blog
25 febbraio 2010
20 anni Boys-UTC
Segnaliamo le iniziative per celebrare i 20 di gemellaggio tra i Boys
Parma e gli Ultras Tito della Sampdoria, che si svilupperanno tra sabato
e domenica. Tutti gli ultras e tutti i tifosi, crociati e blucerchiati,
sono invitati.
Distinti saluti,
Boys Parma 1977
Quest'anno l'amicizia fra i Boys e gli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria compie 20 anni, una tappa importante di questo gemellaggio, che vogliamo festeggiare nel miglior modo possibile.
In attesa della gara, nella quale dovremo sgolarci dal primo al novantesimo per spingere il Parma alla vittoria, segnaliamo le iniziative a cui tutti gli ultras e tutti i tifosi, crociati e blucerchiati, sono invitati:
Partita Boys - Utc: come ogni anno le rappresentative dei due Gruppi proveranno a calciare il pallone! Appuntamento per le 18:30 presso il centro sportivo Stuard a S. Pancrazio.
Serata del gemellaggio: dalle 23:30, nel cuore dell'Oltretorrente, presso il Circolo Arci A. Zerbini in Via Bizio, angolo Borgo S. Caterina (a fianco dell'ex sede dell'Assistenza Pubblica, dietro all'edicola di Via Bixio). Birra, musica e cori: la serata andrà avanti ad oltranza!
Domenica, pranzo al Bar Gianni: come da qualche anno a questa parte, ci ritroveremo dalle ore 11:30, per un piccolo rinfresco.
"L'amicizia è come il vino, invecchiando migliora..."
Distinti saluti,
Boys Parma 1977
Quest'anno l'amicizia fra i Boys e gli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria compie 20 anni, una tappa importante di questo gemellaggio, che vogliamo festeggiare nel miglior modo possibile.
In attesa della gara, nella quale dovremo sgolarci dal primo al novantesimo per spingere il Parma alla vittoria, segnaliamo le iniziative a cui tutti gli ultras e tutti i tifosi, crociati e blucerchiati, sono invitati:
Partita Boys - Utc: come ogni anno le rappresentative dei due Gruppi proveranno a calciare il pallone! Appuntamento per le 18:30 presso il centro sportivo Stuard a S. Pancrazio.
Serata del gemellaggio: dalle 23:30, nel cuore dell'Oltretorrente, presso il Circolo Arci A. Zerbini in Via Bizio, angolo Borgo S. Caterina (a fianco dell'ex sede dell'Assistenza Pubblica, dietro all'edicola di Via Bixio). Birra, musica e cori: la serata andrà avanti ad oltranza!
Domenica, pranzo al Bar Gianni: come da qualche anno a questa parte, ci ritroveremo dalle ore 11:30, per un piccolo rinfresco.
"L'amicizia è come il vino, invecchiando migliora..."
24 febbraio 2010
Scioglimento Nevrotik Taranto
Fonte: "Comunicato Ufficiale Nevrotik Taranto"
In data odierna comunichiamo ufficialmente lo scioglimento del nostro gruppo. Motivo ufficiale della nostra sofferta decisione è stata la rottura tra i componenti dello stesso, per la diversa veduta nell’essere ultras. Vorremmo ringraziare tutti quelli che in questi nove anni hanno creduto in noi e chi ha fatto si che il Nevrotik tenesse in alto i veri valori ultras, sperando di averlo fatto al meglio!
Nevrotik Taranto
In data odierna comunichiamo ufficialmente lo scioglimento del nostro gruppo. Motivo ufficiale della nostra sofferta decisione è stata la rottura tra i componenti dello stesso, per la diversa veduta nell’essere ultras. Vorremmo ringraziare tutti quelli che in questi nove anni hanno creduto in noi e chi ha fatto si che il Nevrotik tenesse in alto i veri valori ultras, sperando di averlo fatto al meglio!
Nevrotik Taranto
23 febbraio 2010
Comunicato Ufficiale dei gruppi della NORD
Alessandria: Comunicato Ufficiale dei gruppi della NORD
Tutti
i gruppi della Gradinata Nord di Alessandria esprimono totale
dissenso riguardo la presunta strumentalizzazione sottolineata da
alcuni giornalisti in merito allo striscione esposto domenica scorsa a
Como, in cui si invitava il presidente bianchi a cedere l'Alessandria
calcio.
Abbiamo deciso di intervenire, prendendo una posizione, per sensibilizzare l'attuale proprietà a continuare a volere il massimo per i colori che portiamo in giro per l'Italia, senza alcuna forzatura o intervento esterno, e se qualcuno in tribuna era già a conoscenza di quanto sarebbe avvenuto di lì a poco è solo perché le nostre riunioni non sono carbonare né avvengono in scantinati polverosi, ma in luoghi dove tutti i frequentatori della gradinata sono liberi di intervenire ed esprimere una opinione.
Abbiamo duramente contestato il presidente Bianchi nei primi due anni di gestione, periodo in cui, grazie all'operato di persone incompetenti e/o in malafede siamo stati costretti a vivere stagioni da dimenticare, ma rendiamo atto all'attuale dirigenza di essere riuscita, in un triennio fantastico, a riportare i grigi in un campionato bello ed importante come la lega pro 1, facendo vivere a tutti gli appassionati alessandrini emozioni che sembrava oramai potessimo solo sognare.
Il merito di tutto ciò è naturalmente da condividere tra tutti i protagonisti, tra i quali il presidente, al quale tributeremo naturalmente un grande applauso ed un enorme grazie per il cammino intrapreso nel 2005.
Non siamo però degli sprovveduti, a dispetto di quello che pensano alcuni, e sappiamo benissimo le difficoltà attuali in cui la società si dibatte, cominciate nella scorsa primavera: allenatori delle giovanili che "fuggono" a Casale e Tortona, fornitori che vantano crediti destinati purtroppo a crescere, difficoltà e ritardi nel pagamento delle spettanze mensili di staff e giocatori. Non bisogna essere dei geni per rendersi conto di una situazione perlomeno difficile, a questo punto sanabile solamente con l'ingresso di nuovi capitali, che abbiano come unico interesse il bene dell'Alessandria calcio.
Già nel mese di dicembre, conoscendo questa situazione, avevamo chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente, durante il quale lo stesso ci aveva garantito che la stagione attuale sarebbe stata portata a termine senza problemi, per poi purtroppo venire smentito dai fatti.
Abbiamo già toccato il fondo nel 2003 e vorremmo in tutti i modi evitare che simili situazioni si possano ripetere, dopo aver dimostrato a tutta Italia che tipo di piazza è la nostra, soltanto l'idea di un nuovo disastro economico e conseguente discesa negli inferi del calcio ci fa rabbrividire.
Abbiamo sempre fatto il tifo per la maglia grigia e seguito questa squadra ovunque senza alcun interesse, soltanto spinti dalla nostra passione e naturalmente continueremo a farlo, indipendentemente da chi sarà protagonista in campo o dietro la scrivania.
GRADINATA NORD ALESSANDRIA U.S.
Abbiamo deciso di intervenire, prendendo una posizione, per sensibilizzare l'attuale proprietà a continuare a volere il massimo per i colori che portiamo in giro per l'Italia, senza alcuna forzatura o intervento esterno, e se qualcuno in tribuna era già a conoscenza di quanto sarebbe avvenuto di lì a poco è solo perché le nostre riunioni non sono carbonare né avvengono in scantinati polverosi, ma in luoghi dove tutti i frequentatori della gradinata sono liberi di intervenire ed esprimere una opinione.
Abbiamo duramente contestato il presidente Bianchi nei primi due anni di gestione, periodo in cui, grazie all'operato di persone incompetenti e/o in malafede siamo stati costretti a vivere stagioni da dimenticare, ma rendiamo atto all'attuale dirigenza di essere riuscita, in un triennio fantastico, a riportare i grigi in un campionato bello ed importante come la lega pro 1, facendo vivere a tutti gli appassionati alessandrini emozioni che sembrava oramai potessimo solo sognare.
Il merito di tutto ciò è naturalmente da condividere tra tutti i protagonisti, tra i quali il presidente, al quale tributeremo naturalmente un grande applauso ed un enorme grazie per il cammino intrapreso nel 2005.
Non siamo però degli sprovveduti, a dispetto di quello che pensano alcuni, e sappiamo benissimo le difficoltà attuali in cui la società si dibatte, cominciate nella scorsa primavera: allenatori delle giovanili che "fuggono" a Casale e Tortona, fornitori che vantano crediti destinati purtroppo a crescere, difficoltà e ritardi nel pagamento delle spettanze mensili di staff e giocatori. Non bisogna essere dei geni per rendersi conto di una situazione perlomeno difficile, a questo punto sanabile solamente con l'ingresso di nuovi capitali, che abbiano come unico interesse il bene dell'Alessandria calcio.
Già nel mese di dicembre, conoscendo questa situazione, avevamo chiesto ed ottenuto un incontro con il presidente, durante il quale lo stesso ci aveva garantito che la stagione attuale sarebbe stata portata a termine senza problemi, per poi purtroppo venire smentito dai fatti.
Abbiamo già toccato il fondo nel 2003 e vorremmo in tutti i modi evitare che simili situazioni si possano ripetere, dopo aver dimostrato a tutta Italia che tipo di piazza è la nostra, soltanto l'idea di un nuovo disastro economico e conseguente discesa negli inferi del calcio ci fa rabbrividire.
Abbiamo sempre fatto il tifo per la maglia grigia e seguito questa squadra ovunque senza alcun interesse, soltanto spinti dalla nostra passione e naturalmente continueremo a farlo, indipendentemente da chi sarà protagonista in campo o dietro la scrivania.
GRADINATA NORD ALESSANDRIA U.S.
22 febbraio 2010
Verona: dalla curva degli ospiti lanciate sei bombe carta
Fonte:larena.it
Sei bombe carta esplose dagli ultrà del Potenza allo stadio Bentegodi durante Verona-Potenza di ieri pomeriggio. Sei boati che sono riecheggiati nello stadio sollevando i fischi e gli sfottò dei veronesi. Ma anche nella curva sud a un certo punto s'è sentito un botto, seppur meno potente. La partita è terminata con un pari, ma queste dimostrazioni di inciviltà avranno strascichi per i potentini che sono arrivati allo stadio decisi a provocare. Le telecamere della Digos veronese erano posizionate per riprendere qualsiasi movimento strano accadesse dall'una piuttosto che dall'altra parte. E subito dopo il primo botto l'attenzione s'è concentrata su alcuni tifosi. Nelle prossime ore tutto il materiale registrato verrà «sbobinato», quindi osservato con attenzione e con la collaborazione della questura di Potenza sarà possibile risalire all'identità dei tifosi che hanno lanciato le bombe carta. Non ci sono stati feriti, ma avrebbero potuto esserci.
I tifosi sono riusciti a passare al filtraggio che ormai da tempo viene effettuato dagli steward dello stadio, ma in verità c'è anche da sottolineare che se aggeggi come questi vengono nascosti, per esempio, nelle mutande, diventa complicato trovarli a meno che ogni tifoso non venga spogliato completamente. Ed è impossibile anche soltanto ipotizzarli controlli simili.
La prevenzione diventa dunque parecchio difficile, ma a dare aiuto alle forze dell'ordine c'è il contributo video che quindi permetterà di arrivare all'identificazione di chi, quelle bombe carta le ha fatte deflagrare. La Digos veronese è già al lavoro e nelle prossime ore potrebbero scattare le prime denunce. La legge vieta di portare allo stadio petardi e qualsiasi altro artificio.
Sei bombe carta esplose dagli ultrà del Potenza allo stadio Bentegodi durante Verona-Potenza di ieri pomeriggio. Sei boati che sono riecheggiati nello stadio sollevando i fischi e gli sfottò dei veronesi. Ma anche nella curva sud a un certo punto s'è sentito un botto, seppur meno potente. La partita è terminata con un pari, ma queste dimostrazioni di inciviltà avranno strascichi per i potentini che sono arrivati allo stadio decisi a provocare. Le telecamere della Digos veronese erano posizionate per riprendere qualsiasi movimento strano accadesse dall'una piuttosto che dall'altra parte. E subito dopo il primo botto l'attenzione s'è concentrata su alcuni tifosi. Nelle prossime ore tutto il materiale registrato verrà «sbobinato», quindi osservato con attenzione e con la collaborazione della questura di Potenza sarà possibile risalire all'identità dei tifosi che hanno lanciato le bombe carta. Non ci sono stati feriti, ma avrebbero potuto esserci.
I tifosi sono riusciti a passare al filtraggio che ormai da tempo viene effettuato dagli steward dello stadio, ma in verità c'è anche da sottolineare che se aggeggi come questi vengono nascosti, per esempio, nelle mutande, diventa complicato trovarli a meno che ogni tifoso non venga spogliato completamente. Ed è impossibile anche soltanto ipotizzarli controlli simili.
La prevenzione diventa dunque parecchio difficile, ma a dare aiuto alle forze dell'ordine c'è il contributo video che quindi permetterà di arrivare all'identificazione di chi, quelle bombe carta le ha fatte deflagrare. La Digos veronese è già al lavoro e nelle prossime ore potrebbero scattare le prime denunce. La legge vieta di portare allo stadio petardi e qualsiasi altro artificio.
Sassaiola contro i tifosi del Catanzaro a Castellammare
Dopo una gara svoltasi senza problemi tra le tifoserie, ci ha pensato un gruppo di giovanissimi a scatenare i disordini.
Nei pressi del rione Savorito, alcuni ragazzini hanno lanciato sassi contro i pullman dei tifosi del Catanzaro.
Gli agenti di polizia che scortavano i mezzi sono intervenuti per sedare gli animi, quando i supporters calabresi sono scesi provando a farsi giustizia da sè: aggrediti anche i poliziotti.
Eppure, a parte qualche tensione nel finale di gara, era stata una gara tiratissima, con la giusta cornice di pubblico sugli spalti.
Lo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia ha registrato il record di paganti della stagione più i 585 abbonati.
Nutrita anche la rappresentanza di tifosi provenienti da Catanzaro al seguito della capolista per il big-match contro la Juve Stabia.
Sugli spalti è filato tutto liscio con soltanto cori di sfottò prima, durante e dopo la partita vinta dai gialloblù per 1-0 ma a rendere teso l’epilogo ci hanno pensato i soliti sconsiderati.
I tifosi del Catanzaro, sistemati nella curva Ferrovia, di solito riservata alle tifoserie ospiti, giunti in 500, hanno lasciato circa mezz’ora dopo la gara gli spalti per rientrare in Calabria, ma prima di raggiungere l’autostrada, i pullman dei tifosi del Catanzaro sono stati vittime di una sassaiola da parti di uno sparuto gruppo di ragazzini all’altezza del rione Savorito.
Alcune pietre hanno colpito i pullman che dopo poco hanno sostato lungo il tragitto.
I tifosi del Catanzaro, scortati da diverse volanti, tra cui alcune della questura di Reggio Calabria, sono scesi dai bus e hanno cercato di farsi giustizia da soli.
Ne è nata una colluttazione tra gli agenti e gli ultras del Catanzaro che hanno colpito con pietre gli agenti della polizia e le volanti.
Diversi agenti hanno riportato contusioni mentre il bilancio è di un fermo, un tifoso del Catanzaro, che adesso sarà sottoposto a Daspo e per lui scatterà il divieto ad assistere alle manifestazioni sportive.
Un ragazzino di Castellammare, invece, è stato portato e refertato presso l’ospedale stabiese San Leonardo: i medici gli hanno medicato una ferita al braccio che si è procurato mentre scappava via per cercare riparo in seguito alla sassaiola contro i pullman della tifoseria ospite.
Durante la gara, invece, non ci sono stati problemi di ordine pubblico anche se nel settore occupato dai sostenitori del Catanzaro sono esplosi diversi petardi di grossa entità, che però non hanno provocato danni a cose o a persone.
E’ stato fine gara che, invece, gli ultras del Catanzaro hanno cominciato ad inveire a più riprese nei confronti degli steward del Menti, con questi che stazionavano nel settore adiacente gli spogliatoi dello stadio mentre i tifosi del Catanzaro erano ancora chiusi in curva Ferrovia.
resport
Nei pressi del rione Savorito, alcuni ragazzini hanno lanciato sassi contro i pullman dei tifosi del Catanzaro.
Gli agenti di polizia che scortavano i mezzi sono intervenuti per sedare gli animi, quando i supporters calabresi sono scesi provando a farsi giustizia da sè: aggrediti anche i poliziotti.
Eppure, a parte qualche tensione nel finale di gara, era stata una gara tiratissima, con la giusta cornice di pubblico sugli spalti.
Lo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia ha registrato il record di paganti della stagione più i 585 abbonati.
Nutrita anche la rappresentanza di tifosi provenienti da Catanzaro al seguito della capolista per il big-match contro la Juve Stabia.
Sugli spalti è filato tutto liscio con soltanto cori di sfottò prima, durante e dopo la partita vinta dai gialloblù per 1-0 ma a rendere teso l’epilogo ci hanno pensato i soliti sconsiderati.
I tifosi del Catanzaro, sistemati nella curva Ferrovia, di solito riservata alle tifoserie ospiti, giunti in 500, hanno lasciato circa mezz’ora dopo la gara gli spalti per rientrare in Calabria, ma prima di raggiungere l’autostrada, i pullman dei tifosi del Catanzaro sono stati vittime di una sassaiola da parti di uno sparuto gruppo di ragazzini all’altezza del rione Savorito.
Alcune pietre hanno colpito i pullman che dopo poco hanno sostato lungo il tragitto.
I tifosi del Catanzaro, scortati da diverse volanti, tra cui alcune della questura di Reggio Calabria, sono scesi dai bus e hanno cercato di farsi giustizia da soli.
Ne è nata una colluttazione tra gli agenti e gli ultras del Catanzaro che hanno colpito con pietre gli agenti della polizia e le volanti.
Diversi agenti hanno riportato contusioni mentre il bilancio è di un fermo, un tifoso del Catanzaro, che adesso sarà sottoposto a Daspo e per lui scatterà il divieto ad assistere alle manifestazioni sportive.
Un ragazzino di Castellammare, invece, è stato portato e refertato presso l’ospedale stabiese San Leonardo: i medici gli hanno medicato una ferita al braccio che si è procurato mentre scappava via per cercare riparo in seguito alla sassaiola contro i pullman della tifoseria ospite.
Durante la gara, invece, non ci sono stati problemi di ordine pubblico anche se nel settore occupato dai sostenitori del Catanzaro sono esplosi diversi petardi di grossa entità, che però non hanno provocato danni a cose o a persone.
E’ stato fine gara che, invece, gli ultras del Catanzaro hanno cominciato ad inveire a più riprese nei confronti degli steward del Menti, con questi che stazionavano nel settore adiacente gli spogliatoi dello stadio mentre i tifosi del Catanzaro erano ancora chiusi in curva Ferrovia.
resport
15 febbraio 2010
Tensione tra i tifosi di Juve e Genoa
Juve: Scontri allo stadio, un agente ferito
Fonte: lastampa.it
Per un attimo si era temuto il peggio, quando i tifosi bianconeri, poco prima del pareggio della loro squadra, nel primo tempo, hanno cominciato a gettare contro i loro colleghi genoani petardi e anche qualche bomba carta, ma alla fine i tafferugli sono stati contenuti. Anche se un agente di polizia, tuttora ricoverato al Cto, ha riportato ferite al petto in quanto colpito da un petardo.
Dopo il primo lancio, gruppi di tifosi rossoblù hanno tentato di scavalcare le transenne per scontrarsi con gli juventini, ma gli agenti sono riusciti ad isolare le due tifoserie. Che hanno così continuato, normalmente, a guardare la partita. Al termine della quale i circa 1.500 tifosi del Genoa sono stati scortati fino ai loro pullman e alle auto e non si sono verificati più incidenti. I tafferugli sono stati fortemente condannati dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori che, con una nota, ha definito «vergognoso» il fatto che non sia stato sospeso l’incontro.
«Le telecamere hanno inquadrato molti bambini in mezzo ai tifosi che hanno tirato i petardi - spiega Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio - come mai tutto questo è stato possibile? Chi li aveva controllati prima? Perchè l’arbitro non ha chiuso subito l’incontro, come prevede la normativa vigente?». «È incredibile il permissivismo imperante - ha concluso Marziale - in quella che ormai è da considerarsi zona franca. Almeno si risparmi la retorica quando poi accadono tragedie e si pensi ad un modo per tutelare gli ignari spettatori in età evolutiva». La Digos sta visionando i filmati ripresi all’interno dello stadio e conta di riuscire al più presto ad identificare i responsabili.
Fonte: lastampa.it
Per un attimo si era temuto il peggio, quando i tifosi bianconeri, poco prima del pareggio della loro squadra, nel primo tempo, hanno cominciato a gettare contro i loro colleghi genoani petardi e anche qualche bomba carta, ma alla fine i tafferugli sono stati contenuti. Anche se un agente di polizia, tuttora ricoverato al Cto, ha riportato ferite al petto in quanto colpito da un petardo.
Dopo il primo lancio, gruppi di tifosi rossoblù hanno tentato di scavalcare le transenne per scontrarsi con gli juventini, ma gli agenti sono riusciti ad isolare le due tifoserie. Che hanno così continuato, normalmente, a guardare la partita. Al termine della quale i circa 1.500 tifosi del Genoa sono stati scortati fino ai loro pullman e alle auto e non si sono verificati più incidenti. I tafferugli sono stati fortemente condannati dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori che, con una nota, ha definito «vergognoso» il fatto che non sia stato sospeso l’incontro.
«Le telecamere hanno inquadrato molti bambini in mezzo ai tifosi che hanno tirato i petardi - spiega Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio - come mai tutto questo è stato possibile? Chi li aveva controllati prima? Perchè l’arbitro non ha chiuso subito l’incontro, come prevede la normativa vigente?». «È incredibile il permissivismo imperante - ha concluso Marziale - in quella che ormai è da considerarsi zona franca. Almeno si risparmi la retorica quando poi accadono tragedie e si pensi ad un modo per tutelare gli ignari spettatori in età evolutiva». La Digos sta visionando i filmati ripresi all’interno dello stadio e conta di riuscire al più presto ad identificare i responsabili.
9 febbraio 2010
Comunicato Ultras Tito Cucchiaroni
UTC
Comunicato del gruppo della Gradinata Sud Ultras Tito Cucchiaroni il quale si dissocia dai fischi rivolti domenica a Gigi Del Neri da una minoranza del pupplico blucerchiato.
"Rivolgiamo questo nostro pensiero a tutti i tifosi Sampdoriani. A noi i fischi non piacciono. Non ci piacciono i fischi rivolti verso chi veste o rappresenta la maglia del Doria. Non ci sono piaciuti i fischi durante Sampdoria - Bari, né quelli durante Sampdoria - Atalanta. Rispettiamo le opinioni di chi paga il biglietto dello stadio, ma conosciamo un solo modo di essere Sampdoriani: tifare la Sampdoria. Siamo convinti che chi fa parte dell'Unione Calcio Sampdoria farà tutto il possibile per onorare i colori che indossa, perciò vorremmo che in questo momento, chi ha a cuore i nostri colori, la nostra squadra e la nostra tifoseria rivoltasse tutta la spazzatura che ad arte ci stanno buttando addosso verso chi vuole il male della Sampdoria, verso chi cavalca un caso finito ancora prima di cominciare, scrivendo pagine, girando ore di trasmissioni al solo scopo di aizzarci per vederci l’uno contro l’altro. Questo è ciò che si conviene alla nostra splendida tifoseria, mostrare con orgoglio a tutta la città di che pasta sono fatti quei ragazzi blucerchiati sempre pronti a lottare per il bene della Sampdoria. Non cadiamo nelle trappole di chi vuole il male della Sampdoria e dei Sampdoriani! Per difendere un' effigie.
Ultras Tito Cucchiaroni"
Comunicato del gruppo della Gradinata Sud Ultras Tito Cucchiaroni il quale si dissocia dai fischi rivolti domenica a Gigi Del Neri da una minoranza del pupplico blucerchiato.
"Rivolgiamo questo nostro pensiero a tutti i tifosi Sampdoriani. A noi i fischi non piacciono. Non ci piacciono i fischi rivolti verso chi veste o rappresenta la maglia del Doria. Non ci sono piaciuti i fischi durante Sampdoria - Bari, né quelli durante Sampdoria - Atalanta. Rispettiamo le opinioni di chi paga il biglietto dello stadio, ma conosciamo un solo modo di essere Sampdoriani: tifare la Sampdoria. Siamo convinti che chi fa parte dell'Unione Calcio Sampdoria farà tutto il possibile per onorare i colori che indossa, perciò vorremmo che in questo momento, chi ha a cuore i nostri colori, la nostra squadra e la nostra tifoseria rivoltasse tutta la spazzatura che ad arte ci stanno buttando addosso verso chi vuole il male della Sampdoria, verso chi cavalca un caso finito ancora prima di cominciare, scrivendo pagine, girando ore di trasmissioni al solo scopo di aizzarci per vederci l’uno contro l’altro. Questo è ciò che si conviene alla nostra splendida tifoseria, mostrare con orgoglio a tutta la città di che pasta sono fatti quei ragazzi blucerchiati sempre pronti a lottare per il bene della Sampdoria. Non cadiamo nelle trappole di chi vuole il male della Sampdoria e dei Sampdoriani! Per difendere un' effigie.
Ultras Tito Cucchiaroni"
Tifo violento: tre gare del Napoli nel mirino della Digos
Sono tre gli episodi contestati ai quattro tifosi del Napoli arrestati (due hanno ottenuto i
domiciliari) questa mattina dalla Digos.
Il lancio di bottiglie molotov durante Napoli-Milan, giocata il 23 marzo 2008; la protesta attuata dai "Feddayn", uno dei gruppi del tifo organizzato delle curve durante Napoli-Chievo, ultima gara del campionato scorso, giocata il 31 maggio 2009, quando guando gli ultrà costrinsero alcune centinaia di tifosi ad abbandonare lo stadio circa 20´ prima del termine della partita; ed alcuni episodi di resistenza a pubblica ufficiale durante Napoli-Siena, del 27 settembre 2009, gara dell´attuale campionato.
Nel corso di una conferenza stampa la Digos ha mostrato uno dei filmati utilizzati per l´dentificazione dei quattro arrestati. Nelle immagini due di essi: F.Z. 32, anni, e C.M., 28, entrambi dei "Feddayn", invitano prima con megafono, poi facendo esplodere un petardo, gli altri spettatori ad uscire dallo stadio. Ai due è stato contestato il reato di violenza privata e sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Più pesante la posizione di D. M., 29 anni, dei "Mastiffs", accusato di aver lanciato due molotov durante Napoli-Milan, una delle quali esplosa.
Infine F.D. C., 36 anni, è accusato di aver forzato uno dei varchi d´ ingresso prima di Napoli-Siena e di aver colpito a calci e pugni gli agenti che lo avevano bloccato. Le indagini sono state condotte dal pool di pm istituito dalla Procura per perseguire i reati legati al tifo calcistico e composto dai pm Antonello Ardituro, Vincenzo Barone e Danilo de Simone, e guidato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo.
ansa.it
Il lancio di bottiglie molotov durante Napoli-Milan, giocata il 23 marzo 2008; la protesta attuata dai "Feddayn", uno dei gruppi del tifo organizzato delle curve durante Napoli-Chievo, ultima gara del campionato scorso, giocata il 31 maggio 2009, quando guando gli ultrà costrinsero alcune centinaia di tifosi ad abbandonare lo stadio circa 20´ prima del termine della partita; ed alcuni episodi di resistenza a pubblica ufficiale durante Napoli-Siena, del 27 settembre 2009, gara dell´attuale campionato.
Nel corso di una conferenza stampa la Digos ha mostrato uno dei filmati utilizzati per l´dentificazione dei quattro arrestati. Nelle immagini due di essi: F.Z. 32, anni, e C.M., 28, entrambi dei "Feddayn", invitano prima con megafono, poi facendo esplodere un petardo, gli altri spettatori ad uscire dallo stadio. Ai due è stato contestato il reato di violenza privata e sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Più pesante la posizione di D. M., 29 anni, dei "Mastiffs", accusato di aver lanciato due molotov durante Napoli-Milan, una delle quali esplosa.
Infine F.D. C., 36 anni, è accusato di aver forzato uno dei varchi d´ ingresso prima di Napoli-Siena e di aver colpito a calci e pugni gli agenti che lo avevano bloccato. Le indagini sono state condotte dal pool di pm istituito dalla Procura per perseguire i reati legati al tifo calcistico e composto dai pm Antonello Ardituro, Vincenzo Barone e Danilo de Simone, e guidato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo.
ansa.it
7 febbraio 2010
UDINESE - NAPOLI SCONTRI TRA I TIFOSI PRIMA DELLA PARTITA
Prepartita tesissimo al Friuli di Udine dove all´esterno dello stadio
sono venuti a contatto i tifosi bianconeri e quelli del Napoli. I
tafferugli sono iniziati all´esterno della curva che ospita i tifosi
dell´Udinese.
Secondo Sky sport ci sarebbe anche un accoltellato e sarebbe un ultrà dell´Udinese. Ci sono stati attimi di tensione all´esterno del Friuli dove adesso sono intervenuti poliziotti in assetto antisommossa che sembrano essere riusciti a riportare la calma a fatica. La Digos, invece, ha smentito la notizia che si era diffusa che voleva un ultrà dell´Udinese accoltellato.
Il bilancio dei feriti negli scontri allo stadio Friuli, avvenuti prima di Udinese-Napoli, sono
quattro. Lo ha reso noto la Questura friulana. Tutti i feriti sono rimasti contusi in modo lieve e sono stati già dimessi dall´ospedale dove erano stati trasportati. In un primo scontro tra opposte tifoserie - causato, secondo una prima ricostruzione, da un gruppo di tifosi napoletani - sono rimasti feriti due friulani: uno colpito alla testa in modo
lieve, l´altro ad una gamba da un´arma da taglio.
Il secondo scontro si è svolto quasi davanti all´ingresso della tribuna centrale. Nella violenta sassaiola sono rimasti feriti, sempre in modo lieve, un poliziotto e un altro tifoso
friulano, entrambi colpiti alla testa. Sono state danneggiate anche diverse automobili parcheggiate da tifosi che erano già entrati all´interno dell´impianto.
Sono stati poi fermati all´area di
servizio di Gonars (Udine) dell´autostrada A4, Venezia-Trieste,
i presunti autori degli scontri allo stadio Friuli prima della
partita tra Udinese e Napoli. Lo ha reso noto la Questura
friulana.
Si tratta di otto tifosi napoletani che stavano rientrando
probabilmente per paura di essere arrestati. Sono stati portati
in Questura ad Udine per essere interrogati. (ANSA).
Secondo Sky sport ci sarebbe anche un accoltellato e sarebbe un ultrà dell´Udinese. Ci sono stati attimi di tensione all´esterno del Friuli dove adesso sono intervenuti poliziotti in assetto antisommossa che sembrano essere riusciti a riportare la calma a fatica. La Digos, invece, ha smentito la notizia che si era diffusa che voleva un ultrà dell´Udinese accoltellato.
Il bilancio dei feriti negli scontri allo stadio Friuli, avvenuti prima di Udinese-Napoli, sono
quattro. Lo ha reso noto la Questura friulana. Tutti i feriti sono rimasti contusi in modo lieve e sono stati già dimessi dall´ospedale dove erano stati trasportati. In un primo scontro tra opposte tifoserie - causato, secondo una prima ricostruzione, da un gruppo di tifosi napoletani - sono rimasti feriti due friulani: uno colpito alla testa in modo
lieve, l´altro ad una gamba da un´arma da taglio.
Il secondo scontro si è svolto quasi davanti all´ingresso della tribuna centrale. Nella violenta sassaiola sono rimasti feriti, sempre in modo lieve, un poliziotto e un altro tifoso
friulano, entrambi colpiti alla testa. Sono state danneggiate anche diverse automobili parcheggiate da tifosi che erano già entrati all´interno dell´impianto.
Sono stati poi fermati all´area di
servizio di Gonars (Udine) dell´autostrada A4, Venezia-Trieste,
i presunti autori degli scontri allo stadio Friuli prima della
partita tra Udinese e Napoli. Lo ha reso noto la Questura
friulana.
Si tratta di otto tifosi napoletani che stavano rientrando
probabilmente per paura di essere arrestati. Sono stati portati
in Questura ad Udine per essere interrogati. (ANSA).
4 febbraio 2010
ANTEPRIMA DELLA LETTERA DI PAPA' SANDRI AGLI INTERISTI
Amici interisti della Curva Nord, decidere di essere oggi qui in mezzo a
voi è stato naturale. Dopo tanto tempo rimetto piede in uno stadio di
calcio, che oltretutto non è neanche quello della mia Lazio, ma dista
centinaia di chilometri dalla mia città. Lo faccio perché sentivo di
farlo.
Quel maledetto 11 Novembre 2007 mio figlio Gabriele era partito da Roma per venire proprio qui a Milano, a guardarsi Inter-Lazio come aveva fatto altre volte. Da allora non è più tornato a casa per colpa di un poliziotto che lo ha ucciso con un colpo di pistola sparato contro la sua macchina in movimento sull'Autostrada del Sole. Da allora voi, amici interisti, non lo avete mai dimenticato e ogni cosa che avete fatto per ricordarlo è servita (eccome!) alla nostra famiglia per farci capire che non siamo soli in questa battaglia di verità e giustizia.
Vi voglio ringraziare per gli striscioni e i cori che da oltre 2 anni scandite puntualmente per ricordare Gabriele. Grazie per quella meravigliosa scenografia allestita in Curva Nord, quando il nome di mio figlio venne formato da migliaia di cartoncini sotto la scritta “Sarei sempre con noi!”. Grazie per gli articoli pubblicati su L'Urlo della Nord e per le foto scattate con i giocatori dell'Inter, che a San Siro hanno posato con la scritta GIUSTIZIA PER GABRIELE. Grazie per i manifesti affissi nella città di Milano e in altri centri della Lombardia. Grazie per la maglietta nerazzurra che ci avete portato a Roma con le firme dei vostri calciatori. Grazie di cuore per tutta questa solidarietà umana, sincera e leale, che ci riscalda il cuore e che fa capire - qualora ce ne fosse ancora bisogno - che proprio il mondo delle curve, e voi ne siete la riprova, è quello che più di altri ha avuto il coraggio di schierarsi dalla parte della verità, senza peli sulla lingua, per una giustizia uguale per tutti.
A breve il Tribunale di Firenze fisserà l'appello del processo. Confido nella magistratura affinché possa essere ribaltata la vergognosa sentenza di primo grado che, senza ritegno, ha graziato l'assassino di mio figlio, offendendo l'intelligenza di milioni di italiani che hanno capito quanta sofferenza la mia famiglia è costretta a subire. Ma oggi sono qui con voi per dirvi ancora semplicemente grazie, GRAZIE di tutto. Anche a nome di mio figlio Cristiano, che un anno fa avete ospitato proprio fuori la Curva Nord e a nome di Daniela, la mamma di Gabriele.
Siete voi i veri Campioni d'Italia.
Campioni nella vita e nel coraggio dell'onestà.
Vi porto tutti nel cuore, uno ad uno.
Giorgio Sandri, papà di Gabriele.
Quel maledetto 11 Novembre 2007 mio figlio Gabriele era partito da Roma per venire proprio qui a Milano, a guardarsi Inter-Lazio come aveva fatto altre volte. Da allora non è più tornato a casa per colpa di un poliziotto che lo ha ucciso con un colpo di pistola sparato contro la sua macchina in movimento sull'Autostrada del Sole. Da allora voi, amici interisti, non lo avete mai dimenticato e ogni cosa che avete fatto per ricordarlo è servita (eccome!) alla nostra famiglia per farci capire che non siamo soli in questa battaglia di verità e giustizia.
Vi voglio ringraziare per gli striscioni e i cori che da oltre 2 anni scandite puntualmente per ricordare Gabriele. Grazie per quella meravigliosa scenografia allestita in Curva Nord, quando il nome di mio figlio venne formato da migliaia di cartoncini sotto la scritta “Sarei sempre con noi!”. Grazie per gli articoli pubblicati su L'Urlo della Nord e per le foto scattate con i giocatori dell'Inter, che a San Siro hanno posato con la scritta GIUSTIZIA PER GABRIELE. Grazie per i manifesti affissi nella città di Milano e in altri centri della Lombardia. Grazie per la maglietta nerazzurra che ci avete portato a Roma con le firme dei vostri calciatori. Grazie di cuore per tutta questa solidarietà umana, sincera e leale, che ci riscalda il cuore e che fa capire - qualora ce ne fosse ancora bisogno - che proprio il mondo delle curve, e voi ne siete la riprova, è quello che più di altri ha avuto il coraggio di schierarsi dalla parte della verità, senza peli sulla lingua, per una giustizia uguale per tutti.
A breve il Tribunale di Firenze fisserà l'appello del processo. Confido nella magistratura affinché possa essere ribaltata la vergognosa sentenza di primo grado che, senza ritegno, ha graziato l'assassino di mio figlio, offendendo l'intelligenza di milioni di italiani che hanno capito quanta sofferenza la mia famiglia è costretta a subire. Ma oggi sono qui con voi per dirvi ancora semplicemente grazie, GRAZIE di tutto. Anche a nome di mio figlio Cristiano, che un anno fa avete ospitato proprio fuori la Curva Nord e a nome di Daniela, la mamma di Gabriele.
Siete voi i veri Campioni d'Italia.
Campioni nella vita e nel coraggio dell'onestà.
Vi porto tutti nel cuore, uno ad uno.
Giorgio Sandri, papà di Gabriele.
Inter-Cagliari: In curva il padre di Sandri
Fonte"calciomercato.com"
Domenica 7 febbraio ospite d'eccezione a Milano per Inter-Cagliari. In Curva Nord ci sarà Giorgio Sandri, deciso a ringraziare i tifosi di tutta Italia per la solidarietà e la vicinanza sinora dimostrata. A San Siro sarà accompagnato dallo scrittore Maurizio Martucci, autore del libro inchiesta “11 Novembre 2007, l'uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia della Repubblica”. Particolarmente sentito sarà l'abbraccio con il popolo interista, protagonista di numerose iniziative tese a sensibilizzare l'opinione pubblica nella richiesta di giustizia per Gabriele, ora che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze si appresta a fissare la data per celebrare l'appello del processo contro Luigi Spaccarotella, l'agente della Polizia di Stato condannato in primo grado a soli 6 anni per l'uccisione di Gabbo.
Giorgio Sandri, che dovrebbe incontrare anche l'ex giocatore laziale Goran Pandev, ringrazia il presidente dell’Inter, Massimo Moratti: "Con la nostra famiglia è stato un gran signore, ci è stato vicino con discrezione e solidarietà" e ha scritto una lettera aperta ai tifosi nerazzurri attraverso le pagine della fanzine L'Urlo della Nord nel numero in distribuzione proprio domenica. Tra una settimana si replica in Sicilia: Catania si sta preparando ad ospitare un incontro pubblico dal tema: "Gabriele aspetta giustizia!".
Domenica 7 febbraio ospite d'eccezione a Milano per Inter-Cagliari. In Curva Nord ci sarà Giorgio Sandri, deciso a ringraziare i tifosi di tutta Italia per la solidarietà e la vicinanza sinora dimostrata. A San Siro sarà accompagnato dallo scrittore Maurizio Martucci, autore del libro inchiesta “11 Novembre 2007, l'uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia della Repubblica”. Particolarmente sentito sarà l'abbraccio con il popolo interista, protagonista di numerose iniziative tese a sensibilizzare l'opinione pubblica nella richiesta di giustizia per Gabriele, ora che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze si appresta a fissare la data per celebrare l'appello del processo contro Luigi Spaccarotella, l'agente della Polizia di Stato condannato in primo grado a soli 6 anni per l'uccisione di Gabbo.
Giorgio Sandri, che dovrebbe incontrare anche l'ex giocatore laziale Goran Pandev, ringrazia il presidente dell’Inter, Massimo Moratti: "Con la nostra famiglia è stato un gran signore, ci è stato vicino con discrezione e solidarietà" e ha scritto una lettera aperta ai tifosi nerazzurri attraverso le pagine della fanzine L'Urlo della Nord nel numero in distribuzione proprio domenica. Tra una settimana si replica in Sicilia: Catania si sta preparando ad ospitare un incontro pubblico dal tema: "Gabriele aspetta giustizia!".
Iscriviti a:
Post (Atom)
Post più recente
Al Maradona uno striscione per Giulia Tramontano
Nel cuore della festa scudetto del Napoli, allo stadio Maradona, tra i numerosi striscioni esposti dai tifosi, uno si distingue per ricordar...