COMUNICATO UFFICIALE FELSINEI BOLOGNA
I FELSINEI con la loro presenza a Trieste si sono ufficialmente e
definitivamente dissociati da qualsiasi tipo di iniziativa presa dagli
altri gruppi della curva “A.Costa.”
Rimanendo coerenti con quelli che sono i nostri principi fondamentali,
abbiamo categoricamente deciso, una volta per tutte, di prendere le
distanze da certi personaggi che vogliono portare avanti le iniziative
di “movimento ultras”, senza essersi resi conto che i veri problemi
sono altrove, e che con il loro comportamento nuociono gravemente alla
credibilità e alla rispettabilità del Bologna e dei suoi tifosi.
Dove erano questi signori mentre gli ultras del Messina bloccavano lo
stretto, quelli del Toro minacciavano di boicottare le olimpiadi e
quelli del Genoa mettevano a ferro e fuoco la città?
Probabilmente a rilasciare interviste o ad applaudire il loro
presidente Gazzoni, la vera rovina del calcio a Bologna.
Gli indecorosi spettacoli calcistici visti negli ultimi anni al
Dall’Ara dovrebbero far riflettere i presunti capi curva, sempre
contrari a contestare squadre scandalose come quella dello scorso
campionato e allenatori incapaci.
Il loro servilismo e la loro staticità nei confronti di un presidente
che sta portando una gloriosa società come il Bologna alla deriva ci
disgusta e non intendiamo adeguarci in nessun moda questo sistema.
Riteniamo che le vere persone da contestare siano quelle che hanno
ridotto il Bologna ad una squadretta di provincia che non ha nessun
peso a livello politico.
Avremmo voluto vedere certe persone manifestare in piazza quando 5
membri del nostro gruppo erano in carcere, in seguito agli scontri del
dopo partita di
Bologna – Parma.
Vogliamo ricordare che tuttora non esistono vere prove che dimostrino
il coinvolgimento dei 5 ragazzi in quello che è successo nel finale di
partita.
Queste sono le battaglie che noi combattiamo.
Le altre iniziative decise dalle menti di “movimento ultras”, ovvero
dai bergamaschi e dai bresciani, a noi non interessano.
Non siamo abituati a prendere ordini da persone che in anni di
manifestazioni e apparizioni televisive non hanno ottenuto niente.
La repressione non ci piace, ma odiamo il servilismo.
Nessuno potrà mai decidere per noi.
Eternamente fieri.
Boia chi molla
FELSINEI a.c.a.b. 88
Cani sciolti
Quartiere Barca
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29 agosto 2005
23 agosto 2005
Genoa: comunicato stampa della tifoseria organizzata
La T.O. riunita in tutte le sue componenti decide di intervenire su due
questioni che riteniamo fondamentali per il futuro del Genoa e della sua
tifoseria.
In relazione agli articoli apparsi sui quotidiani genovesi sull'indirizzo politico di uno o più gruppi della Nord, ci preme chiarire che la politica non fa parte del nostro modo di vivere il Genoa e che ogni tentativo di dividerci non fa altro che cementare la nostra amicizia e il nostro rispetto per tutti i fratelli genoani; pertanto concludiamo questa vergognosa pagina di disinformazione dichiarando la gradinata nord UN ENCLAVE ULTRA' che niente e nessuno potrà dividere. Con questo riteniamo chiuso l'argomento politica in gradinata.
Il secondo punto vede subito alla prova la nostra unità d'intenti, invitiamo quindi i Tifosi del Genoa ad un'altra grande e commovente prova d'amore.
Alziamoci e andiamo fratelli, stringiamoci intorno al Vecchio Balordo, prendiamolo per mano per riportarlo lassù dove si possano vedere le stelle, non ha importanza da dove ricominceremo, noi lo faremo e lo faremo tutti insieme, perchè è un intero popolo che è stato ferito, ed è un intero popolo che risorgerà.
Chiediamo quindi ai Tifosi del Genoa, non solo di non restituire gli abbonamenti, ma di partecipare numerosi alle gare casalinghe ed in trasferta.
Noi sappiamo quanta invidia suscita il nostro amore, per questo siamo disposti a lottare per il nostro orgoglio e per il Genoa fino a che sorgerà il sole e fino a che scorreranno i fiumi......
FINO ALLA VITTORIA!
In ultimo vorremmo ringraziare le migliaia di Genoani che senza farsi intimorire si sono schierati al nostro fianco per combattere per il Grifone; non lo dimenticheremo mai!
In relazione agli articoli apparsi sui quotidiani genovesi sull'indirizzo politico di uno o più gruppi della Nord, ci preme chiarire che la politica non fa parte del nostro modo di vivere il Genoa e che ogni tentativo di dividerci non fa altro che cementare la nostra amicizia e il nostro rispetto per tutti i fratelli genoani; pertanto concludiamo questa vergognosa pagina di disinformazione dichiarando la gradinata nord UN ENCLAVE ULTRA' che niente e nessuno potrà dividere. Con questo riteniamo chiuso l'argomento politica in gradinata.
Il secondo punto vede subito alla prova la nostra unità d'intenti, invitiamo quindi i Tifosi del Genoa ad un'altra grande e commovente prova d'amore.
Alziamoci e andiamo fratelli, stringiamoci intorno al Vecchio Balordo, prendiamolo per mano per riportarlo lassù dove si possano vedere le stelle, non ha importanza da dove ricominceremo, noi lo faremo e lo faremo tutti insieme, perchè è un intero popolo che è stato ferito, ed è un intero popolo che risorgerà.
Chiediamo quindi ai Tifosi del Genoa, non solo di non restituire gli abbonamenti, ma di partecipare numerosi alle gare casalinghe ed in trasferta.
Noi sappiamo quanta invidia suscita il nostro amore, per questo siamo disposti a lottare per il nostro orgoglio e per il Genoa fino a che sorgerà il sole e fino a che scorreranno i fiumi......
FINO ALLA VITTORIA!
In ultimo vorremmo ringraziare le migliaia di Genoani che senza farsi intimorire si sono schierati al nostro fianco per combattere per il Grifone; non lo dimenticheremo mai!
22 agosto 2005
Comunicato ufficiale "Brigata Speloncia"
- A tutti i giornalisti (?) che si sono occupati e si occuperanno della vicenda Genoa e relative manifestazioni di protesta.
- A tutti i genoani.
- A tutti i gruppi ultrà d'Italia.
Per la prima volta, e con vivo disappunto, ci vediamo costretti ad utilizzare un mezzo mediatico, che non ci appartiene per cultura, come internet. Ma dovendo smentire infamie di "pennivendoli" che hanno a disposizione risme di carta bianca da inzozzare con il loro prezzolato inchiostro per fare informazione distorta, faremo di necessità virtù.
L'obiettivo di questo comunicato è quello di smentire o quantomeno correggere e chiarire quanto apparso sui quotidiani genovesi, ed in particolare sul Secolo XIX, nei giorni 20 agosto 2005 e 21 Agosto 2005, in merito alla Brigata Speloncia.
1) In relazione all'articolo apparso sul Secolo XIX del 20 agosto 2005 smentiamo categoricamente che la Brigata Speloncia, direttamente o tramite qualsiasi suo componente, abbia mai minacciato di morte il presidente del Genoa Enrico Preziosi o suo figlio Matteo. Ci stupiamo, ma non troppo visto le menti eccelse che affollano la redazione del Secolo, che chi ha redatto l'articolo possa aver dato spazio a minacce di fanfaroni che si nascondono dietro ad un computer. La Brigata Speloncia fino ad oggi non ha mai scritto su internet….questo sia chiaro a tutti!!!
2) In relazione agli articoli a pagina 3 del Secolo del 21 Agosto 2005, laddove si definisce la Brigata Speloncia "…un gruppetto di destra a cui non dispiace menare le mani" vorremmo sottolineare quanto segue: La B.S. non è un gruppo ultrà finalizzato a fare politica allo stadio, non indossa "divise", che lasciamo indossare volentieri a polizia e carabinieri, non ha sulla manica della sua maglia il "tricolore", bensì i 9 scudetti tricolori che il Genoa ha vinto nei suoi 112 anni di storia, alcuni dei suoi appartenenti simpatizzano per la "destra radicale", altrettanti per la "sinistra antagonista", altri ancora sono assolutamente disinteressati alla politica, ma tutto ciò rimane fuori dallo stadio, anzi deve rimanere fuori dallo stadio!!!
Il colore nero della maglia rappresenta il lutto per la morte di colui che dà il nome, Claudio Natale, detto "Speloncia", che peraltro diffidiamo i giornalisti a nominare…non ne siete degni!!!
Claudio allo stadio non ha mai fatto politica, era un Ultrà genoano!
La B.S. sventola una bandiera rossoblu, espone uno striscione rossoblu e non celtiche, svastiche o quantaltro che, finché chi scrive avrà vita non si vedranno nella Nord. Questo è un impegno che la B.S. si prende con tutti i genoani.
Sul fatto che non ci dispiaccia menare le mani quando siamo costretti, beh….siamo senza difese!!
3) Sempre in relazione allo stesso articolo del 21 Agosto 2005, vorremmo ricordare al mentecatto che lo firma, che andare a razzolare nei siti spazzatura di internet, che dovrebbero rimanere circoscritti ai pochi imbecilli che li frequentano, e riportare su un quotidiano che entra in tutte le case, "deliri" che incitano alla spaccatura della Gradinata (tutti a destra…tutti a sinistra…PAGLIACCIO!!), denota una predisposizione ad incitare alla violenza nella speranza, qualora questo si verifichi, di poter vendere qualche centinaio di copie in più.
Sappia questo "signore"(?) che lo riterremo responsabile di tutto ciò che potrebbe succedere!!!
4) In relazione all'articolo apparso sul "Corriere Mercantile" del 21 Agosto 2005 a pagina 3 a Firma M.V. (Michele Vari perché non ti firmi per intero?) vorremmo tranquillizzare tutti, il tifoso arrestato, F.P. non ha mai chiesto perdono a nessuno, non è nel suo stile!!!
Diversamente, nella fattispecie, utilizzò l'unico sistema consentito dalla legge per contrastare un provvedimento anticostituzionale come il DASPO, un'istanza al questore.
5) In relazione all'articolo del 21 Agosto 2005 pagina 3 titolato "La procura nel mirino", ……GRAZIE!!!!
Si, potrà sembrare strano, ma cari "pennivendoli raccontabugie", vi dobbiamo ringraziare per averci dato una meravigliosa idea: sulla manica destra della maglia "Brigata Speloncia" ci sono i nove scudetti tricolori vinti dal Genoa, quella sinistra era vuota, la riempiremo con il complimento più bello che ci potevate fare, quello che ci riempie di orgoglio...
DURI E PURI!
Per il Genoa e solo per il Genoa...fino all'ultimo Uomo!!!
BRIGATA SPELONCIA
- A tutti i genoani.
- A tutti i gruppi ultrà d'Italia.
Per la prima volta, e con vivo disappunto, ci vediamo costretti ad utilizzare un mezzo mediatico, che non ci appartiene per cultura, come internet. Ma dovendo smentire infamie di "pennivendoli" che hanno a disposizione risme di carta bianca da inzozzare con il loro prezzolato inchiostro per fare informazione distorta, faremo di necessità virtù.
L'obiettivo di questo comunicato è quello di smentire o quantomeno correggere e chiarire quanto apparso sui quotidiani genovesi, ed in particolare sul Secolo XIX, nei giorni 20 agosto 2005 e 21 Agosto 2005, in merito alla Brigata Speloncia.
1) In relazione all'articolo apparso sul Secolo XIX del 20 agosto 2005 smentiamo categoricamente che la Brigata Speloncia, direttamente o tramite qualsiasi suo componente, abbia mai minacciato di morte il presidente del Genoa Enrico Preziosi o suo figlio Matteo. Ci stupiamo, ma non troppo visto le menti eccelse che affollano la redazione del Secolo, che chi ha redatto l'articolo possa aver dato spazio a minacce di fanfaroni che si nascondono dietro ad un computer. La Brigata Speloncia fino ad oggi non ha mai scritto su internet….questo sia chiaro a tutti!!!
2) In relazione agli articoli a pagina 3 del Secolo del 21 Agosto 2005, laddove si definisce la Brigata Speloncia "…un gruppetto di destra a cui non dispiace menare le mani" vorremmo sottolineare quanto segue: La B.S. non è un gruppo ultrà finalizzato a fare politica allo stadio, non indossa "divise", che lasciamo indossare volentieri a polizia e carabinieri, non ha sulla manica della sua maglia il "tricolore", bensì i 9 scudetti tricolori che il Genoa ha vinto nei suoi 112 anni di storia, alcuni dei suoi appartenenti simpatizzano per la "destra radicale", altrettanti per la "sinistra antagonista", altri ancora sono assolutamente disinteressati alla politica, ma tutto ciò rimane fuori dallo stadio, anzi deve rimanere fuori dallo stadio!!!
Il colore nero della maglia rappresenta il lutto per la morte di colui che dà il nome, Claudio Natale, detto "Speloncia", che peraltro diffidiamo i giornalisti a nominare…non ne siete degni!!!
Claudio allo stadio non ha mai fatto politica, era un Ultrà genoano!
La B.S. sventola una bandiera rossoblu, espone uno striscione rossoblu e non celtiche, svastiche o quantaltro che, finché chi scrive avrà vita non si vedranno nella Nord. Questo è un impegno che la B.S. si prende con tutti i genoani.
Sul fatto che non ci dispiaccia menare le mani quando siamo costretti, beh….siamo senza difese!!
3) Sempre in relazione allo stesso articolo del 21 Agosto 2005, vorremmo ricordare al mentecatto che lo firma, che andare a razzolare nei siti spazzatura di internet, che dovrebbero rimanere circoscritti ai pochi imbecilli che li frequentano, e riportare su un quotidiano che entra in tutte le case, "deliri" che incitano alla spaccatura della Gradinata (tutti a destra…tutti a sinistra…PAGLIACCIO!!), denota una predisposizione ad incitare alla violenza nella speranza, qualora questo si verifichi, di poter vendere qualche centinaio di copie in più.
Sappia questo "signore"(?) che lo riterremo responsabile di tutto ciò che potrebbe succedere!!!
4) In relazione all'articolo apparso sul "Corriere Mercantile" del 21 Agosto 2005 a pagina 3 a Firma M.V. (Michele Vari perché non ti firmi per intero?) vorremmo tranquillizzare tutti, il tifoso arrestato, F.P. non ha mai chiesto perdono a nessuno, non è nel suo stile!!!
Diversamente, nella fattispecie, utilizzò l'unico sistema consentito dalla legge per contrastare un provvedimento anticostituzionale come il DASPO, un'istanza al questore.
5) In relazione all'articolo del 21 Agosto 2005 pagina 3 titolato "La procura nel mirino", ……GRAZIE!!!!
Si, potrà sembrare strano, ma cari "pennivendoli raccontabugie", vi dobbiamo ringraziare per averci dato una meravigliosa idea: sulla manica destra della maglia "Brigata Speloncia" ci sono i nove scudetti tricolori vinti dal Genoa, quella sinistra era vuota, la riempiremo con il complimento più bello che ci potevate fare, quello che ci riempie di orgoglio...
DURI E PURI!
Per il Genoa e solo per il Genoa...fino all'ultimo Uomo!!!
BRIGATA SPELONCIA
6 agosto 2005
Genoa, manifestazione tifosi a Genova
Alcune migliaia di tifosi genoani si sono riuniti a Genova al Porto
Antico per manifestare contro la sentenza di retrocessione in serie C e
per chiedere la A ''conquistata sul campo''.
Alcune migliaia di tifosi genoani si sono riuniti a Genova al Porto Antico per manifestare contro la sentenza di retrocessione in serie C e per chiedere la A ''conquistata sul campo''. I tifosi hanno formato un corteo che si e' diretto verso il ponente bloccando via Gramsci. Sono stati distribuiti facsimili di schede elettorali che probabilmente verranno in seguito bruciate in segno di protesta.
21.51 - Il corteo dei tifosi ha lasciato via Gramsci, si e' diretto nel centro storico ed ha raggiunto Palazzo Tursi, sede del municipio, dove sono stati intonati cori contro il sindaco, accusato di non avere difeso la societa'. I tifosi hanno anche acceso dei candelotti fumogeni rossi ai piedi del portone del palazzo ed hanno fatto un piccolo falo' con i facsimile delle schede elettorali. I tifosi intonano cori contro la Figc, contro il quotidiano Il Secolo XIX e contro i pm genovesi che hanno svolto le indagini sulla presunta combine. Uno dei cori piu' ripetuti e' ''Serie A o violenza sara'''.
22.35 - Il corteo dei tifosi genoani si e' fermato in via Roma, davanti alla prefettura, dando vita ad un presidio. La manifestazione, durante la quale sinora non e' stato compiuto alcun atto vandalico, e' controllata a distanza da polizia e carabinieri. Su uno striscione, riferito alla sentenza, e' scritta la frase ''peggio della santa Inquisizione''. I tifosi alternano gli inni sportivi a slogan con insulti ai magistrati, al sindaco e ai giornalisti.
23.48 - Dopo la Prefettura, il corteo dei tifosi del Genoa ha raggiunto Palazzo di Giustizia, non presidiato dalle forze dell'ordine, dove sono stati intonati nuovamente cori contro i magistrati che hanno condotto le indagini sul caso Genoa-Venezia. Di fronte al portone del palazzo sono stati lasciati due striscioni con scritto ''GiustiziA o non si vota'' e ''Peggio della Santa Inquisizione''. Il corteo si e' quindi avvicinato a Piazza Piccapietra dove ha sede il quotidiano Il Secolo XIX, uno degli obiettivi della manifestazione, gia' oggetto di un assedio dei genoani la scorsa settimana. L'edificio e' stato pero' presidiato da un ingente schieramento di poliziotti, carabinieri e reparti della Guardia di Finanza. C'e' stata una trattativa tra i capi tifosi, che volevano andare a manifestare davanti all'ingresso della redazione, e i dirigenti della digos, e alla fine e' stato deciso di fare sfilare il corteo in una via adiacente la piazza. La manifestazione si e' quindi recata verso piazza De Ferrari e da qui lentamente il corteo si e' disperso.
Alcune migliaia di tifosi genoani si sono riuniti a Genova al Porto Antico per manifestare contro la sentenza di retrocessione in serie C e per chiedere la A ''conquistata sul campo''. I tifosi hanno formato un corteo che si e' diretto verso il ponente bloccando via Gramsci. Sono stati distribuiti facsimili di schede elettorali che probabilmente verranno in seguito bruciate in segno di protesta.
21.51 - Il corteo dei tifosi ha lasciato via Gramsci, si e' diretto nel centro storico ed ha raggiunto Palazzo Tursi, sede del municipio, dove sono stati intonati cori contro il sindaco, accusato di non avere difeso la societa'. I tifosi hanno anche acceso dei candelotti fumogeni rossi ai piedi del portone del palazzo ed hanno fatto un piccolo falo' con i facsimile delle schede elettorali. I tifosi intonano cori contro la Figc, contro il quotidiano Il Secolo XIX e contro i pm genovesi che hanno svolto le indagini sulla presunta combine. Uno dei cori piu' ripetuti e' ''Serie A o violenza sara'''.
22.35 - Il corteo dei tifosi genoani si e' fermato in via Roma, davanti alla prefettura, dando vita ad un presidio. La manifestazione, durante la quale sinora non e' stato compiuto alcun atto vandalico, e' controllata a distanza da polizia e carabinieri. Su uno striscione, riferito alla sentenza, e' scritta la frase ''peggio della santa Inquisizione''. I tifosi alternano gli inni sportivi a slogan con insulti ai magistrati, al sindaco e ai giornalisti.
23.48 - Dopo la Prefettura, il corteo dei tifosi del Genoa ha raggiunto Palazzo di Giustizia, non presidiato dalle forze dell'ordine, dove sono stati intonati nuovamente cori contro i magistrati che hanno condotto le indagini sul caso Genoa-Venezia. Di fronte al portone del palazzo sono stati lasciati due striscioni con scritto ''GiustiziA o non si vota'' e ''Peggio della Santa Inquisizione''. Il corteo si e' quindi avvicinato a Piazza Piccapietra dove ha sede il quotidiano Il Secolo XIX, uno degli obiettivi della manifestazione, gia' oggetto di un assedio dei genoani la scorsa settimana. L'edificio e' stato pero' presidiato da un ingente schieramento di poliziotti, carabinieri e reparti della Guardia di Finanza. C'e' stata una trattativa tra i capi tifosi, che volevano andare a manifestare davanti all'ingresso della redazione, e i dirigenti della digos, e alla fine e' stato deciso di fare sfilare il corteo in una via adiacente la piazza. La manifestazione si e' quindi recata verso piazza De Ferrari e da qui lentamente il corteo si e' disperso.
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