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15 dicembre 2009

Oggi agli Ultrà, domani in tutta la città

Un vecchio motto, caro al movimento Ultras, recitava “Oggi agli Ultrà, domani in tutta la città”.
Con questo slogan si denunciava il fatto che la repressione rivolta ai tifosi più turbolenti, potesse rappresentare un precedente pericoloso. Un modello che applicato in altri ambiti, come quello politico,  avrebbe minato seriamente la libertà di espressione.
A quanto pare, quel “domani” sta per arrivare.
Da Repubblica.it
Giovedì il Consiglio dei ministri esaminerà nuove, più rigide norme sulle manifestazioni e su internet. Lo ha annunciato il ministro degli Interni Roberto Maroni, parlando di “misure più adeguate e urgenti” per cui è ipotizzabile che il governo agisca per decreto. Il titolare del Viminale ha anche fatto sapere che l’esecutivo sta valutando la possibilità di estendere alle dimostrazioni pubbliche le norme contro la violenza negli stadi.
“Sono misure che stiamo valutando – ha detto Maroni in Transatlantico – per garantire ai cittadini e a chi ha compiti istituzionali di poter svolgere tranquillamente la propria azione”. Ma il ministro non è sceso nei particolari: “Ho detto che sono allo studio misure ma non ho intenzione di dire quali: lo dirò prima al Consiglio dei Ministri, essendo misure delicate, che riguardano terreni delicati come la libertà di espressione sul web e quella di manifestazione, ancorchè in luoghi aperti, pubblici”. Secondo Maroni è in ogni caso necessario “trovare un equilibrio tra la libertà di manifestazione del proprio pensiero in campagna elettorale e quella di manifestare la propria critica. Tutte queste sono norme che stiamo valutando, per vedere se servono e cosa serve alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni”.
In precedenza, in un intervento alla Camera, Maroni aveva fatto riferimento alla polemica nata per la rpesenza in rete di siti inneggiati all’aggressore di Berlusconi: “Valuteremo soluzioni idonee da presentare al prossimo consiglio dei ministri” per consentire “l’oscuramento dei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere”. E aveva aggiunto: “Nel rispetto di chi usa i social network con finalità pacifiche, il governo sta facendo approfondimenti tecnici per una legislazione per contrastare in modo più efficace episodi di violenza nelle manifestazioni pubbliche” nel rispetto delle norme vigenti e sulla “falsariga” di quelle adottate per prevenire la violenza negli stadi”. Maroni ha detto di “accogliere l’invito del presidente della repubblica, giorgio napolitano, perchè si fermi la pericolosa esasperazione della polemica politica e si torni a un civile confronto tra le parti”.

Ma Maroni, a quanto pare, non si è inventato nulla. Anche in questo campo aleggia il fantasma di un “modello inglese”. L’equivalente politico del Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive) si chiama Asbo (Anti-Social Behaviour Orde).
Da oggi gli Ultras si sentiranno meno soli e incompresi.

10 dicembre 2009

Cascina-Massese: agguato dopo il derby, dieci feriti

Drammatico epilogo della partita Cascina-Massese. Sassaiola e bastonate ai tifosi apuani: numerose auto danneggiate

Fonte: "lanazione.ilsole24ore.com"

Cascina (Pisa), 7 dicembre 2009 - È stato un vero e proprio agguato quello che un folto gruppo di tifosi apuani ha dovuto subire al termine della partita di calcio tra il Cascina e la Massese, gara valida per la tredicesima giornata di andata del girone A del campionato toscano di Eccellenza e finita con il risultato di 2-1 in favore degli ospiti.

Il bilancio è piuttosto pesante: i feriti (tutti massesi) sono una decina e altrettante le vetture danneggiate dalla violenza gratuita di una ventina di scalmanati che hanno messo in trappola i supporter della squadra bianconera. Il grave e inquietante episodio si è verificato poco prima delle 17 mentre i tifosi ospiti, lasciato lo stadio cascinese, si erano incolonnati a bordo delle loro auto e si stavano dirigendo verso la superstrada 'Firenze-Pisa-Livorno'.

Arrivato sulla rotatoria tra via del Fosso Vecchio e via Nazario Sauro, il lungo serpentone di auto degli sportivi bianconeri ha dovuto rallentare. È stato proprio in quel momento — hanno poi raccontato agli investigatori i massesi, unici testimoni reperibili dell’accaduto — che dal nulla si sono materializzati una ventina di giovani, in gran parte con il volto travisato con sciarpe, passamontagna e foulard, che ha affrontato i malcapitati attacandoli inizialmente con un fitto lancio di pietre. Ben presto, poi, gli autori dell’agguato — certamente un’azione premeditata e organizzata nei particolari — sono passati alla fase 2.

Armati di bastoni e catene hanno menato fendenti sulle auto — solo quelle che erano all’inizio della colonna sono riuscite a fuggire — devastando le carrozzerie e mandando in frantumi lunotti e finestrini. Sono stati lunghi momenti di terrore. Sentendosi in trappola, alcuni tifosi apuani sono usciti dalle vetture, ma hanno avuto a peggio perché la furia dei teppisti si accanita su di loro. Un ragazzo di 29 anni ha riportato un’ampia ferita alla testa che ha richiesto alcuni punti di sutura.

Un altro tifoso, finito a terra sotto i colpi degli aggressori, ha perso i sensi ed è finito in osservazione all’ospedale di Massa, dove al pronto soccorso sono stati medicati tutti i feriti nell’agguato. Ora è in osservazione. Altri hanno accusato ferite ed ematomi in varie parti del corpo e per questo sono stati sottoposti a esami radiologici.

Tra i contusi c’è anche una ragazza. A ben cinque delle vetture danneggiate sono state anche rubate (o andate perse nel parapiglia) le chiavi di accensione, cosicchè gli automobilisti sono stati costretti a contattare parenti e amici per farsi portare le seconde chiavi. La polizia al suo arrivo non è riuscita a effettuare alcun fermo: gli aggressori erano già fuggiti.
Le persone rimaste contuse non sono state in grado di fornire indicazioni utili per individuare i responsabili dell’agguato. Dato che il Cascina è praticamente senza una vera e propria tifoseria, gli investigatori non escludono che si possa essere trattato di un blitz effettuato dai supporter del Pisa, avversari di lunga data dei massesi e che sono anche gemellati con i sostenitori della Carrarese.

2 dicembre 2009

Agguato ai veronesi degli ultrà rossoblu

Fonte: "tarantosera.com"

- L'agguato è scattato poco prima delle 19, quanto la partita era finita da tempo. Un gruppetto sparuto, un pugno di pseudo sostenitori del Taranto, ha atteso il passaggio del pullman dei tifosi dell'Hellas Verona che che stava per imboccarre il casello di Palagiano, dopo aver percorso la strada statale 106. E lì è partita una fitta sassaiola che ha investito il mezzo con il quale i supporters gialloblu, scesi in oltre duecento in riva allo Ionio per la trasferta della compagine di Remondina. Un raid che non ha avuto conseguenze sui tifosi veronesi, visto che nessuno dei passeggeri del pullman è stato ferito, mentre ad essere stati danneggiati sono stati due vetri del bus. Danni che comunque non hanno impedito la prosecuzione del viaggio ai trasfertisti provenienti dal Veneto. Ad agevolare la spedizione contro i veronesi, il luogo isolato e la scarsa visibilità della zona. Adesso sono gli agenti della Questura del capoluogo ionico ad indagare sull'episodio, per identificare chi abbia preso a sassate quegli avversari che, allo Iacovone, si sono fatti notare per i cori razzisti che in più occasioni si sono levati in maniera chiarissima dal settore ospiti dello stadio Era-smo Iacovone. “Sporchi terroni” è stato lo slogan preferito dagli ultrà dell'Hellas che hanno compiuto il viaggio sino alla Puglia al seguito della squadra che attualmente occupa il primo posto del girone B del campionato di Prima Divisione. “Bruciare il Meridione” e “morti di fame” sono stati altri cori intonati dalla pattuglia di veronesi giunti a Taranto. Da rilevare, comunque, come - al di là proprio degli slogan e dei cori - all'interno dell'impianto sportivo del rione Salinella non si siano registrati episodi di violenza tra le due tifoserie. Partita che si è conclusa con il punteggio di 0-0, con il rammarico da parte del Taranto che ha recriminato per un calcio di rigore non dato.

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