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14 ottobre 2008

Il Perugia scende in campo!

Domenica 19 ottobre Stadio Liberati di Terni : Ternana – Perugia. Il Casms ha chiuso le porte del settore ospiti ai tifosi del grifo. Proteste da entrambe le parti, riportiamo di seguito il comunicato degli Ultras 07 Terni ma soprattutto il duro comunicato del Perugia Calcio che si riserva ulteriori azioni a tutela dei propri sostenitori.
COMUNICATO ULTRAS 07 TERNI
Decisioni inutili ed incomprensibili, demagogiche e populiste, quelle che domenicalmente prendono le nuove generazioni degli organismi preposti alla tutela dell’ ordine pubblico alle manifestazioni sportive. Dalle porte chiuse, ai soli abbonati, dai biglietti per i soli residenti ( si penalizzano soprattutto i tifosi di casa che non hanno la residenza ), al divieto per i tifosi ospiti, bisogna trovare qualcuno da penalizzare, ma non si capisce quale ordine pubblico tutelino certe imposizioni, e quale sia il criterio con cui viene calcolato il rischio di certe gare.
Un risultato devastante comunque viene raggiunto ed è la distruzione della passione, da sempre la linfa del calcio, che privata della rivalità diventa una scatola vuota, un semplice rincorrersi tra 22 giocatori che per la quasi totalità non ha né spirito di appartenenza, né amore per i colori, né legami tradizionali con la città, un prodotto da vendere alle televisioni, un mezzo per bieche speculazioni.
E’ altrettanto vergognoso che si obblighino comuni e società a rendere gli stadi simili a campi di concentramento per poi vietare l’ accesso totale o parziale ai tifosi.
Noi da “ Ultimi della classe “ possiamo solo prendere qualche decisione di protesta per rendere pubblico il nostro dissenso, quindi domenica 12/Ottobre e domenica 19/ Ottobre in occasione delle partite con il Taranto e con il perugia osserveremo 15 minuti di silenzio, inoltre per il derby con il perugia rinunceremo alla coreografia già programmata. Coreografia studiata senza bisogno di autorizzazioni né dalle società né dalle questure. Entreremo comunque allo stadio, anche se il nostro istinto ci suggeriva di rimanere all’ esterno, ma i nostri rivali al derby regionale non meritano tanta attenzione visto che si dilettano nel divulgare inqualificabili comunicati (2005) o a provocare a km. di distanza con “tanto di foto al monte di S. Erasmo” e con scritte da “baby gang” negli angoli nascosti degll’ autogrill, mentre noi sfilavamo in corteo contro la decisione del derby a porte chiuse del 2007, primo frutto velenoso del decreto Amato. Quindi tutti allo stadio per sostenere i nostri colori, per esprimere dissenso verso i padroni del calcio, senza cadere nella sgradevole tentazione di insultare chi non c’è.
GLI ULTIMI DELLA CLASSE
COMUNICATO PERUGIA CALCIO
“Il Perugia Calcio SpA., in seguito alla decisione del Casms, del 7 Ottobre 2008, con la quale viene proibito ai tifosi del Perugia di assistere al derby Ternana-Perugia del 19 p.v., esprime il più profondo dissenso e manifesta la propria incredulità.La tifoseria perugina è conosciuta e rispettata in tutta Italia per la sua sportività e correttezza; si fa presente, inoltre, che gli ultimi derby tra Ternana e Perugia si sono svolti senza incidenti di rilievo.Tale provvedimento oltretutto appare ancor più assurdo dopo la “Campagna congiunta contro la violenza negli stadi”, promossa dalla Regione dell’Umbria, dal Comitato Umbro della Federcalcio, dai Comuni di Perugia, Terni e Foligno e dalle tre società calcistiche umbre, diretta a diffondere a livello nazionale il messaggio di un calcio diverso, fondato sulla sicurezza negli stadi, sulla non violenza e sul ritorno ai sani ed autentici valori del tifo sportivo, come per altro già dimostrato nel recente derby Ternana-Foligno.Nei prossimi giorni il Perugia Calcio si adopererà, insieme alle istituzioni locali e regionali, per tutelare i propri tifosi e per far modificare questo provvedimento.
Non ha senso organizzare dei campionati privilegiando i derby e poi negarli ai tifosi”.
Non possiamo che sottoscrivere in pieno il comunicato degli Ultras ternani nelle parti in cui si sottolinea lo snaturamento del gioco del calcio nel momento in cui diviene mero prodotto televisivo, facendo sparire il legame tra squadre e città. La nota lieta di questa vicenda, tuttavia, proviene dal comunicato del Perugia Calcio, prima società a ribellarsi alle logiche imposte a società e tifosi, da questo nuovo modo di gestire e concepire l’ordine pubblico. La speranza è che anche l’industria calcio si renda conto del patrimonio, non solo economico, rappresentato dai tifosi!

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