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5 febbraio 2008

Curva Nord: non autorizzata

Christian: «Contro il decreto abbiamo deciso di non esporre gli striscioni»

Nati 5 anni fa, si distinguono per la scelta di uno stile alternativo
Ha solo cinque anni, festeggiati con una mega fumogenata e una torciata d’altri tempi, ma è già tra i gruppi più apprezzati del panorama cosentino riconosciuto anche nel resto d’Italia. La Curva Nord Cosenza nasce dall’unione di due comitive, i Wolwes fans e i Brutium Fans e dalla sua prima apparizione negli stadi d’Italia non ha mai fatto mancare il proprio incoraggiamento ai lupi. Nonostante la serie e le dirigenze. In tutto un centinaio di ultrà che dalla curva Catena resistono alle mode e ai decreti con la mentalità che li contraddistingue.

“Quella degli NS e e degli Autentici Curva Nord – spiega Christian, artefice della nascita del gruppo – Siamo partiti cinque anni fa in serie B e ora ci ritroviamo in D. Abbiamo vissuto la stagione delle due squadre, scegliendo di sostenere la storia del Cosenza calcio 1914, e abbiamo subito le dirigenze incapaci. Nonostante tutto siamo aumentati tantissimo di numero e dai pochi di un tempo ora siamo almeno in 100-150. Siamo sempre partiti al seguito dei lupi. Non ci spaventano né i chilometri né i campi in terra battuta. Del resto questa è la mentalità inculcataci dagli Autentici. Noi siamo cresciuti con loro, con persone che ci hanno fatto capire cosa vuol dire essere ultrà, esserlo tutta la settimana. E le nostre scelte sono piaciute, non ha caso in curva nord ci hanno seguito anche “vecchi” sconvolti, e il numero di presenze è aumentato”. Da una parte la curva nord, dall’altra la sud, con il “grosso” del tifo silano. Due modi diversi di intendere lo stadio e la passione per i “due colori magici”. Ma senza contrapposizioni. “Siamo tutti Ultrà Cosenza - dice ancora Christian - Non esiste nessuna contrapposizione anche se qualcuno vuole crearla ad arte. Cosa impossibile anche solo da pensare, visto che partiamo quasi sempre insieme, e durante la settimana usciamo e ci confrontiamo di continuo. Abbiamo massimo rispetto per tutta la Sud, soprattutto per l’Alkool Group, le Brigate, Amantea, e i Rebel”. La Nord, ha comunque scelto un modo diverso di rapportarsi al decreto che prevede l’ingresso di striscioni negli stadi solo dietro denuncia alle autorità. Non a caso il primo coro che viene cantato ad ogni partita è “Noi non siamo autorizzati”. “Abbiamo deciso di non piegarci - dice ancora il portavoce del gruppo - Non vogliamo imposizioni e per questo gli striscioni non li esponiamo proprio. Lo abbiamo fatto solo per festeggiare i nostri cinque anni, tutti insieme, accendendo anche torce e fumogeni, rischiando tutti la denuncia. Non ci va la criminalizzazione degli ultrà. Ci hanno paragonato ai delinquenti, ma la violenza negli stadi non arriva da uno stendardo o una bandiera, secondo noi arriva dal malessere della società. Come può esserci violenza per strada, nelle piazze, in un bar, sul posto di lavoro, lo stesso può accadere allo stadio. A vedere le partite ci va la stessa gente che durante la settimana fa altro. Per dire no al decreto abbiamo deciso di non esporre striscioni. In trasferta, però, per dare un segno della nostra presenza, portiamo una maglietta da calcio con la scritta Curva Nord, una maglietta confezionata in occasione di un torneo ultrà organizzato dagli amici di Ancona”. Sempre legata al decreto, anche la coreografia più bella e importante. Contro il Pomigliano, la scorsa stagione: prima è stato esposto uno striscione con la scritta “Modello inglese” con alcuni ultrà vestiti da steward a controllare il resto del gruppo seduto e silente, poi lo striscione “Modello Ultras”, con bandiere, sciarpe e un gran tifo vocale. Per il resto i ricordi più belli sono legati alle trasferte. “Quella di Cagliari, nel primo anno di Curva Nord – spiega Christian - In tutto eravamo in sei, tra Sud e Nord. Alle 2 di notte in aeroporto abbiamo subito un agguato da parte dei cagliaritani, ma siamo rimasti uniti respingendoli fuori dalla sala d’attesa. Ma ricordiamo con piacere anche Pomigliano e Licata”. Per quanto riguarda le amicizie, “c’è il rispetto di tutte quelle della curva sud. Siamo molto legati ai fratelli di Casarano, e poi Ancona, Campobasso, Giarre e Atalanta”. Oltre alle amicizie, gli Ultrà Curva Nord, si distinguono anche nel sociale. Diversi gli striscioni esposti (decreto permettendo) contro le ingiustizie che ogni giorni si verificano nel mondo. Messaggi lanciati anche tramite il sito internet e la trasmissione radiofonica settimanale che va in onda su Radio Ciroma. “Questo - conclude Christian -, del resto, è il nostro modo di vivere la curva e l’essere ultrà. Andiamo sempre oltre il pallone. Siamo tifosi, ma anche goliardici, antirazzisti, ironici e attivi. E nessuno ci farà cambiare. Mai”.

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