Accanimento giudiziario. Tante volte abbiamo sentito pronunciare
questa frase da personaggi ricchi e potenti, che mal sopportanto le
attenzioni di certa magistratura nei loro confronti.
Questa però non è la storia di un politico, di un imprenditore o di un presidente del consiglio. Questa è la storia di Topazio!
Torniamo ad occuparci della sua vicenda pubblicando la mail inviataci dalla Ciurma Nemica Foggia.
“Che siete venuti a fare?”
Con questa domanda – cinica, spregevole, arrogante – il giudice della
libertà del Tribunale di Bari ha accolto Topazio e il suo avvocato
all’appuntamento. Era stata fissata per oggi, 24 giugno, l’udienza per
i domiciliari.
Istanza respinta.
Non è stato concesso neppure il tempo al legale per esprimere la
propria “interpretazione” della sentenza. La decisione era già stata
presa prima della messinscena. Prima che Topazio fosse accompagnato –
come un delinquente d’altri tempi – sotto scorta fino al Tribunale di
Bari.
“La vostra interpretazione – ha dichiarato il giudice – sarebbe
senz’altro FUNAMBOLICA!”. Liquidate così, in poche parole, in pochi
attimi, intere settimane di speranze, di attivismo, di passione.
Liquidati in pochi secondi, nel più freddo linguaggio della burocrazia
nostrana, i sogni di LIBERTA’ di un nostro FRATELLO “colpevole”
d’essere un ULTRAS e di non aver ottemperato a tutti gli obblighi
della libertà vigilata che il suo status gli imponeva.
La giustizia italiana ha dimostrato ancora una volta la sua vera
natura: debole, remissiva, accondiscende con i forti, i potenti, i
protetti; forte, inflessibile, punitiva nei confronti dei deboli, dei
soggetti poco tutelati, di quelli da sbattere dentro per lavarsi la
propria mala coscienza.
Topazio
– in carcere dal 23 aprile scorso per una firma saltata durante un
precedente periodo di diffida – è ormai un esempio di ACCANIMENTO
GIUDIZIARIO. E questo è il dato che, più di tutti, deve balzare agli
occhi degli ignari, delle anime belle, dei garantisti ad oltranza di
questo Paese.
Da parte nostra giunga ai giudici, agli sbirri e ai leccaculo di
turno tutto il disprezzo di cui siamo capaci. E una promessa: non ci fermeremo.
Continueremo a lottare perché simili vergogne non accadano più, a
nessun ULTRAS, a nessun CITTADINO di questo stato allo sbando. Non ci
fermeremo. Per la libertà – bene su tutti non barattabile – del nostro
FRATELLO e di tutti coloro che, senza padroni o padrini, subiscono le
angherie del potere.
Non ci fermerete.
mai potrei viver come voi che avete sempre la certezza della terra sotto i piedi.
Ciurma Nemica Foggia
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