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13 aprile 2010

Muore «il Siberiano»: una delle ultime leggende del tifo storico salernitano

È stato colto da infarto mentre lavorava con un collega all'interno del lido «Nuovo Mercatello». Aveva 46 anni

SALERNO - In un anno fallimentare per il calcio salernitano, la tifoseria perde una delle sue colonne storiche. Carmine Rinaldi, alias «il Siberiano» è venuto a mancare all'età di 46 anni mentre si trovava all'interno dello stabilimento balneare «Il Nuovo Mercatello». Con un amico stava lavorando sulle strutture interne del lido salernitano quando all'improvviso si è accasciato al suolo. Sul posto sono intervenuti gli operatori dell'Humanitas che hanno provato a rianimarlo disperatamente. Ogni tentativo, però, è risultato vano, il suo cuore aveva smesso di battere. Il corpo de «Il Siberiano» è stato trasportato all'obitorio dell'ospedale di San Leonardo. In tanti si sono precipitati a porgergli l'ultimo saluto appena appresa la notizia.

Carmine era una leggenda del vero tifo salernitano. Fisico da granatiere, biondo, occhi azzurri, era chiamato da tutta la città sportiva «Il Siberiano» perchè allo stadio era solito presentarsi ogni domenica con la sua maglietta numero 15 a maniche corte (sponsor Antonio Amato) con qualsiasi temperatura. È stato tra i fondatori del club Gsf (Granata South Force). Coadiuvato dai suoi amici inseparabili in curva e fuori, Toni Gioia e Ciccio Rocco, ha disegnato pagine indelebile della storia della Salernitana. Un esempio per tutto il resto della tifoseria che ammirava la sua fede incondizionata alla casacca. Questo pomeriggio ai funerali che si svolgeranno presso la chiesa Santa Maria a Mare di Mercatello, saranno presenti anche delegazioni delle tifoserie gemellate di Bari, Reggio, Monopoli e Brescia. Prima del rito funebre il feretro del 46enne sarà portato al vecchio stadio comunale «Vestuti», la sua seconda casa. Ad accoglierlo ci saranno migliaia di tifosi della Salernitana che riunitisi su siti e blog ultras, si sono dati appuntamento con sciarpa e maglia granata nel vecchio impianto di piazza Casalbore.

L'ANGOLO DEI RICORDI - I forum dei tifosi della Salernitana, intanto, sono inondati di messaggi di ringraziamento rivolti al compianto Carmine Rinaldi. Scrive Alessandro_LXXI: «Sono d'accordo che per alcuni di voi è solo una leggenda, per altri come me è stato il vero ed unico esempio da seguire nella nostra crescita di curva. Mi ricordo un Casertana Salernitana, io ero piccolo, roba di 12-13 anni, e stavo in tribuna con papà. Da lontano si videro i casertani caricare, Carmine fu lasciato solo a difendere lo striscione Gsf, erano almeno una decina ma non riuscirono a toglierglielo. Dopo arrivarono i rinforzi, ma per qualche minuto era uno contro dieci, ma ne potevano essere pure 100. Quello striscione non sarebbe mai stato tolto dalle sue mani». Granata forever: « Che dire, io lo ricordo soprattutto in casa...quando si muoveva lui allora erano guai. Impressionante quando nel '94, playoff con la Lodigiani in casa, salì in un minuto sul palo dell'illuminazione lato tribuna/curva sud per sganciare il bandierone con su topolino....incredibile... Era sinonimo di ultrà». A loro fa eco Lello 76: «In questi casi le parole servono a poco. Anche io l'ho solo sentito nominare nei racconti di chi lo ha conosciuto ed ha visto le sue gesta quando giocava la nostra Salernitana. Che la terra gli sia lieve e riposi in pace». Scrive Granata da monza: « Tu... il tuo mito...il colore dei tuoi occhi ...resteranno sempre impressi nella mia mente». Gremio invece racconta: «Carmine è stato per me e per la mia generazione un papà, quello che ti indica la strada quando vede che la stai perdendo perchè lei la devi seguire sempre, non si lascia mai da sola. Il ricordo più bello che ho di Carmine erano le domeniche in curva: Ciccio con il megafono non era capace di arrivare al tono di voce che aveva lui. Grande. Con la morte del Siberiano e quella di qualche anno fa di Bruno Carmando sono morti due pezzi della Salernitana di cui io mi sono innamorato».

 

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