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10 aprile 2007

Brescia 1911 Curva Nord comunicato

Con questo comunicato vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà ai tifosi del Manchester United per l’accoglienza ricevuta all’interno del settore ospiti dell’Olimpico durante la partita di Champions League: Roma-Manchester United.
Un’accoglienza frutto della politica repressiva attuata negli ultimi anni dai “nostri” governanti.
Un’accoglienza purtroppo riservata in passato a molte altre tifoserie (fra cui la nostra), che hanno pagato duramente e sulla propria pelle lo sfogo infelice di una “frangia” istituzionale forse limitata, ma sicuramente pericolosa.
Uno sfogo perpetrato in tanti anni ai danni di centinaia di tifosi, non solamente Ultras, senza distinzioni d’età e di sesso, a volte magari solo per il fatto che questi tifosi non fossero romani o, meglio ancora, romanisti (più di una volta è capitato che ci venissero mostrate, dopo un violento pestaggio, maglie giallorosse indossate sotto la divisa d’ordinanza e ci venissero intonati contro slogan faziosi, umilianti e provocatori!).
Da anni il nostro gruppo, come del resto molte altre tifoserie, denuncia questi atteggiamenti “razzisti” di pochi pericolosi elementi che riescono oltretutto a destabilizzare l’ordine pubblico, alimentando nel contempo la tensione fra tifosi e forze dell’ordine. Nessuno però ci ha mai ascoltato.
Tensione che è sfociata inesorabilmente in episodi incontrollabili e gravissimi, che hanno portato in alcuni casi a vere e proprie tragedie.
Noi abbiamo provato a far riflettere chi di dovere portando prove e testimonianze, cercando anche il dialogo con chi fino a ieri ci ha represso e condannato pesantemente con molta leggerezza; ma nessuno ci ha mai ascoltato.
Anzi, nei giorni scorsi, alcuni atteggiamenti “poco ortodossi” sono stati addirittura giustificati (e quasi premiati) proprio da coloro che hanno voluto punire oltremisura l’intero mondo organizzato, indiscriminatamente ed in modo tutt’altro che sereno ed obiettivo, varando fra l’altro nuove leggi speciali che di costituzionale hanno ben poco e che, oltretutto, a poco sono servite (gli incidenti di Roma sono solo gli ultimi, di una catena, che hanno coinvolto l’intero mondo calcistico, giocatori e dirigenti in primis).
Nuovi provvedimenti tanto necessari (più che altro per dare un’immediata risposta ad un’opinione pubblica sempre più confusa e tradita) quanto superficiali, anticostituzionali ed “imbarazzanti”, se non addirittura deleteri.
Nuove leggi che a poco serviranno visto che, non dimentichiamolo, veniamo da vent’anni di militarizzazione, repressione e leggi speciali che hanno saputo solamente esasperare ed avvilire gli animi di tutti, perfino dei tifosi più tranquilli.
Noi, tutto questo l’avevamo già detto in tempi non sospetti; ma nessuno ci ha mai voluto ascoltare.
Evidentemente, alcune tragedie per qualcuno non sono servite a nulla, se non come pretesto per strumentalizzare ed alimentare ulteriormente quell’onda emotiva di stampo perbenista, talmente compassionevole da sfociare nella violazione inesorabile e totale del nostro mondo (fra l’altro, i vantaggi sociali derivati da questo azzardo sono ancora tutti da dimostrare). E tutto questo nel tentativo massimo di preservare gli interessi economici dei “nostri” presidenti (gli Ultras, infatti, più che violenti sono diventati scomodi e d’intralcio allo smisurato business calcistico. E le Curve, più che un covo di criminali, sono restate gli ultimi veri baluardi al loro strapotere, nonché centri fondamentali di aggregazione e fonti rarissime di valori umani ormai dispersi).

Per quanto ci riguarda, noi non sappiamo cosa sia accaduto all’esterno dell’Olimpico prima della partita Roma-Manchester, ma nulla può giustificare il fatto che si sia giocato un’altra volta con la vita di persone che, principalmente, hanno “commesso l’errore” di seguire la propria squadra del cuore, magari con sacrifici ed una passione fuori del comune.
Nulla può giustificare i manganelli usati, come sempre, al contrario!
Nulla può giustificare i cinque contro uno attuati verso persone indifese, colpite quando erano ormai a terra inermi!
Nulla può giustificare la bestialità emersa in alcuni frangenti!
Nulla può giustificare le teste rotte e sanguinanti che tutti hanno potuto vedere!
Nulla può giustificare la cronica e caratteristica mancanza di dialogo che da sempre contraddistingue le nostre istituzioni!

Noi non simpatizziamo per gli inglesi, anzi; e non crediamo nemmeno che loro, come del resto molti altri, fossero vittime predestinate; ma visto che come gruppo Ultras abbiamo sempre sottolineato con ogni nostra iniziativa il valore della vita umana in tutti i suoi aspetti, non possiamo far altro che ribellarci all’ennesimo tentativo di criminalizzazione nei confronti di coloro che hanno invece subito, nel fisico ma soprattutto nella dignità, profonde ferite probabilmente indelebili.
Senza voler fare gli avvocati del diavolo e senza fare del patetico vittimismo; senza fare soprattutto moralismi a chicchessia e pur ignorando le circostanze che hanno portato le forze dell’ordine ad un intervento tanto duro quanto eccessivo capitato, oltretutto ed in modo eccezionale, sotto gli occhi sbalorditi e testimoni di milioni di persone: domani “scenderemo in campo” per l’ennesima volta nel tentativo estremo di difendere la dignità, la libertà ed i diritti civili che sembrano essere negati, oggi più che mai, a tutti coloro che in Italia indossano una sciarpa.

Domani quindi, prima della partita Brescia-Triestina, il nostro gruppo attuerà una sincera e doverosa protesta che si pone come obiettivo principale quello di far riflettere istituzioni, tifosi, cittadini, dirigenti, ecc., sul futuro del calcio italiano e sulla reale situazione che, purtroppo, molti tifosi stanno vivendo loro malgrado.
Un’iniziativa goliardica, ma comunque significativa, che è solamente la prosecuzione coerente della nostra legittima e civile “battaglia” contro le discriminazioni e la repressione che hanno portato ad eliminare fisicamente e moralmente anche le forme più educative e mature di tifo.
Invitiamo pertanto tutti i ragazzi della Curva Nord ad essere presenti: ad ognuno verrà distribuito un oggetto simbolico che rappresenta il momento che il mondo Ultras sta vivendo; ciò che invece ognuno dovrà portare da casa sono, come sempre, la consueta Mentalità Ultras e la nostra arma più potente: il cervello!
Il ritrovo è previsto per le 17.30 presso il parcheggio di fronte alla tribuna.

Prigionieri di una fede, ma liberi da ogni catena!

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